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Il Resto del Carlino – Perondi: “Il pallone si potrebbe usare, ma c’è il rischio infortuni”

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L’edizione odierna de il Resto del Carlino si concentra sul tema della ripresa degli allenamenti individuali per i calciatori. E lo fa interpellando un esperto quale Francesco Perondi, vicepresidente della componente preparatori dell’Aiac, preparatore rossoblù per ben 12 stagioni (le ultime a fianco di Pioli) ed attuale uomo dei muscoli della Nazionale di calcio femminile.

Diversi i punti toccati nel corso dell’intervista curata da Massimo Vitali. A cominciare dall’intensità della seduta: “Eviterei lavori ad alta intensità, considerando che in teoria dopo 3-4 settimane ci sono da giocare partite così ravvicinate“. Riguardo alle differenze con la preparazione estiva invece, secondo il professore “viene meno il presupposto della progressività. Lo stop di due mesi ha compromesso la capacità di lavorare ad alta intensità del sistema cardio-polmonare e dell’apparato muscolo-tendineo. In più c’è l’aspetto cognitivo: serve allenare anche quello per avvicinarsi alle partite ad elevato contenuto agonistico“.

Dopo aver elogiato gli sforzi di tutti i preparatori d’Italia per aver garantito supporto tecnico e psicologico agli atleti nel corso di questi due mesi, Perondi viene interrogato riguardo all’utilizzo del pallone: “Se distanziato dagli altri, un calciatore da oggi sul campo può correre, fare esercizi con il tappetino ed in teoria può fare anche conduzione palla“. Tuttavia, con i ritmi forsennati previsti per la ripresa del campionato “un più elevato rischio di infortuni sarà inevitabile. Basterà stirarsi un flessore per aver chiuso la stagione“.

Chiosa finale sulle ripercussioni del Covid-19 sul suo nuovo mondo, il calcio femminile: “Proprio adesso che il movimento aveva avviato il perc orso verso il professionismo. Non ci voleva: ma la determinazione delle ragazze che insieme al ct Milena Bertolini ho la fortuna di allenare è tale che si risolleveranno in fretta“.

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