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Calcio

Cose dell’altro…Calcio: Cristian Arrieta – 21 Apr

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Campioni, il sogno” è stato uno dei due soli reality show ad attirare la mia attenzione. Il reality verteva attorno alla formazione calcistica del Cervia, che dopo aver fatto una selezione per avere una rosa competitiva per la promozione dal campionato di Eccellenza in cui militava, faceva poi decidere una parte dei giocatori titolari da schierare al pubblico da casa, tramite il televoto. Mister Francesco Graziani, con l’aiuto del direttore sportivo Giancarlo Magrini, portarono in quella stagione (2004/2005) il Cervia per la prima volta nel campionato Nazionale Dilettanti e soprattutto, portarono alla ribalta il calcio “di periferia”, facendo vedere in tv, alla domenica mattina, le partite di Eccellenza del Cervia. Tra i giocatori, i tre migliori vincevano la possibilità di fare il ritiro estivo con una delle tre big di Serie A; vinsero questa possibilità Cristian Arrieta (Inter), Lorenzo Spagnoli (Juventus) e Fabio Borriello (Milan). Il reality morì la stagione successiva, con il Cervia che perse i play-off per arrivare in C2; mentre i giocatori tornavano nell’anonimato del calcio “di periferia”. Ma questa non è la storia del reality, che è solo la base per raccontarvi un po’ chi, a mio parere, sia stato l’unico di quei giocatori a vivere davvero “il sogno”, ed a restare comunque, in qualche modo, nel calcio che “conta”.

Abbiamo già raccontato in passato la storia di Lorenzo Spagnoli (A tu per tu con…Lorenzo Spagnoli (1°parte) e Una vita da CAMPIONI: Lorenzo Spagnoli (2° parte)), uno dei migliori del Cervia di Graziani nella stagione del trionfo in Eccellenza, ed oggi, parliamo di uno degli altri due vincitori della prima stagione: Cristian Arrieta.

Partiamo subito con le sue origini: Arrieta è di passaporto italo-americano, in quanto è nato ad Orlando (18/09/1979), in Florida, da madre italiana ed padre basco, e poi cresciuto in Italia. Cresce a Gravellona, ed inizia a giocare a calcio come tantissimi suoi coetanei, con il sogno della Serie A e della Nazionale. Cristian ha dei numeri, ed infatti inizia a giocare costantemente in Serie C2; non è la Serie A, ma siamo pur sempre di fronte ad una eventuale carriera tra i professionisti: non male. Milita nel Gravellona per una stagione, quindi passa al Mestre dove gioca dal 1998 fino al 2002, totalizzando circa 80 presenze in C2 e segnando 5 reti, che per un difensore di 23 anni, non è male.

Nel 2002 la grande occasione: viene inserito nella rosa del Genoa, che allora militava in Serie B. Nel Grifone però non trova spazio ed a gennaio viene mandato nuovamente in C2, nell’Alessandria, dove in 10 presenze segna 2 reti. Nel 2003/2004, passa all’Ivrea, dove gioca ancora una volta in C2, collezionando 1 gol in 25 presenze.

La maglia di Arrieta del Cervia

A fine stagione compie la scelta che probabilmente gli cambierà la vita: accetta di scendere di ben due categorie per avere la possibilità di mettersi in mostra in televisione durante il nascente reality sul calcio, e passa quindi al Cervia di Ciccio Graziani, in Eccellenza. Trentatrè presenze e tre gol sono il suo ruolino in quella stagione e le prestazioni di buon livello, per altro facilmente intuibili vista la sua esperienza tra i professionisti, lo portano ad essere uno dei tre vincitori del reality, ed a fare la preparazione della stagione successiva, con la maglia dell’Inter

Arrieta con la maglia dell'InterIl salto è però troppo grande, e dopo la preparazione ed anche la presenza in maglia nerazzurra al Torneo Birra Moretti, Cristian torna nella sua “solita” dimensione, quella della Serie C2, con la maglia del Lecco, dove collezione 26 presenze ed 1 gol. Il ragazzo gioca bene, si impegna sempre al massimo ed ormai, dopo la trasmissione, ha anche una faccia consociuta… così, la stagione successiva, Arrieta ha un’altra grande chance, infatti passa in prestito al Lecce, in Serie B. Si professa tifoso giallorosso, visto che la madre è salentina e si lancia in questa nuova avventura, che gli porta in dote solo 7 presenze in B ma, a fine stagione, il contratto “della vita”.

Il contratto “della vita” arriva dai Puerto Rico Islanders, è della vita non certo per il prestigio di giocare in USL (United Soccer Leagues First Division, ovvero la Serie B americana) né, presumiamo, per le cifre non certo “stellari” del contratto, ma perché i Puerto Rico Islanders, partecipano alla Concacaf Champions League (la Champions nordamericana), torneo che per quanto non paragonabile a quella europea, mette comunque in palio la qualificazione ai Mondiali per Club. Che lo vogliate o no, non tutti hanno modo di giocarsi partite per arrivare a questi livelli.

Arrieta e Torrado, capitano del Cruz Azul, in Champions LeagueCristian in due anni collezione 59 presenze e 18 reti, tra coppe e campionato, vincendo con gli Islanders il campionato USL e la Commissioner’s Cup nel 2008 e vincendo nel 2009 la Caribbean Champions Cup (la competizione che permette alle prime tre di approdare alla Concacaf Champions League). In Concacaf Champions League sforna ottime prestazioni aiutando, anche con alcuni gol, la propria squadra ad arrivare in semifinale in cui, nonostante la sconfitta ai danni del Cruz Azul, segna e sforna un assist, risultando tra i migliori in campo nella doppia sfida coi messicani.

A livello personale, nei due anni portoricani vince il titolo di Miglior difensore dell’anno della USL sia nella stagione 2008 che nel 2009, ed il titolo di MVP della USL nella stagione 2009.

Dopo due anni alla grande in USL, nel 2010 viene prestato al Philadelphia Union, che per la prima volta si iscriveva alla MLS, passando quindi nella Serie A americana. Nel Philadelphia farà solo 16 presenze, ma sarà determinante nella prima storica partita vinta in MLS dagli Union, sfornando una buona prestazione. Intanto a Porto Rico, vedono in lui un giocatore importante, e quindi nel corso del 2010, gli viene concessa la nazionalità portoricana, e sempre in quell’anno, a 31 anni, esordisce in Nazionale, segnando il suo primo gol in competizioni tra nazioni, il 4 ottobre 2010 contro il Sant-Martins.

Nel 2011 passa ai Fort Lauderdale Strikers nel campionato “NASL” (North American Soccer League), che nel frattempo ha sostituito la USL ed è la nuova “Serie B” americana, collezionando 16 presenze ed 1 gol.

Nel 2012 torna in Italia ma non trova squadre, si allena con lo Juve Domo (militante in Eccellenza), poi, a marzo 2013 firma ufficialmente per il Briga, una formazione che milita in Promozione finendo con loro la stagione 2012-2013 e dove gioca almeno una stagione. Wikipedia lo da poi come trasferitosi nel club Greek American Soccer Club New York, militante nella Cosmopolitan Soccer League (una lega dilettantistica), mentre Transfermarkt.it lo considera svincolato, pur continuando ad assegnargli un valore di mercato di 400.000€ (!). Nel 2015 Transfermarkt.it e Wikipedia tornano a coincidere come fonti, e segnalano il ritorno in campo di Arrieta con la maglia della F.A. Euro New York Magic, formazione dilettantistica della USL Premier Development League, la più importante lega dilettantistica di calcio americana. Cristian però è nel frattempo anche allenatore della Primavera del New York L.I.A.C. che partecipa al Torneo di Viareggio 2015.

Nel corso di questi anni di carriera ha totalizzato 20 presenze con la nazionale portoricana, partecipando attivamente anche alla Caribbean Cup 2010 (segnando 1 rete in 3 partite giocate), alle qualificazione al Mondiale 2014 (segnando 1 rete in 6 partite giocate), e giocando l’amichevole contro i Campioni del Mondo e d’Europa della Spagna (il 15/08/2012 1-2 per la Spagna), facendosi ammonire per un fallo su Iniesta al 27°.

Per concludere, alcuni suoi compagni del Cervia hanno giocato in C1 e C2 in Italia ed alcuni sono diventati “tronisti” nel programma “Uomini e Donne”. Maradona Jr è arrivato alla Nazionale italiana di Beach Soccer. Tutti hanno fatto il loro percorso e sicuramente hanno avuto le loro soddisfazioni, ma il vero sogno, quello del Calcio che “conta”, con le Qualificazioni Mondiali, la Champions League, le dirette TV eccetera, le ha probabilmente davvero assaporate il solo Cristian Arrieta. Ed anche se il campionato americano e la nazionale di Porto Rico non saranno la Serie A e l’Italia, intanto lui fino a lì c’è arrivato, e non tutti possono vantare una foto mentre contrastano Fernando Torres. Tutto sommato, non pare proprio un brutto “sogno”.

 

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