Seguici su

Calcio

La route pour France 2016: L’Italia ai raggi X – 2 giu

Pubblicato

il


Sciolti gli ultimi dubbi riguardanti soprattutto centrocampo e attacco, Antonio Conte ha annunciato in settimana la rosa dei ventitré che lo accompagneranno in Francia per il suo primo (e con ogni probabilità ultimo) Europeo da ct della nazionale italiana. Le polemiche, come in ogni vigilia che si rispetti, nemmeno in questa occasione sono mancate. Tifosi e critica hanno contestato al ct alcune scelte, tra cui quella di lasciare a casa Jorginho e Bonaventura, il primo scopertosi protagonista nell’ottimo Napoli di Sarri, il secondo tra i pochi a salvarsi nel Milan targato ’15-’16, salvo convocare la riserva juventina Sturaro, ancora a caccia dell’esordio. Oggetto di perplessità è anche la decisione di affidare la maglia numero dieci a Thiago Motta, sintomo dell’evidente carenza di qualità di un’Italia mai così povera di talenti assoluti.

A dispetto del buon primo posto strappato alla Croazia nel Gruppo H delle qualificazioni, dominato nonostante una differenza reti molto peggiore rispetto a quella di Modrić e soci (+9 contro +15), in Francia gli Azzurri non avranno dalla loro i favori del pronostico. Germania, Spagna, Inghilterra, gli stessi Francesi padroni di casa e persino il Belgio compagno di girone vantano tutte almeno una spanna di vantaggio sui ragazzi di Conte, che proveranno a recitare il ruolo di outsiders, puntando tutto sul mix di esperienza e freschezza di una rosa che, al di là delle polemiche, offre innegabilmente qualche spunto interessante.

 

PORTIERI

Il vero dieci dell’Italia gioca tra i pali e si chiama Gianluigi Buffon. Il trentottenne portierone bianconero, reconrdman di presenze in nazionale (157), disputerà il suo quarto Europeo al termine dell’ennesima stagione vissuta da inscalfibile angelo custode della porta della Juventus. La carta d’identità non solo non pare un problema per lui, ma sembra essergli amica: proprio come un buon vino d’annata, il capitano della nazionale azzurra è oggi ancora più in forma di quando, nel 2006, trascinò i suoi alla conquista del Mondiale tedesco.

Con un Gigi così, Sirigu e Marchetti, rispettivamente secondo e terzo portiere, non possono che sedersi in panchina, almeno fino a Russia 2018.

 

DIFENSORI

Davanti a Buffon sarà presumibilmente difesa a tre. Il 3-5-2 che ha fatto le fortune della Juve di Conte è infatti diventato uno dei moduli più utilizzati anche in nazionale, seppure in alternanza con il 4-3-3 e con il 4-4-2. La retroguardia-tipo prevede lo contemporanea presenza dei tre moschettieri bianconeri Chiellini, Bonucci e Barzagli, che vanno a puntellare un reparto affidabile e collaudatissimo; nessun’altra nazionale, infatti, schiera una difesa interamente composta da compagni di club, il che rappresenta per l’Italia un vantaggio non trascurabile. Vinto il dualismo con il viola Astori, Angelo Ogbonna è riuscito a conquistare il pass per gli Europei in virtù della stagione sopra le righe del suo West Ham. Toccherà a lui dare il cambio in caso di necessità ad uno dei tre titolarissimi. Se Conte prediligerà la linea a quattro, ai centrali Chiellini e Bonucci saranno affiancati il milanista De Sciglio (’92) e il red devil Matteo Darmian (’89), con lo slittamento il panchina del trentacinquenne Campione del Mondo 2006 Barzagli. Possibile, infine, un’ulteriore opzione a quattro con Chiellini terzino sinistro al posto di De Sciglio e conseguente presenza dal 1′ per Barzagli.

 

CENTROCAMPISTI

Alla fine l’ha spuntata. Daniele De Rossi, per la prima volta veramente in dubbio a dispetto dei suoi 102 caps e 17 gol in nazionale, in Francia ci sarà e potrà offire il suo contributo in termini di tecnica, agonismo e carisma. Spegnerà 33 candeline a luglio il mediano della Roma, che è, con Buffon e Barzagli, l’ultimo reduce di Germania 2006. Anche senza lo smalto dei giorni migliori, De Rossi saprà dire la sua nel cuore di un centrocampo che, orfano del suo top-player Claudio Marchisio, dovrebbe essere completato nel mezzo da Parolo e dal duttile e dinamico Florenzi. Duttile è anche il rossoblù Emanuele Giaccherini, prezioso sia come esterno alto che come mezzala nel 3-5-2. Tutto da interpretare è il compito dell’insolito dieci Thiago Motta. Il classe ’82 del Psg è l’incaricato numero uno a dirigere il traffico in un centrocampo privato delle geometrie del mostro sacro Pirlo e del talentuoso Verratti. Le buone doti di palleggio dell’ex Inter e Barça sono però conrobilanciate da una rinomata mancanza di dinamismo che potrebbe solo in parte essere compensata con l’affiancamento di elementi più mobili come Florenzi, Parolo, Giaccherini o Sturaro, che, favorito dal k.o. di Montolivo, in Francia partirà quasi certamente dalla panchina. Chi è sicuro di un posto da titolare è Antonio Candreva (’87), legittimo proprietario della corsia di destra sia in caso di 3-5-2 che di 4-4-2. L’esterno della Lazio ha il posto assicurato anche qualora Conte dovesse optare per il tridente, soluzione che gli consentirebbe di ricoprire lo stesso ruolo che occupa in biancoceleste. Sull’out opposto agirà Darmian, con Stephan El Shaarawi pronto a sostituirlo a gara in corso se occorrerà maggiore propulsione, ma anche dall’inzio se la mediana verrà disposta a quattro uomini.

 

ATTACCANTI

Graziano Pellè è tra le poche certezze davanti. L’ariete del Southampton è l’attaccante più utilizzato dal ct nelle qualificazioni ed è anche il calciatore della rosa più volte andato a segno (3 gol in 7 presenze). La sua fisicità ben si sposa con la rapidità e la tecnica di una seconda punta come Éder, che pure viene da una seconda metà di stagione da dimenticare con la maglia dell’Inter. Meglio, forse, puntare sulla verve e la classe di un giovane come Lorenzo Insigne, partener ideale di Higuain al Napoli e perfetto come ala mancina di un tridente, o sulla fame del granata Ciro Immobile e di Simone Zaza. Lo juventino, in particolare, è tra i bomber più decisivi d’Italia se si considera il rapporto gol/minutaggio. Entrambi, tuttavia, dovrebbero cominciare dalla panchina, così come il più giovane del gruppo, quel Federico Bernardeschi (1994) dal quale ci si aspetta il guizzo del predestinato. La penuria di un reparto che fino a non molto tempo fa poteva vantare crack come Vieri, Totti, Del Piero, Toni e Inzaghi è sotto gli occhi di tutti. Servirà la migliore gioventù per tentare di risolvere il problema del gol e della qualità smarrita. Insigne, Bernardeschi, Zaza, Immobile ed El Shaarawi sono avvisati. E se questi nomi non fanno tremare i polsi gli avversari tanto meglio per noi; non va dimenticato che i risultati migliori, compreso il secondo posto ad Euro 2012, l’Italia li ha strappati a fari spenti e fra tante, tante polemiche.

 

 

CONVOCATI

P: 1 Buffon (Juventus), 12 Sirigu (Psg), 13 Marchetti (Lazio)

D: 2 De Sciglio (Milan), 3 Chiellini (Juventus), 4 Darmian (Manchester United), 5 Ogbonna (West Ham),  15 Barzagli (Juventus), 19 Bonucci (Juventus)

C: 6 Candreva (Lazio), 8 Florenzi (Roma), 10 Motta (Psg), 14 Sturaro (Juventus), 16 De Rossi (Roma), 18 Parolo (Lazio), 23 Giaccherini (Bologna), 21 Bernardeschi (Fiorentina), 22 El Shaarawy (Roma)

A: 7 Zaza (Juventus), 9 Pellé (Southampton), 11 Immobile (Torino), 17 Éder (Inter), 20 Insigne (Napoli)

Commissario tecnico: Antonio Conte

 

QUALIFICAZIONI

GRUPPO H: ITALIA 24; Croazia 20; Norvegia 19; Bulgaria 11; Azerbaigian 6; Malta 2.

V – P – S: 7 – 3 – 0

Gol fatti – Gol subiti: 16 – 7

Miglior marcatore: Pellé (3)

 

PARTECIPAZIONI AGLI EUROPEI: 8 – Miglior risultato: Vincitore (1968)

 

LE PARTITE DELL’ITALIA (GRUPPO E)

 

1° Giornata: Italia – Belgio (13 giugno ore 21)

 

2° Giornata: Italia – Svezia  (17 giugno ore 15)

 

3° Giornata: Italia – Irlanda (22 giugno ore 21)

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *