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Ripresa calcio europeo, istruzioni per l’uso: Bruges e Celtic Campioni. La Bundesliga trascina Serie A, Liga e Premier?

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fonte immagine: ilfattoquotidiano.it


L’Europa si interroga sul se e il come ripartire per concludere la stagione 19/20. La Premier League, che ha ottenuto l’ok per ripartire il prossimo 1° giugno, sembra tuttavia quella più indietro a causa della situazione contagi in UK. Spagna e Italia non hanno fissato delle date, ma gli allenamenti sono ricominciati, seppur con situazioni diverse. La speranza delle altre 3 grandi leghe europee è che la Bundesliga riesca a trascinare e decisioni delle istituzioni calcistiche e non. Mentre la UEFA predica calma, continuano le decisioni eccezionali in Europa, l’ultima è stata la Scozia.

GERMANIA TRAINO D’EUROPA- “La Bundesliga sarà l’unico campionato che verrà trasmesso e immagino che i telespettatori saranno miliardi”. Così ha commentato alla vigilia della ripresa del campionato tedesco, il direttore amministrativo del Bayern Karl-Heinz Rummenigge. Così è stato, o quasi, non si sono raggiunti forse i miliardi di spettatori auspicati dall’ex calciatore teutonico, ma in Germania è stato stabilito il record di ascolti e la prima Lega tedesca è stata al centro dell’attenzione mondiale, come forse è capitato solo nel giorno della finale di Champions League del 2013, giocata appunto dalle due potenze tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund.

LIGA- La Spagna, come l’Italia, è uscita dal lockdown, ma la situazione non aiuta ancora la Liga a prendere una decisione definitiva sulla ripresa dei campionati. Intanto, l’Amministratore Delegato della massima Lega Spagnola Javier Tebas si mostra ogni giorno più deciso e ottimista che questa decisione venga presa il prima possibile, continuando ad indicare il 12 giugno come data possibile. Il basso numero di casi nei test effettuati preliminarmente alla ripresa degli allenamenti suggerisce ottimismo.
Le società nel frattempo si allenano, sono tornate in campo tutte le big. Il Real Madrid ha già terminato la fase degli allenamenti individuali e da ieri si allena in piccoli gruppi ristretti per cominciare a ritrovare la sintonia del gruppo in campo.

PREMIER LEAGUE- La Premier League attende il proprio futuro. Il massimo campionato inglese ha l’ok per ripartire dopo il prossimo 1° giugno, ma la situazione contagi e morti nel Regno Unito è ancora drammatica e le possibilità di riprendere la stagione diminuiscono di giorno in giorno. Intanto le formazioni hanno ricevuto l’ok per rientrare in campo ad allenarsi. Solito iter anche Oltremanica, con visiti di controllo prima del riavvio dell’attività agonistica.

STOP DEFINITIVO- Se fino alla settimana scorsa le Leghe che avevano deciso di mettere la parola fine alla loro stagione erano solo due: Eredivisie e Ligue1. Questa settimana il numero è raddoppiato. Anche il Belgio e la Scozia hanno percorso la medesima strada. La Pro League e la Scottish Premiership sono state dichiarate concluse, ed entrambe sono terminate seguendo il percorso della Ligue1. Infatti, i campionati sono stati dichiarati conclusi in anticipo, ma, diversamente dall’Eredivisie, hanno assegnato il titolo alla prima in classifica al momento dello stop: Club Bruges in Belgio e Celtic (per la 9° volta consecutiva) in Scozia.
In Belgio la decisione è stata semplicemente ratificata dopo quasi due mesi di attesa.
Le minacce di Ceferin, che aveva diffidato dal chiudere le stagioni dei tornei nazionali in anticipo, pena l’esclusione dalle Coppe Europee, avevano rallentato il percorso decisionale senza però fermarlo. Bruges campione, grazie al buon vantaggio sulla seconda, e senza cominciare la seconda fase prevista dalla formula del campionato.
La Scozia ha deciso invece di porre fine al proprio massimo torneo col Celtic in testa, a 3 giornate dal termine della prima fase e 8 totali al termine del campionato. I biancoverdi avevano un buon vantaggio sulla seconda: gli eterni rivali concittadini, i Rangers.

UEFA- Così mentre l’Europa prende tante strade diverse, la UEFA attende sorniona l’evolversi della situazione, in vista delle Coppe Europee, la cui fase finale è prevista sotto il caldo torrido del mese di agosto.
Tra le soluzioni che la massima istituzione calcistica europea sta prendendo in considerazione ci sarebbe anche quella di giocare le due competizioni europee in unico paese, al fine di tenere le squadre maggiormente al sicuro, velocizzare l’organizzazione, ed evitare imbarazzi a PSG ed eventualmente Olympique Lione, al momento impossibilitate a giocare su suolo francese, a causa dello stop alle manifestazioni sportive imposto dall’esecutivo di Parigi.

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