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Qui Fiorentina: In pochi mesi cambiano le prospettive: i nomi di questo mercato non sono più da Top-Club

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Il nostro corrispondente Manuel Peruzzi di SportFiorentina ci racconta la situazione e gli umori in casa viola a pochi giorni dalla partita con i rossoblù di Mihajlovic.

Come sono cambiate velocemente le prospettive attorno alla squadra Viola. In un solo girone infatti, dalla ricerca dei vari top-players per riconquistare finalmente un posto nell’élite del calcio italiano, il mercato Viola, almeno stando ai vari nomi circolanti negli ultimi giorni, ha virato verso un mercato molto più funzionale che spettacolare: la retrocessione spaventa davvero tutti, in particolare la dirigenza.

Una situazione di classifica complicata, in cui Pradè risulta, senza alcun’ombra di dubbio, il maggior colpevole. Un mercato estivo errato, incompleto e senza il guizzo finale, nonostante i tanti milioni messi a disposizione da Commisso. Tanti gli orrori, dalla “minestra riscaldata” Badelj fino alla scommessa ingiustificata di Pedro, con la squadra necessitante di un bomber pronto fin da subito.

Certo, poi Montella ci ha messo del suo, fallendo miseramente sotto il piano tattico: la squadra è infatti apparsa sempre disunita, mai ben organizzata e aggrappata unicamente alle sue buone individualità.

Ora però, con la quindicesima posizione in classifica e con soli tre punti di vantaggio dal Brescia terzultimo, la classifica preoccupa molto, e la dirigenza, come già evidenziato precedentemente, ha virato esclusivamente verso trattative funzionali alla salvezza. L’arrivo di Iachini è il chiaro esempio: un allenatore sicuramente capace e nel cuore dei tifosi, esperto di tali situazioni “a rischio” e della Serie A, ma con nessuna minima esperienza ad alti livelli.

Per quanto riguarda poi i nomi del mercato, i più incandescenti risultano Cutrone, Duncan e infine Bonifazi. Nomi certamente non esaltanti, considerati “seconde scelte” nelle attuali squadre d’appartenenza. Bonifazi, in realtà ormai ad un passo dall’Atalanta, ha disputato solo 3 partite in campionato con la maglia granata, ma rappresenterebbe comunque un colpo importante, sia per la sua giovanissima età (23 anni) che per le qualità espresse lo scorso anno a Ferrara. Anche Duncan quest’anno, nel Sassuolo di De Zerbi, ricopre il ruolo di “panchinaro di lusso”. Infine Cutrone, ormai considerato come un esubero dal Wolverhampton.

Un cambiamento di prospettiva radicale, avvenuto in quattro mesi scarsi. Un cambio di prospettiva che ha dei colpevoli evidenti, che dovranno pagare per tali errori, commessi sia a livello di programmazione (a lungo termine) che a livello decisionale immediato. Ora però la salvezza conta più di ogni altra cosa: quindi la parola chiave è coesione, unione d’intenti. Poi a giugno sarà necessaria un’altra rivoluzione, l’ennesima.

                                                                                               

 

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