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Calcio

Lo strano caso della Caribbean Cup 1994

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La Caribbean Cup, o Coppa dei Caraibi (ora Digicel Caribbean Cup), è una competizione alla quale partecipano le nazionali dei paesi caraibici, aderenti alla CFU (Caribbean Football Union) ed è anche il torneo attraverso il quale le nazioni caraibiche si possono qualificare alla Golden Cup, l’equivalente del “nostro” Europeo per le nazioni centro e nord americane. La Caribbean Cup venne organizzata per la prima volta nel 1989 e da allora viene disputata ogni anno, tornado permettendo, fino al 2001. Dopo alcuni anni in cui non venne disputata, oggi è divenuta una competizione biennale.

Già da questo preambolo, si capisce che siamo di fronte a qualcosa di particolare, ma nell’edizione del 1994 successe qualcosa che convinse, per non dire obbligò, la CFU a modificare il regolamento della competizione: per la prima volta nella storia infatti, una delle due squadre iniziò ad attaccare entrambe le porte mentre l’altra iniziò a difenderle entrambe

Impossibile? No se il regolamento della competizione prevede che una partita non può finire in pareggio e che in caso di vittoria ai supplementari o ai rigori, il referto arbitrale avrebbe dato come risultato un +2 in differenza reti al vincitore. Vincendo 1-0 nei 90 minuti insomma, si sarebbe avuto un +1 in differenza reti, vincere 1-0 ai supplementari, avrebbe invece concesso un +2.

Ed il calcio non sarebbe così bello, se l’ultima partita del Gruppo 1 della Caribbean Cup, non fosse avvenuta in queste condizioni di classifica:

Squadra  Partite  GF GS  Diff.  Punti
Grenada  1 0 2
Puerto Rico  1 1 -1
Barbados  0 1 -1

Grenada aveva vinto 1-0 ai supplementari contro Puerto Rico, quindi era in testa con +2 di differenza reti. Puerto Rico aveva perso da Grenada ma vinto contro Barbados nei 90 minuti, e quindi aveva 3 punti e -1 in differenza reti. A questo punto Barbados-Grenada era fondamentale perchè ovviamente, solo la prima passa al turno successivo e Barbados vincendo con due reti di scarto, diventerebbe prima.

Se non siete convinti, rileggete il regolamento e riguardate la classifica… e poi passiamo alla partita decisiva.

Pronti via, Barbados parte alla grande e si porta sul 2-0 vedendo avvicinarsi la qualificazione che conquisterebbe arrivando prima con 3 punti e +1 di differenza reti mentre Grenada sarebbe seconda per differenza reti (0).
All’83esimo però Grenada accorcia le distanze portandosi sul 2-1 e tornando ad essere in testa al girone, per differenza reti.
Barbados cerca segnare ancora ma dopo meno di 5 minuti, appare chiaro che Grenada difende in 11 il risultato ed il passaggio del turo, ed è così che un giocatore di Barbados di nome Sealy, gioca il tutto per tutto ed al minuto 87 si fa autogol; arrivando al 90 minuto sul 2-2 si sarebbe andati ai supplementari, dove vincendo per 3-2 Barbados sarebbe diventata prima per quel +2 di differenza reti regalato dal regolamento. Sealy puntò quindi sul fatto che l’autogol a 3 minuti dalla fine fosse la cosa più semplice da realizzare per continuare a sperare nei supplementari, dato che poi anche Grenada avrebbe dovuto attaccare per vincere, non potendo più restare arroccata in difesa.
Quelli di Grenada (ma immaginiamo non solo) inizialmente non riuscono a capire il perchè dell’autogol, ma quando si ricordarono del regolamento, capirono che ora dovevano segnare una rete. Si, ma non una rete a proprio vantaggio, bastava una rete in una porta qualsiasi. Le porte andavano bene entrambe, perchè vincendo sarebbero stati da soli a 6 punti, mentre facendosi autorete sarebbero comunque passati per differenza reti: +1 contro lo 0 di Barbados ed il -1 di Puerto Rico.

Ed ecco quindi nascere lo spettacolo che purtroppo non è stato immortalato da nessuna telecamera: negli ultimi 5 minuti (3 regolari più 2 di recupero), Grenada cercò di segnare in una qualsiasi porta (la propria o quella avversaria) mentre Barbados difendeva entrambe le porte…anche quella in cui il portiere era quello avversario.
L’arbitro fischia: 2-2. Si va ai supplementari, con l’aggiunta della regola del Golden Goal, per non farsi mancare nulla.
Dopo soli 4 minuti, ecco il gol di Barbados, che fa avanzare la squadra grazie al 3-2 che diventa sul referto un 4-2… l’autogol in quell’istante passò da azzardo a colpo di genio.

Ovviamente i dirigenti di Grenada non lesinarono critiche anche pesanti al regolamento, parlando di vero e proprio raggiro e mettendo in dubbio la sanità mentale di chi aveva pensato al regolamento che infatti venne cambiato dall’edizione dell’anno successivo.

Purtroppo non vi sono immagini dei momenti in cui una squadra difende e l’altra attacca due porte differenti, però c’è un video che mostra il gol del 2-1 di Grenada, il leggendario autogol di Sealy, ed il golden gol con cui Barbados si qualificò per le semifinali.

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