Seguici su

Calcio

100 Storie Rossoblù: 61 Cruz, 60 Muzzioli, 59 Pagotto

Pubblicato

il

Un viaggio giornaliero lungo cento storie. Cento uomini, cento giocatori che hanno vestito la maglia del Bologna nella sua storia lunga oltre un secolo. Nato con l’idea di stilare una classifica dei più grandi rossoblù di sempre, questo progetto con il tempo ha virato verso un modo per raccontare in poche parole le storie di piccoli e grandi uomini. Tra loro c’è chi ha segnato un’epoca e chi invece è stato a malapena intravisto, tutti però hanno una storia da raccontare ed io ho pensato di raccoglierle qui, ogni lunedì, mercoledì e venerdì.  

PUNTATE PRECEDENTI:
– 100 (Bernacci), 99 (Womé), 98 (Dyego Coelho)
– 97 (Walsingham), 96 (Luciano), 95 (Meghni)
– 94 (Aaltonen), 93 (Vukas), 92 (Battisodo)
– 91 (Rubio), 90 (Macina), 89 (Matosic)
– 88 (Chiorri), 87 (Bellucci), 86 (Sarosi)
– 85 (Colomba), 84 (Bellugi), 83 (Turkylmaz)
– 82 (Antonioli), 81 (Binotto), 80 (Liguori)
– 79 (Jensen), 78 (Pilmark), 77 (Zagorakis)
– 76 (Kolyvanov), 75 (Gilardino), 74 (Demarco)
– 73 (Seghini), 72 (Marronaro), 71 (Rauch)
– 70 (Marazzina), 69 (Arnstein), 68 (Detari)
– 67 (Cusin), 66 (Eneas), 65 (De Ponti)
– 64 (Paris), 63 (Giordani), 62 (Fontolan)

 

61 – Julio Ricardo Cruz
Centravanti dal discreto potenziale già dai tempi delle giovanili del Banfield (dove si guadagna il soprannome di “El Jardinero” per aver potato il campo una volta) esplode in Olanda al Feyenord, dove dopo un inizio negativo diventa bomber vero. Se ne accorge il Bologna, che lo acquista nel 2000, e qui si conferma un diesel, lento in partenza ma via via sempre migliore: infatti dopo i primi mesi di difficoltà i gol arrivano con costanza, così come un importante lavoro in fase di sponda per i compagni e quell’estro sudamericano capace di sorprendere le difese avversarie e di conquistare i tifosi. Rimane comunque giocatore dallo stile molto europeo, poco apprezzato in patria (22 presenze e 3 reti con l’Argentina) ma utilissimo nel campionato italiano, tanto che nell’estate del 2003 arriva il gran salto all’Inter: in nerazzurro rimane sei stagioni, nel corso delle quali conquista quattro Scudetti e due Coppe Italia, prima di chiudere alla Lazio. In totale a Bologna mette insieme 30 reti in 98 gare, mentre in carriera i gol segnati sono 192 e le gare giocate 518.

60 – Giuseppe Muzzioli
Soprannominato “Teresina” per il fisico grassoccio, era in realtà atleta eccellente, rapido e potente, non molto dotato tecnicamente ma dal gran tiro. Ala sinistra, fu protagonista nella conquista degli Scudetti del ’24/’25 e del ’28/’29, decidendo entrambe le gare finali: contro il Genoa segnò il famoso “gol non gol” che portò alla ripetizione della gara, contro il Torino quattro anni dopo siglò il gol vittoria suggellando una splendida azione solitaria di Angelo Schiavio. Bolognese, cresciuto nella Virtus, rimase dieci stagioni in maglia rossoblù e fu sostituito da un grandissimo campione come Reguzzoni, che lo spinse fuori squadra. Chiusa la carriera trentenne dopo un’ultima opaca stagione al Padova, si dedico ai cavalli – sua grande passione da sempre – diventando molto bravo anche in questo campo. Schietto, buono, sincero e attaccato a squadra e città, morì dopo breve malattia ad appena 37 anni.

59 – Mario Pagotto
Giunto dalle serie inferiori per fungere da riserva al grande Dino Fiorini, prima lo sostituì egregiamente quando questi si ammalò, quindi in coppia proprio con lui formò una delle migliori coppie di terzini del panorama calcistico nazionale. Fu titolare per sei stagioni, durante le quali il Bologna conquistò tre Scudetti, poi lo scoppio della guerra lo vide diventare partigiano e cadere prigioniero dei tedeschi. Mandato in un lager, ne uscì grazie al talento calcistico, che lo portò a formare una squadra di prigionieri che vincendo partita dopo partita si guadagnò dai nazisti prima il rispetto e poi addirittura la libertà. Tornato in Italia con le proprie forze, tornò nel Bologna chiudendo la carriera come riserva prima di dedicarsi al racconto della sua storia ai giovanissimi della città, dove si è spento ottantenne dopo lunga malattia.

NB: di Mario Pagotto ho scritto anche in questo articolo.  

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *