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TRIPLICE FISCHIO SERIE A – Stop, per il bene di tutti. Al campionato ci pensiamo più in là

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passionepremier.com

Stop. Nient’altro da aggiungere, anche perché in questo ultimo periodo sono venuti a galla tanti tuttologi, pronti a “insegnare” all’Italia cosa è e cosa non è questo dannato Coronavirus. Era una scelta inevitabile, perché così non si può andare avanti: ricordiamo poi – cosa che molto spesso molti si dimenticano – che i calciatori sono esseri umani con a carico delle famiglie. E allora stop, perché un calcio in questa maniera non è più calcio, ma solamente un passatempo che più di tanto il tempo non lo fa passare. Perché il tempo si è fermato, e l’intera penisola ha altre preoccupazioni in questo momento.

Serviva un annuncio ufficiale, anche perché in questo ultimo periodo c’è stato un caos infinito: tra annunci, rinvii, smentite, si è fatto a gara su chi la dovesse sparare più grossa. Ha messo tutti a tacere Conte, Premier coraggioso in una situazione drammatica. Già, drammatica. Fatelo capire a quei deficienti che ancora dicono che “a 25 anni non posso rinchiudermi in casa”. Esci, imbecille. Ma poi non lamentarti.

Torniamo però al calcio, perché tuttologi non vogliamo diventare. Serve ancora un decreto ufficiale da parte del Governo, ma ormai i giochi sono fatti: stop a tutte le manifestazioni nazionali fino al 3 aprile, con la speranza che la situazione migliori presto. Già, perché un ulteriore tracollo potrebbe far cadere muri e certezze: un Europeo che non rischia di giocarsi, per esempio. Perché se il campionato dovesse riprendere dopo il 3 aprile, servirebbe anche giugno per far finire tutto in maniera ordinata. E arrivederci all’Europeo, che potrebbe giocarsi in autunno oppure l’anno prossimo. Ma poco importa, in questo momento.

Non c’è gusto a giocare e probabilmente nemmeno a parlare di calcio in questo momento, ma dobbiamo provarci. La situazione era chiara sin dall’inizio di questa mini giornata, con la partita tra Parma e Spal che racchiudeva in sè non poche incognite: si gioca, forse, non si gioca. Dai, si gioca. Una partita senza sapori, nè odori. Sapori che hanno reso meno pesante la sconfitta interna del Milan contro il Genoa, così come hanno reso meno entusiasmante la vittoria della Juventus contro l’Inter. Importanti per la classifica? Chissà. Certo è che la squadra di Sarri fa un importante passo in avanti nel gioco, mentre la banda di Conte forse ne esce ridimensionata. Il coraggio di Sarri nel fare determinate scelte si è rivelato fondamentale: provate voi a partire con Dybala e Pjanic in panchina, poi ne riparliamo. Panchine diverse, interpreti diversi: prendete un Eriksen qualsiasi, che continua ad apparire come un fantasma in una squadra che doveva essere valorizzata dal grande talento del danese. Ma ora non è il momento di parlare di questo, lasciamo spazio ai tuttologi.

La Juventus che vince, le milanesi che perdono. L’effetto Ibra che già sembra essere svanito, il Sarrismo che inizia a farsi vedere (forse) e un Milan che appare spaesato e privo di entusiasmo. Tanti argomenti, che però in questo momento si annullano perché deve essere sconfitto un problema più grande di tutti noi. Un ultimo appello ai tuttologi: statevene a casa, tanto per parlare di calcio, Coronavirus, scienza, politica e filosofia vi basta anche il divano di casa vostra. 

Alla prossima.

 

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