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Il Semaforo Rosa – Autodromo Enzo e Dino Ferrari, una storia lunga 70 anni

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Autodromo Imola


 

Luogo di culto per molti appassionati, simbolo per la sua città, istituzione tra i motori. L’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola rappresenta molto di più di un semplice tracciato nato tra le strade cittadine e poi divenuto permanente in mezzo ad un parco naturale. La sua storia racchiude emozioni e eventi che hanno segnato la storia del motorismo e del motorsport. Imola è sempre stata una tappa speciale nei calendari delle varie competizioni che anno dopo anno si sono alternate nel calendario sportivo del circuito, che ospita le corse da sempre, e oggi la storia non è diversa.

Oggi martedì 25 Aprile l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari compie 70 anni e passando tra i saliscendi che caratterizzano il layout del tracciato, quella storia che ha segnato quasi un secolo la puoi respirare a pieni polmoni. Il 25 aprile 1953 si è corsa la prima gara in assoluto sulla versione permanente del circuito, che prima si componeva di strade cittadine chiuse alla viabilità in occasione degli eventi. In quel tempo il suo nome ufficiale era Auto-motovelodromo Prototipo CONI di Imola e il Gran Premio CONI fu la prima corsa ad inaugurare l’impianto romagnolo. Una competizione nazionale per moto 125 e 500 che diede il via ad una storia lunga oggi ben sette decadi. L’anno successivo Checco Costa, personaggio epocale della città, decise di organizzare una gara motociclistica per 250, 350, 500 denominata la Coppa D’Oro Shell. Nel tempo l’autodromo ha poi assunto il nome con cui oggi è conosciuto. Infatti nel 1970 dopo la prematura scomparsa di Dino Ferrari il circuito venne intitolato al figlio del Drake. Passati poi 18 anni, nel 1988, con la dipartita dello storico patron Ferrari l’Autodromo prese il nome con cui è conosciuto oggi. Un’alternativa resta quella di “Circuito del Santerno”, soprannome che persiste fin dagli albori della pista. 

La storia motoristica del tracciato si divide tra auto e moto, anche se le due ruote erano spesso molto più presenti, agli inizi, delle quattro. Le auto debuttarono a Imola pochi mesi dopo la prima competizione motociclistica, l’evento prese il nome di Conchiglia D’Oro Shell e fu una gara riservata a vetture sport. La prima gara di F1 arrivò nel 1963, anche se non valevole per il mondiale fu vinta da Jim Clark con la Lotus che a fine gara si lasciò andare con entusiasmo a commenti molto positivi sul layout del tracciato. Tuttavia il primo Gran Premio d’Italia fu disputato nel 1980 vinto da Nelson Piquet con la Brabham; il preludio al Gran Premio di San Marino che dal 1981 al 2006 fu tappa fissa nel calendario del Mondiale F1.

 

Partenza del Gran Premio CONI 1966 a Imola – credits to Autodromo Imola 

Per le moto si sono invece alternate alcune edizioni del motomondiale fino a metà anni 9’0 fino alla SBK che dal 2001 al 2019 è passata da Imola con l’eccezione delle stagioni 2007 e 2008. Inizialmente la gara regina per le due ruote era la 200 Miglia di Imola pensata e voluta da Checco Costa per unire Stati Uniti ed Europa in sella a delle derivate di serie dal 1972 al 1985. Il feeling tra l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari e le moto si rinnoverà anche in questa stagione con il Mondiale SBK che tornerà dopo quattro anni di assenza. Da pochi anni a Imola è tornata anche la F1, nel 2020, dopo ben quattordici anni di assenza ed è stata confermata fino al 2025. Nella sua storia recente il circuito ha subito modifiche e migliorie per stare al passo con i tempi e poter continuamente offrire un contesto adeguato a quanto richiede il motorsport. I piloti sono i primi fan di circuiti come questo e anche oggi i moderni interpreti delle traiettorie del tracciato si dimostrano entusiasti di arrivare a Imola per le differenti competizioni. Lo scenario è diverso dagli altri, l’atmosfera che si respira è unica e tipica di un territorio che con spontaneità e calore accoglie tutti gli appassionati provenienti da ogni angolo del mondo. 

Non solo motori ma anche tante iniziative avvengono all’interno del tracciato che si dimostra sempre più poliedrico e aperto a nuove interazioni oltre il mondo sportivo. Il paddock e la collina della Rivazza si sono più volte prestati ad essere scenari di concerti iconici per cantanti di caratura internazionale come Vasco Rossi, ACDC, Santana, Guns ‘n Roses e Red Hot Chili Pepper.

Oggi in occasione di un anniversario così importante l’Autodromo si prepara a festeggiare con diverse iniziative. Dalla mattina con la parata in pista dietro alla Safety Car alla quale ognuno può partecipare con il proprio mezzo, auto o moto che sia, per vivere l’esperienza solitamente riservata ai piloti che ci corrono. Al pomeriggio invece le attività si spostano nella sala stampa con i saluti ufficiali delle istituzioni e la proiezione di un video pensato e prodotto dai ragazzi di F1Dimenticata seguito poi alle 18 dalla presentazione del libro di Pino AllieviImola il romanzo dell’Autodromo” che chiuderà la giornata di festa.

 

 

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