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Calcio

La route pour France 2016: Il Girone D – 12 mag

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UNO SGUARDO AL GIRONE

 

Spagna, Croazia, Repubblica Ceca e Turchia. Il Gruppo D è l’unico, assieme a quello dell’Italia, a non avere la classica “squadra materasso”. Se il primato del girone spetterebbe secondo pronostico alle Furie Rosse, che difficilmente ripeteranno il suicidio sportivo di Brasile 2014, non è altrettanto semplice prevedere quale altra bandiera sarà issata nel porto degli Ottavi di Finale. Il passaggio del turno è certamente l’obiettivo minimo della Croazia; la nazionale dalla divisa a scacchi rappresenta la più seria minaccia all’egemonia di Iniesta e soci. Ma attenzione anche a Repubblica Ceca e Turchia, già avversarie nel Girone A della fase di qualificazione. Sia i soldati dello stratega Fatih Terim e del generale Arda Turan, sia la ruvida truppa dei capitani Rosicky e Petr Čech sono pronti a dare battaglia ai giocolieri spagnoli e croati. E le battaglie, si sa, spesso non hanno un esito scontato.

 

 

SPAGNA

 

Secondo i bookmakers la Spagna di Vicente del Bosque è la principale candidata alla vittoria finale dopo Francia e Germania. Le Furie Rosse, dominatrici delle ultime due edizioni del massimo torneo continentale per nazionali (con in mezzo il trionfo nel Mondiale del 2010), puntano ad un ineguagliabile triplete. La concorrenza delle altre big appare questa volta decisamente più agguerrita. Per farvi fronte la Spagna si affida ad uno zoccolo duro collaudato ed affidabile, lo stesso che ha consentito alla squadra di del Bosque di superare con facilità lo scoglio delle qualificazioni come prima del Gruppo C.

Con il capitano nonché recordman di presenze (166) Iker Casillas a proteggere i pali, qualsiasi difensore si sentirebbe un po’ più sicuro, figurarsi due top della categoria come il blaugrana Piqué e il merengue Sergio Ramos, indiscussi leader della retroguardia giunti all’apice della maturazione sportiva. Per completare la difesa a quattro il CT del Bosque si affiderà alla velocità e alla tecnica del laterale mancino del Barcellona Jordi Alba (’89); le scorribande offensive e le perpetue sovrapposizioni fanno dell’ex Valencia una vera e prorpia ala aggiunta. Meno scontata è la scelta sull’out opposto, dove il colchonero Juanfran ha rosicchiato parecchio terreno alle ormai ex prime scelte Azpilicueta e Carvajal. L’abbondanza, insomma, pare il vero problema dell’ex allenatore di Real Madrid e Besiktas.

Davanti all’impenetrabile quartetto d’archi ha il posto assicurato Sergio Busquests, uomo d’ordine, di sostanza e dalla sublime intelligenza tattica del quale si parla sempre troppo poco. Messo in ombra dai grandi nomi del centrocampo spagnolo e blaugrana, il classe 1988 è forse il migliore inteprete del ruolo di mediano, ruolo svolto abbinando, ai classici compiti di interdizione, una tecnica e una visione di gioco superiore alla media. Con uno come Busquests in campo, diventa più semplice il compito dei maestri di tiki-taka Iniesta, Fábregas, Cazorla e Isco, che si alterneranno nel centrocampo previsto a tre elementi. Breve focus sui primi due: entrambi hanno esordito in nazionale nel 2006, entrambi sono nella top 10 della classifica dei più presenti con le Furie Rosse con 103 e 107 caps, entrambi possiedono quella rara capacità di mettere in cassaforte la sfera o di indirizzarla con il contagiri sulla zolla desiderata con disarmante naturalezza. Esperieza e carisma da vendere completano il pacchetto.

Grazie alla qualità di questi centrocampisti la vita di una prima punta spagnola è semplificata e non poco. Anche per il ruolo di terminale del tridente c’è l’imbarazzo della scelta. La ventiduenne stella del Valencia Paco Alcácer dovrà vedersela con i numeri di un attaccante completo come lo juventino Morata e con quelli di un finalizzatore DOC come Diego Costa. Non solo, perché si fa sempre più insistente la pressione di critica e tifosi affinché del Bosque torni ad affidarsi all’idolo Fernando Torres. A trentadue anni il Niño sta vivendo una seconda giovinezza a suon di gol e prestazioni convincenti in quell’Atlético Madrid che è casa sua. Protagonista assoluto dei tre acuti spagnoli nel periodo 2008-2012, l’ex Chelsea, Liverpool e Milan sa di poter ancora spostare l’ago della bilancia come già fatto 38 volte nelle 110 apparizioni con la divisa delle Furie Rosse. Sarà a sopresa proprio lui ad accogliere le improvvise verticalizzazioni dei centrocampisti o i precisi cross delle ali Silva, Pedro e Mata? Una cosa è certa: a del Bosque in Francia non mancheranno le soluzioni, anche a gara in corso. La sovrabbondanza di talenti, l’esperienza degli uomini-cardine e la voglia di rivincita nata dalla precoce eliminazione nella fase a gironi di Brasile 2014 potrebbero spingere la Spagna per la terza volta consecutiva sul tetto d’Europa. E a quel punto, al Vecchio Continente non resterebbe che inchinarsi davanti all’egemonia di un’Armada veramente e incontrastabilmente Invencible.


POSSIBILE ROSA

P: Casillas (Porto), de Gea (Man Utd), Casilla (Real Madrid).

D: Piqué (Barcellona), Sergio Ramos (Real Madrid), Azpilicueta (Chelsea), Juanfran (Atlético Madrid), Carvajal (Real Madrid), Alba (Barcellona), Bartra (Barcellona).

C: Fábregas (Chelsea), Busquests (Barcellona), Iniesta (Barcellona), Cazorla (Arsenal), Koke (Atlético Madrid), Isco (Real Madrid), Pedro (Chelsea), Silva (Man City), Mata (Man Utd), San José (Athletic Bilbao).

A: Alcácer (Valencia), Torres (Atlético Madrid), Morata (Juventus).

Commissario Tecnico: Vicente del Bosque


QUALIFICAZIONI

GRUPPO C: SPAGNA 27; Slovacchia 22; Ucraina 19; Bielorussia 11; Lussemburgo, Macedonia 4.

V – P – S: 9 – 0 – 1

Gol fatti – Gol subiti: 23 – 3

Miglior marcatore: Alcácer (5)

 

PARTECIPAZIONI AGLI EUROPEI: 9 – Miglior risultato: Campione (1964, 2008, 2012)

 

STELLE: Sergio Ramos, Cesc Fábregas, Andrés Iniesta

 

 

CROAZIA

 

Doveva contendere all’Italia il primato del Gruppo H delle qualificazioni, invece ha rischiato di concludere terza, complice anche il punto di penalizzazione assegnato per via dei cori razzisti intonati dal pubblico di Spalato durante il match con gli Azzurri. Il podio mancato non ha tuttavia ridimensionato le ambizioni della nazionale di Ante Čačić, ai nastri di partenza di Euro 2016 con addosso l’etichetta di mina vagante. Un buon palleggio e un’ottima tecnica dei singoli, una difesa rodata e attenta, con appena 5 gol al passivo in 10 gare di qualificazione, e un attacco contro cui non sono ammesse distrazioni: le armi della Croazia sono davvero molteplici. Le più affilate convergono nella zona mediana del campo, dove le redini del gioco sono ben salde tra le mani (o meglio tra i piedi) dello Johan Cruijff balcanico Luka Modrić (’85). Il maghetto di Zara detterà i tempi della manovra in tandem con Ivan Rakitić (’88). Solitamente rivali, essendo di proprietà l’uno del Real Madrid l’altro del Barcellona, i due registi in nazionale uniscono le forze dando vita ad uno dei centrocampi dal più alto tasso tecnico d’Europa. Agiranno assieme a loro il mediano ex Inter Mateo Kovačić e l’attuale factotum nerazzurro Marcelo Brozović, il più dinamico del talentuosissimo poker d’assi. Finché il pallone resterà incollato nel flipper di metà campo nulla avrà da temere l’estremo difensore del Monaco Subašić, che avrà comunque nei centrali Ćorluka (Lokomotiv Mosca) e Vida due ottime guardie del corpo. I due stopper hanno giocato da titolari quasi tutti gli incontri di qualificazione al pari di capitan Darijo Srna. Il terzino destro cresciuto nell’Hajduk Spalato e passato alla ribalta con gli ucraini dello Shakhtar è, a trentaquattro anni, l’elemento più carismatico e rappresentativo dell’undici di Čačić; per l’espertissimo crossatore sono ben 126 le presenze in 14 anni di nazionale (record) condite con 21 reti. Lo stesso numero di gol è da attribuire ad un altro pezzo pregiato della rosa: la punta Mario Mandžukić. Il possente e generoso centravanti della Juventus è pronto a mettere nel mirino il compagno di reparto Eduardo, al secondo posto nella graduatoria dei migliori goleador croati con 29 acuti. L’incarico di sostentare a suon di suoi cross l’ariete ex Bayern è affidato ad un altro titolarissimo come l’interista Ivan Perišić, capocannoniere croato nelle qualificazioni con 6 sigilli all’attivo. Se i titolari sono da top, non scherza nemmeno chi in Francia dovrebbe sedersi in panchina, come il difensore del Liverpool Lovren, gli “italiani” Vrsaljko, Kalinić e Badelj, i baby fenomeni Pjaca (ala clsse ’95 della Dinamo Zagabria) e Halilović (trequartista del ’96 di proprietà del Barcellona) e “nonno” Olić, trentasettenne punta.

Il massimo risultato raggiunto dalla Croazia negli Europei sono i Quarti, fatali sia nel 1996 che nel 2008, mentre ai Mondiali spicca il terzo posto strappato nel 1998. A giudicare dalla bontà della rosa attuale, alla nazionale con la divisa a scacchi si addice decisamente di più il secondo traguardo.

 

POSSIBILE ROSA

P: Subašć (Monaco), Vargić (Rijeka), L. Kalinić (Hajduk Spalato).

D: Srna (Shakhtar), Ćorluka (Lokomotiv Mosca), Vida (Dinamo Kiev), Pranjić (Panathinaikos), Lovren (Liverpool), Vrsaljko (Sassuolo), Schildenfeld (Dinamo Zagabria), Leovac (PAOK Salonicco).

C: Modrić (Real Madrid), Kovačić (Real Madrid), Rakitić (Barcellona), Brozović (Inter), Perišić (Inter), Halilović (Barcellona), Badelj (Fiorentina), Pjaca (Dinamo Zagabria).

A: Olić (Amburgo), Mandžukić (Juventus), N. Kalinić (Fiorentina), Kramarić (Hoffenheim).

Commissario Tecnico: Ante Čačić


QUALIFICAZIONI

GRUPPO H: Italia 24; CROAZIA 20; Norvegia 19; Bulgaria 11; Azerbaigian 6; Malta 2.

V – P – S: 6 – 3 – 1

Gol fatti – Gol subiti: 20 – 5

Miglior marcatore: Perišić (6)

 

PARTECIPAZIONI AGLI EUROPEI: 4 – Miglior risultato: Quarti di Finale (1996, 2008)

 

STELLE: Luka Modrić, Ivan Rakitić, Mario Mandžukić

 

 

REPUBBLICA CECA

 

Sono trascorsi vent’anni dal secondo posto di Inghilterra 1996 e dodici dalla semifinale conquistata con merito a Portogallo 2004. I vari Baroš, Nedvĕd, Jankulovski, Koller e Poborsky sono ormai un ricordo sbiadito. Della golden generation del calcio ceco sono rimasti solamente in due: il portiere Petr Čech e il regista Tomáš Rosicky. Gli esperti giocatori dell’Arsenal hanno preso per mano la squadra nelle qualificazioni, conducendola al primo posto del Gruppo A davanti alla sorpresa Islanda, all’ostica Turchia e alla grande favorita Olanda. Le premesse per ben figurare ad Euro 2016 ci sono tutte. Prima, però, sarà necessario uscire indenni da un girone che vede la nazionale di Pavel Vrba carente non solo rispetto alla Spagna ma anche alla Croazia. Per sovvertire i pronostici ai rossoblù servirà il miglior Petr Čech. Il portierone classe ’82, distante appena 16 presenze dal record assoluto di Poborsky, vorrà dare continuità all’ottima stagione con l’Arsenal, una delle migliori dopo il tremendo infortunio al cranio patito nel 2006, quando militava nel Chelsea. In Francia tenterà di dargli manforte una retroguardia un po’ ballerina, composta dagli stopper “turchi” Tomás Sivok (Besiktas, ex Udinese) e Michal Kadlec (Fenerbahce) e dai terzini Limbersky e Kaderábek, quest’ultimo in ballottaggio con il laterale destro del Werder Brema Gebre Selassie. I maggiori punti di forza della Repubblica Ceca vanno senza dubbio ricercati nel centrocampo, dove risultano imprescindibili, nel 4-2-3-1 del CT Vrba, la giovane ala mancina Ladislav Krejci (’92), il suo dirimpettaio e compagno di squadra allo Sparta Praga Borek Dockal e il centrale Vladimìr Darida, talentuoso e brevilineo uomo d’ordine in forza ai tedeschi dell’Hoffenheim. A proposito di talento, sarà interessante monitorare l’apporto che saprà garantire capitan Rosicky. Il navigato regista dell’Arsenal, tre volte calciatore ceco dell’anno, disputerà a quasi 36 primavere il suo quarto Europeo, il quinto se nel 2008 uno dei troppi infortuni che hanno fortemente limitato la sua carriera non gli avesse precluso la partecipazione al torneo di Austria e Svizzera. Le geometrie del “piccolo Mozart” sono manna per un attacco che non mai ha saputo trovare sostituti all’altezza di Ian Koller e Milan Baroš. Sarà Tomas Necid (’89) del Bursaspor a ricorpire, in alternanza con Vydra, il ruolo di centravanti, cercando, dall’alto del suo metro e novanta, di far valere tutta la propria possanza fisica.

Per passare il turno non è detto che possa bastare. Certo che con un Pavel Nedvĕd in più sarebbe tutto più semplice.

 

POSSIBILE ROSA

P: Čech (Arsenal), Vaclík (Basilea), Koubek (Slovan Liberec).

D: Sivok (Besiktas), Kadlec (Fenerbahce), Limbersky (Viktoria Plzeň), Gebre Selassie (Werder Brema), Kaderábek (Hoffenheim), Pudil (Sheffield Wednesday), Suchy (Basilea).

C: Darida (Hoffenheim), Dockal (Sparta Praga), Rosicky (Arsenal), Krejci (Sparta Praga), Vacha (Sparta Praga), Kolar (Viktoria Plzeň), Pilar (Viktoria Plzeň), Plašil (Bordeaux), Skalák (Brighton).

A: Necid (Bursaspor), Vydra (Reading), Lafata (Sparta Praga), Sural (Sparta Praga).

Commissario Tecnico: Pavel Vrba

 

QUALIFICAZIONI

Gruppo A: REPUBBLICA CECA 22; Islanda 20; Turchia 18; Olanda 13; Kazakistan, Lettonia 5.

V – P – S: 7 – 1 – 2

Gol fatti – Gol subiti: 19 – 14

Miglior marcatore: Dockal (4)

 

PARTECIPAZIONI AGLI EUROPEI: 5 – Miglior piazzamento: Semifinali (1996)

 

STELLE: Petr Čech, Tomás Rosicky, Vladimír Darida

 

 

TURCHIA

 

La Turchia ha all’incirca le stesse probabilità di passare il turno della Repubblica Ceca, con la quale ha condiviso, seppur con esito meno brillante, il girone di qualificazione. La migliore terza dei nove gruppi qualificatori può vantare al timone uno dei più astuti ed esperti selezionatori in circolazione: Fatih Terim. Sotto la guida dell’ex mister di Milan e Fiorentina, gli Anatolici hanno conquistato nel 1996 la prima storica qualificazione per un Campionato Europeo e nel 2008 addirittura le Semifinali, poi perse ai supplementari con la Germania.

Dopo il mancato approdo ad Euro 2012, nel periodo io cui Terim sedeva sulla panchina del Galatasaray, la Turchia vorrà rifarsi nella rassegna francese affidandosi alle alchimie del suo CT e alla qualità dei suoi uomini-chiave. Uno di questi è certamente Mehmet Topal, trentenne leader della mediana (ma all’occorrenza centrale di difesa) del Fenerbahce. I suoi compagni di club Erkin e Gönül si prenderanno le fasce laterali della retroguardia, mentre il portiere del Başakşehir Volkan Babacan (’88) vestirà la maglia numero uno. Così come il ceco Vrba, anche Terim dispone i suoi secondo il 4-2-3-1. Il terreno davanti alla difesa è di proprietà di Selçuk İnan. L’esperto capitano del Galatasaray affiancherà il giovane talento del Fenerbahce Ozan Tufan, classe 1995, o potrà spostarsi qualche metro più avanti se Topal verrà schierato nel suo ruolo naturale di mediano. La coppia di frangiflutti avrà il compito di proteggere le spalle al tridente dei trequartisti in cui brilla la vera stella della nazionale: Arda Turan, capitano della Turchia e riserva di lusso nel Barcellona. Per lui sono 17 i gol realizzati in 89 caps con in maglia rossa. Non mancherà neppure il baby talento Hakan Çalhanoğlu, consacratosi in Germania con il Bayer Leverkusen. Tecnicamente fortissimo, temibile nei calci di punizione, il duttile centrocampista è, dopo Turan, l’uomo in più della nazionale turca. Il ragazzo nato 22 anni fa in Germania agirà largo a destra, sulla corsia opposta rispetto a quella occupata dal capitano. Completa l’undici titolare uno tra Burak Yilmaz, passato a febbraio dal Galatasaray ai cinesi del Beijing Guoan, e Cenk Tosun, punta del Besiktas titolare nelle ultime uscite della nazionale, con l’attaccante del Galatasaray Bulut pronto a subentrare a match inoltrato.


POSSIBILE ROSA

P: Volkan (Başakşehir), Tekin (Bursaspor), Kivrak (Trabzonspor).

D: Erkin (Fenerbahce), Gönül (Fenerbahce), Çalık (Gençlerbirliği), Kaya (Galatasaray), Balta (Galatasaray), Özbayrakli (Fenerbahce), Köybaşi (Besiktas).

C: İnan (Galatasaray), Turan (Barcellona), Tufan (Fenerbahce), Topal (Fenerbahce), Çalhanoğlu (Bayer Leverkusen), Töre (Besiktas), Öznyakup (Besiktas), Sahan (Besiktas), Şahin (Borussia Dortmund).

A: Tosun (Besiktas), Bulut (Galatasaray), Şen (Fenerbahce), Yilmaz (Beijing Guoan).

Commissario Tecnico: Fatih Terim


QUALIFICAZIONI

Gruppo A: Repubblica Ceca 22; Islanda 20; TURCHIA 18; Olanda 13; Kazakistan, Lettonia 5.

V – P – S: 5 – 3 – 2

Gol fatti – Gol subiti: 14 – 9

Miglior marcatore: Yilmaz (4)

 

PARTECIPAZIONI AGLI EUROPEI: 3 – Miglior piazzamento: Semifinali (2008)

 

STELLE: Arda Turan, Hakan Çalhanoğlu, Selçuk İnan

 

 

IL CALENDARIO DEL GRUPPO D

 

1° Giornata (12/13 giugno)

Turchia-Croazia

Spagna-Rep. Ceca

 

2° Giornata (17 giugno)

Rep.Ceca-Croazia

Spagna-Turchia

 

3° Giornata (21 giugno)

Spagna-Croazia

Rep.Ceca-Turchia

 

FAVORITA: Spagna

OUTSIDER: Croazia

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