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Corriere di Bologna – Retrocessioni e quarantena: è l’ora delle grandi decisioni

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Nella giornata di oggi verrà deciso il piano B: il Consiglio federale si riunirà alle 12 in videoconferenza per sciogliere le riserve a riguardo. Il vero nemico del calcio rimane sempre il virus, che si è attenuato ma non abbastanza da convincere il Comitato tecnico scientifico (ed il governo) ad allentare le norme qualora dovesse emergere un nuovo positivo. Al momento rimangono i famosi 14 giorni di isolamento per contagiato e squadra, che potrebbe continuare ad allenarsi ma senza giocare.

Da oggi si entra nella zona rossa. Se in serie A ci sarà un contagiato, giocatore o membro dello staff che sia, il campionato rischia di non ripartire o di ripartire zoppo. Figc e Lega confidano che la curva continui a scendere; la prossima settimana ci sarà un incontro con il Ministro della Salute (Speranza), per capire se sarà possibile un cambiamento di rotta, introducendo magari provvedimenti ad hoc per alcune categorie.

In ogni caso, il Consiglio federale di oggi si annuncia carico di tensioni. Il tema centrale – nonostante non sia nemmeno all’ordine del giorno –  sarà il blocco retrocessioni in caso di stop al campionato, soluzione votata dalla Lega a larghissima maggioranza nell’assemblea di venerdì scorso. A dire il vero, è difficile che una proposta di questo tipo possa passare, considerando che B, Dilettanti e componenti tecniche hanno espresso il loro parere negativo. Lo stesso presidente del Genoa Enrico Preziosi (che ha votato per il blocco) ha ammesso: “la nostra richiesta probabilmente non sarà presa in considerazione. La Figc ha una sua autonomia e noi dobbiamo rispettarla“. Più probabile la determinazione della classifica attraverso l’algoritmo, dunque. Ma le certezze non fanno parte di questo periodo storico. La Lega serie A, pur essendo la componente più importante per popolarità e fatturato, ha a disposizione soltanto 3 voti su 21. Ne occorreranno 11: le trattative per accaparrarsi consensi continueranno fino all’ultimo istante. 

La sensazione è che l’intesa sulle retrocessioni potrebbe diventare realtà soltanto se la B non potesse fare i playoff. A proposito: gli stessi playoff che Gravina aveva deciso di accantonare per venire incontro alle esigenze dei club di A, potrebbero ora tornare di moda. Una volta definito il piano B, il Consiglio federale dovrà occuparsi anche del campionato di serie C: l”idea è quella di procedere ad una forma light di playoff (partite secche), per stabilire il nome della quarta promossa insieme a Monza, Vicenza e Reggina.

Fonte: Alessandro Bocci e Monica Colombo – Corriere di Bologna

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