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Calcio

Imolese, le parole del presidente Spagnoli prima della Samb

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Little by little. Poco a poco, passo dopo passo, l’Imolese si sta facendo largo nel panorama calcistico nazionale. Non è casuale l’utilizzo del titolo del brano degli Oasis, nota band inglese scioltasi ormai da dieci anni. All’epoca in cui i fratelli Gallagher intrapresero strade diverse e separate, il sodalizio di viale D’Acquisto festeggiava i novanta anni dalla fondazione vivacchiando, senza infamia né lode, nel campionato di Eccellenza. Oggi, in una sorta di ten year challenge, i rossoblù pensano all’ormai prossimo centenario, che cadrà nel mese di Giugno, dall’alto di un terzo posto in classifica ottenuto sparigliando le carte presenti sul tavolo della più bassa categoria professionistica. Sul fronte imolese, i pronostici sono stati ribaltati da una squadra spumeggiante e dura a morire, come dimostrato dalla vittoria ottenuta di forza nell’ultimo impegno in casa del Gubbio. Il traguardo, ormai raggiunto, dell’obiettivo salvezza ne pone dei nuovi nel prosieguo della stagione: prima che la conquista dei playoff, va superato il record assoluto di punti ottenuto dal grifone in Serie C. Nell’annata sportiva 1969/70 la squadra allora guidata da Ivo Fiorentini giunse nona in classifica nel girone B con 10 vittorie e 18 pareggi in 38 partite disputate; calcolatrice alla mano, nell’epoca dei tre punti a vittoria sono appena otto le lunghezze sufficienti al titolo di miglior Imolese della storia.

 

Sono numerosi gli artefici di un campionato oltre ogni aspettativa. Sul campo, mister Alessio Dionisi ha confermato quanto di buono già mostrato lo scorso anno a Fiorenzuola, conferendo all’Imolese una mentalità vincente e un entusiasmo testimoniato da tutti i componenti della rosa. Alle spalle, un gruppo di lavoro giovane ed affamato capitanato dal presidente Lorenzo Spagnoli (nella foto insieme alla moglie Fiorella), 38 anni appena e una voglia di calcio trasportata dal campo alla scrivania attualmente occupata ottenendo proficui risultati. L’attuale andamento stagionale è testimonianza di un lavoro collettivo nel quale ogni figura societaria ha dato il proprio imprimatur alla costruzione di un’annata sinora vincente: dal direttore sportivo Ghinassi, primo fautore di un mercato in entrata che, dati alla mano, gli ha tolto di dosso quell’etichetta di inadeguato affibbiata da più parti e troppo velocemente, al neo direttore generale Montanari, passando per le numerose figure che affollano il Centro Tecnico Bacchilega, fiore all’occhiello della società.

 

“Lascio immaginare a voi l’emozione di partire da casa, il giorno di gara, per andare ad affrontare squadre blasonate come Vicenza e Ternana”, racconta proprio Spagnoli, a capo della struttura dirigenziale dal 2013. “Vuol dire che la strada intrapresa negli anni è stata positiva, ed oggi possiamo raccogliere i frutti di un lavoro che ci ha permesso di scalare la piramide calcistica fino alla terza serie, partendo dall’Eccellenza. Tutto ciò è frutto di tanta passione e di un lavoro egregio portato avanti da persone fidate e capaci, fondamentali in un processo di crescita come il nostro. Non bisogna mai dimenticare, però, che per un ambiente come quello imolese oggi fare la C, e farlo a questi livelli, è come giocare in Champions League: spero di poter fare ancora tanti campionati come questo, ma l’obiettivo primario deve sempre essere salvaguardare la categoria. È facile raccontare che non ci saremmo mai aspettati di essere in questa posizione a questo punto della stagione, si tratta di un percorso bellissimo all’interno di una realtà, la Serie C, che non conoscevamo e che stiamo scoprendo tutti insieme”.

 

 

La gioia per la vittoria di sabato pomeriggio è già stata trasformata in energia positiva in vista dell’impegno di domani sera. La squadra si è ritrovata sul campo già ieri, ripetendosi in giornata, per preparare al meglio la sfida delle 20.30 contro una Sambenedettese reduce da due ko consecutivi e bramosa di una vittoria esterna che non arriva dall’ 1-2 registrato sul campo della Virtus Verona lo scorso 1 Dicembre. Una squadra, quella marchigiana, con elementi di ottima caratura: dall’ex Napoli Russotto, enfant prodige – mai sbocciato – del calcio italiano, all’esperta cerniera mediana con nomi di alto profilo quali Gelonese, Caccetta e Signori. Insidia maggiore, come testimoniato dallo stesso Spagnoli, è offerta dalla pressione ambientale che grava sulle spalle di una Samb decisamente spronata a far meglio dai tifosi e dal presidente Fedeli. “Sarà una partita complicata” , sostiene il presidente imolese, “perché una squadra qualitativa come la loro, spinta dalla voglia di riscatto e dal voler mostrare di valere più di una classifica deludente (capitan Rapisarda e compagni sono provvisoriamente fuori dalla zona play-off, ndrmetterà sul campo quanto di meglio può offrire. Noi dovremo essere capaci di insinuarci nelle loro insicurezze tramite una prestazione perfetta”.

 

Domani per l’Imolese saranno out Belcastro e Checchi, usciti claudicanti rispettivamente dalle gare contro Gubbio e Carrarese, mentre il terzino belga Corentin Fiore dovrebbe far parte di un elenco dei convocati non troppo difforme da quello dell’ultima gara. Tra le fila ospiti, invece, mister Roselli ha annunciato ampio turnover rispetto alla sconfitta maturata contro il Ravenna, in vista dell’impegno casalingo contro il Fano: non è da escludere il ritorno al 3-5-2, abbandonato nell’ultima occasione, con Russotto e Calderini impiegati come terminali offensivi e un trio di centrocampo formato da Gelonese, Caccetta e Ilari, match winner della gara d’andata.

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