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Il Montrèal di Saputo cade a un passo dal traguardo: il Club Amèrica vince la CONCACAF Champions League – 02 mag

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Niente da fare. Il sogno finisce sul più bello per il Montrèal Impact di Joey Saputo, che cade in casa nel ritorno della finale di CONCACAF Champions League, la massima competizione continentale del calcio Centro e Nord americano. Mai una squadra canadese era arrivata in finale, mai una squadra della Major League Soccer aveva vinto il trofeo: in finale era arrivato il Real Salt Lake, cedendo contro un’altra compagine messicana, il Monterrey, nell’edizione 2010/2011. E la storia si è ripetuta la notte del 29 aprile quando i messicani del Club Amèrica hanno espugnato lo “Stadio Olimpico di Montrèal”, ribaltando il pareggio per 1 a 1 che i canadesi guidati da Frank Klopas avevano rimediato all’andata all’Estadio Azteca. 

E si che la gara si era messa subito bene per la squadra di proprietà di Joey Saputo, anche chairman del Bologna: dopo appena 8 minuti il già mattatore della gara d’andata, l’argentino ex-Lecce Ignacio Piatti, aveva seminato la difesa messicana e servito al connazionale Romero una palla che andava solo spinta in rete facendo esplodere d’entusiasmo i 60.000 presenti, convinti di assistere a un evento storico. E invece il vantaggio faceva emergere tutta l’inesperienza dei canadesi e tutta la malizia e la grinta dei messicani, che sbandavano ma evitavano di capitolare anche grazie alla poca concretezza dei padroni di casa, che si accontentavano quasi di controllare la gara. Chiuso il primo tempo sotto di un gol, il Club Amèrica si presentava in campo nella seconda frazione di gara molto più deciso a sfruttare le insicurezze di Montrèal, e giungeva al pareggio al 50° con una spettacolare mezza rovesciata di Darìo Benedetto, argentino arrivato in squadra da poco ma subito inseritosi al meglio. Al 64° arrivava il secondo gol messicano: Reo-Cocker si perdeva su un lancio tagliato Darwin Quintero, che dalla riga di fondo campo rimetteva in mezzo all’area piccola di testa per il possente centravanti Oribe Peralta, che gelava lo stadio insaccando il 2 a 1 ospite. E non era finita: neanche 120 secondi dopo, con gli Impact in avanti a cercare il pareggio (che comunque non sarebbe bastato visto l’1 a 1 dell’andata) il Club Amèrica ripartiva benissimo in contropiede, e con quattro-cinque tocchi andava ancora in rete e ancora con Benedetto, abile a inserirsi in spaccata volante su un cross dalla sinistra. 3 a 1, partita virtualmente chiusa e che veniva poi arrotondata ancora da Benedetto all’81° con una finta di corpo sublime che mandava a farfalle due difensori prima di sparare un sinistro imparabile. Il gol del “mohawk” McInerney all’89° – ancora uno splendido assist di Piatti – era una magra consolazione per i padroni di casa, che vedevano sfumare un sogno inseguito per una stagione: vincitori del Canadian Championship, per arrivare in finale gli uomini di Saputo avevano superato New York Red Bulls e i salvadoregni del FAS nel girone eliminatorio, quindi i messicani del Pachuca ai quarti di finale e i costaricani dell’Alajuelense in semifinale. Per il Club Amèrica una vittoria che vale anche il primato di trofei conquistati, 6, primato che gli ‘Azulcremas’ condividono adesso a pari merito con i connazionali del Cruz Azul. Per il Montrèal e Saputo tanti rimpianti ma anche l’orgoglio di essere arrivati a un passo dallo scrivere la storia.

(Il difensore Ciman in lacrime consolato dal presidente Saputo)

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