Come accennato nell'articolo precedente, oltre 300 gruppi di tifosi, provenienti da tutta Europa, hanno firmato un comunicato per chiedere lo stop dei campionati. Le tifoserie di Italia, Spagna, Germania e Portogallo si uniscono allo slogan "Stop football, no football without fans", sottolineando che il calcio senza tifosi allo stadio non è calcio e che la salute pubblica deve essere al primo posto nel pensiero degli organizzatori. Dopo gli striscioni, davanti agli stadi di Roma, Torino, Genova e Bergamo, gli Ultras prendono posizione stilando un documento nero su bianco e appoggiato dalla maggior parte dei club tifosi europei. Gli Ultras ritengono inaccettabile la ripresa del campionato a porte chiuse, senza "il cuore pulsante di questo sport popolare" e accusano il calcio di essere tenuto sotto scacco dai media, trasformato poi da sport a industria.
Contraria alla ripartenza anche la Curva Nord dell'Inter, spiegando su Facebook che in questo periodo particolarmente difficile - "dove Milano piange i suoi morti, l'Italia intera è messa in ginocchio e la vita di tutti noi è segnata da un presente devastante e da un futuro incerto..." - il calcio deve essere messo da parte.