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MONDAY NIGHT – Il curioso caso del Saarbrücken

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Saarbruecken-zeitung.de


La Germania è notoriamente terra di favole. Le pagine meravigliose scritte dai fratelli Grimm – per citare i più noti – hanno fatto sognare e riflettere i bambini di tutto il mondo, attraverso racconti scaturiti da una vena di fantasia che pareva non aver inizio né fine. Poi ci sono altre favole, di quelle che nemmeno i grandissimi Jacob e Wilhelm avrebbero saputo inventare…

 

IL CURIOSO CASO DEL SAARBRÜCKEN

 

Saarbrücken significa “ponte sulla Sara” (Saar, in tedesco), il fiume su cui già in epoca romana si hanno notizie di un villaggio che, data la sua posizione strategica, avrà una storia molto travagliata e sarà conteso dalle potenze vincitrici delle innumerevoli guerre che devasteranno l’Europa per quasi duemila anni, fino al XX secolo. Qui, il 18 Aprile 1903, nasce il Fußball Verein Saarbrücken, che inizia a distinguersi negli anni ’20 vincendo la Bezirksliga di competenza nel 1925, 1926 e 1928 non riuscendo tuttavia mai a superare il girone finale per l’ammissione al campionato tedesco. Con l’avvento della Gauliga, voluto dal nazismo, il FV Saarbrücken si ritrova al secondo livello ma colma il divario nel 1935 vincendo il proprio torneo e salendo di categoria. Seguiranno una serie di piazzamenti a metà classifica, una salvezza conquistata grazie al quoziente reti nel 1938, la retrocessione del 1939 – con risalita immediata – e la vittoria dello Staffel Saarpfalz nel 1941 ma lo spareggio con i Kickers Offenbach vede i Rossi prevalere nel doppio scontro (3-2 e 2-2). Accorpato al SC Altenkessel e rinominato Kriegsspielgemeinschaft Saarbrücken, dopo un settimo posto nel 1942, finalmente arriva la vittoria nella Gauliga Westmark la stagione successiva e per la prima volta la partecipazione al campionato tedesco dove il Saarbrücken si libera del Mülhausen 93 (oggi Mulhouse, in Francia) per 5-1 e del Viktoria Colonia per 0-5 in trasferta. Il quarto di finale, giocato in casa contro il Mannheim è più problematico con il Saarbrücken che rimonta nel secondo tempo l’1-2 della prima frazione con le reti di Dorn e Baier. Più agevole la semifinale contro il First Vienna, sul neutro di Stoccarda: 2-0 con rete di Binkert ed un rigore di Sold e a poco vale il gol della bandiera di Strittich per gli Ostmarker. In finale, però, il terribile Dresdner di Helmut Schön non lascia scampo ai ragazzi di Ernst Georg e dopo un primo tempo a reti bianche dilaga nella ripresa con un roboante 3-0. È nuovamente Gauliga nel 1944 ma dopo aver eliminato Göppinger e ancora Mülhausen 93 con l’identico punteggio di 5-3, ai quarti di finale il Norimberga ferma la corsa dei Saarlandesi con un pesante 5-1. Dopo lo stop dovuto alla guerra, i Nerazzurri vincono ancora il torneo della zona sotto il controllo francese ma in quegli anni non si disputa il campionato tedesco. Nel 1948 nasce il Saarland, come stato cuscinetto, ma i francesi fanno pressione per aggregare il Saarbrücken alla loro Division 2. Vogliono infiliggere un’umiliazione anche sportiva agli sconfitti ma riusciranno solo nel primo intento perché gli “ospiti”, rinmominati Sarrebruck, stravinceranno il torneo, costringendo le autorità francesi a fare marcia indietro: sarebbe troppo imbarazzante, a guerra appena conclusa, avere una squadra de facto tedesca nel loro massimo campionato. Spiegheranno quindi che i Saarlandesi fossero in realtà “fuori classifica” ed avessero chiesto di iscriversi una sola stagione per misurarsi con un campionato più competitivo del loro. Troppo forte per partecipare alla neonata Ehrenliga Saarland, Il sodalizio organizza una coppa “personalizzata” nelle annate 1949-50 e 1950-51, la Internationaler Saarland Pokal. La formula prevede una serie di amichevoli con squadre di diverse nazioni: le tre che otterranno il miglior risultato disputeranno, insieme ai padroni di casa, un mini-torneo con semifinali e finali per l’assegnazione del trofeo. Il primo anno si qualificano Stade Rennais, Metz e Hajduk Spalato ma il Saarbrücken fa posta piena, battendo gli jugoslavi in semifinale (1-0) e lo Stade Rennais all’ultimo atto (4-0). La stagione successiva la coppa perde interesse e non viene nemmeno portata a termine, tuttavia la società si mette in luce anche grazie alla vittoria sul Real Madrid (4-0, prima squadra tedesca a battere le Merengues nella storia) e riceve un premio speciale dal Presidente della FIFA Jules Rimet come “squadra più interessante d’Europa”. Contemporaneamente, le riserve partecipano all’Ehrenliga e la vincono con 6 punti di scarto su Merchweiler e Sankt Ingbert, risultando il miglior attacco (83 reti in 26 partite) e la miglior difesa (38 reti subite). Nel 1951, il ritorno a casa: dopo il campionato della Germania unita, quello francese e quello del Saarland, i Nerazzurri partecipano al quarto differente torneo nazionale della loro storia, vincendo subito l’Oberliga Südwest della Germania Ovest. 6 punti su TuS Neuendorf ed addirittura 9 sul K’lautern campione in carica. Il girone del campionato tedesco sembra proibitivo, con Norimberga, HSV e Schalke ma il Saarbrücken prevale di un punto sui Giocattolai e va a giocarsi la finale di Ludwigshafen contro lo Stoccarda. In vantaggio con Schreiner al 15°, i ragazzi di Jordan vengono raggiunti tre minuti più tardi da Schlienz e superati da Baltinger in chiusura di frazione. Riagguantato il pari al 54° con Marti, subiscono il 3-2 ancora da Baltinger ed il risultato non cambierà più. Nel 1955 viene scelto in rappresentanza del Saarland per disputare la prima edizione della Coppa dei Campioni. L’urna gli gioca però un brutto scherzo: avversario sarà il Milan di Buffon, Maldini, Liedholm e Schiaffino. La gara di S. Siro parte bene, con Pit Krieger in gol al 5° ma in poco più di venti minuti Frignani, Schiaffino e Dal Monte ristabiliscono l’ordine costituito. I tifosi sugli spalti probabilmente non sanno nemmeno “cosa” sia il Saarland ma lo imparano nella ripresa, quando Philippi, Schirra e Martin ribaltano quello che sembrava un risultato già scritto e portano a casa la vittoria. Nella gara di ritorno i padroni di casa pareggiano il vantaggio di Valentino Valli all’8° dopo dodici minuti con Binkert e tengono duro fino ad un quarto d’ora dal termine quando un autogol di Puff fa conto pari con i milanesi. Anziché difendere il risultato e giocarsi tutto allo spareggio, i Nerazzurri vanno alla ricerca del gol-qualificazione ma offrono il fianco nuovamente a Valentino Valli che fa 1-3 e ad Eros Beraldo che chiude definitivamente la gara. Nonostante buoni campionati, la squadra deve aspettare il 1957 per tornare a giocarsi il titolo, dopo un secondo posto dietro al K’lautern che gli consente un nuovo accesso al campionato tedesco. Ma stavolta il bottino è magro: un solo punto, frutto del pareggio di Stoccarda contro il Norimberga e poi le sconfitte contro Duisburger e HSV. Vince ancora l’Oberliga Südwest nel 1961 ma al campionato tedesco è un’altra delusione: ultimo nel girone con BVB, HSV ed Eintracht Francoforte. È l’inizio di una profonda crisi. Viene inserito nella nuova Bundesliga nel 1963 ma retrocede subito e dovrà aspettare il 1976 per rivedere il massimo torneo. Una nuova discesa nel 1978 poi altre due fugaci apparizioni, durate entrambe una sola stagione, nel 1985-86 e 1992-93. E comincia il peregrinare per le leghe inferiori, fino al quarto livello odierno in cui si trova dal 2014. Tanti grandi giocatori hanno indossato questa maglia: Rolly Conen, Waldemar Philippi, Franz Immig, Karl Schirra, Reinold Hintermaier, Dieter Müller, Jovan Aćimović, Dietmar Danner, Wolfgang Seel, Bernd Förster, Wolfram Wuttke, Falko Götz e Andreas Brehme, solo per citarne alcuni. Nessun’altra squadra al mondo ha mai partecipato a campionati in quattro diverse Nazioni. Nessuno riuscirà mai a spegnere la luce sul Saarbrücken, nemmeno in quarta serie, nemmeno dopo aver percorso al contrario il sentiero di Cenerentola. Perché nemmeno Jacob e Wilhelm Grimm avrebbero potuto inventare una storia così.

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