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Calcio

World Cup is coming, Girone A – Con il Qatar in prima fascia c’è speranza per tutti

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Inizia oggi la rurica di 1000 Cuori Rossoblù che, visto l’avvicinarsi dei Mondiali, presenterà uno ad uno gli 8 gironi dei Mondiali in Qatar, per andare a conoscere meglio le varie squadre e per, chissà mai, trovare una squadra per cui simpatizzare, vista l’assenza dei nostri Azzurri. Chi siederà sul Trone di Spade, volevamo dire, chi si aggiundicherà il trofeo al termine del mondiale qatariota?

Oggi andiamo alla scoperta del Girone A: Qatar, Paesi Bassi, Senegal ed Ecuador.

 

Qatar

Per i qatarioti si tratta, chiaramente, della prima partecipazione alla competizione iridata, ottenuta automaticamente essendo gli organizzatori. La squadra dell’emirato non è però nuove a coppe importanti, ha infatti vinto nel 2019 l’ultima edizione della Coppa d’Asia, sconfiggendo in finale il Giappone. Ad allenare Al-Annabi, i marroni, c’è lo spgagnolo Felix Sanchez, trasferitosi nella penisola araba già nel 2006. A guidare la squadra sul campo ci penserà Hassan Al-Haydos, il giocatore ad aver disputate più partite nella storia della nazionale, con oltre 160 presenze. Oltre a lui in attacco ci saranno l’esterno sinistro Akram Afif e la stella della squadra Almoez Ali, centravanti in forza al Al-Duhail.

 

Paesi Bassi

5 vittorie su 6 partite di Nations League. Questo è il biglietto da visita che i Paesi Bassi consegnano all’ingresso di Qatar 2022. Un biglietto da visita che viene arricchito dal duplice successo contro il Belgio. A guidare gli orange c’è Louis van Gaal. Ritiratosi ufficialmente nel 2019, nel 2021 è tornato ad allenare la nazionale (già allenata tra 2012 e 2014), a oltre 5 anni di distanza dall’ultima esperienza sulla panchina del Manchester United. Allenatore di grande esperienza ha guidato, oltre al già citato United, anche Ajax, AZ Alkmaar, Barcellona e Bayern Monaco. La sua Olanda, si schiererà con la difesa a 3, guidata da Van Dijk e De Ligt. A centrocampo la stella è Frenkie De Jong. In attacco la coppia Depay-Bergwijn. Gli Orange secondo i principali siti di scommesse sono l’ottava squadra favorita per la vittoria finale, con Brazile, Francia e Inghilterra ad occupare il podio.

 

Senegal

Dopo aver dominato il girone di qualificazione con Togo, Namibia e Congo, il Senegal ha eliminato nel match decisivo l’Egitto di Salah, superandolo ai rigori dopo che entrambi gli incontri erano finiti 1-1. Sempre ai rigori, e sempre contro l’Egitto, il Senegal si era aggiudicato l’edizione 2021 della Coppa d’Africa. Con giocatori del calibro Koulibaly, Sadio Mané, Idrissa Gueye e Boulaye Dia (neo attaccante della Salernitana), i Leoni della Teranga, inizialmente inseriti in terza fascia, puntano con decisione al passaggio del turno in un girone certamente agevolato dalla presenza in prima fascia del Qatar. A guidarli c’è Aliou Cissé, ex difensore del PSG con un trascorso di oltre 10 anni nella nazionale senegalese. Dopo un periodo da assistente, sono ormai 7 anni che guida in prima persona la squadra. In Qatar dovrebbe schierare i suoi con un 4-3-3. Riuscirà l’ex rossoblù Mbaye, accasatosi ora al Cluj, a trovare spazio nella rosa dei suoi?

 

Ecuador

L’Ecuador arriva ai mondiali come la vera sorpresa delle qualificazioni sudamericane. Giunti quarti nella classifica finale, sono riusciti ad escludere squadre sicuramente più blasonate come Cile e Colombia. A guidare la Tricolor, troviamo l’argentino Gustavo Alfaro, che siede sulla panchina dal 2020. Ex centrocampista che ha presto appeso gli scarpini da calcio al chiodo, per dedicarsi alla carriera da allenatore già dai 30 anni. Quasi 30 anni passati in Argentina, fino ad arrivare ad allenare il Boca Juniors nel 2019. Poi la chiamata dell’Ecuador. La sua nazionale si schiererà con la difesa a 4, 3 centrocmapisti, con Moises Caicedo 20enne mezzala del Brighton che è sicuramente la stellina della squadra. Attacco a 3 guidato da Estrada. L’Ecuador non è sicuramente la favorito al passaggio del turno in un girone che vede Olanda e Senegal come le grandi favorite. Non migliora la situazione la scarsa capacità realizzativa degli 11 ecuadoriani che nelle ultime 10 partite non hanno mai realizzato più di un gol. D’altro canto però va dato merito delle grande solidità difensiva dei ragazzi di Alfaro, che nello stesso lasso di tempo hanno mantenuto la porta inviolata in 5 partite, subendo più di una rete solo contro il Paraguay, e fermando sull 1-1 sia Argentina che Brasile (entrambe in casa a Quito, capitale dello stato situata a oltre 2.800 metri di a sldm). Riusciranno gli ecuadoriani a ribaltare le aspettative, in un mondiale che rischiavano di veder sfumare dopo aver schierato nelle qualificazioneByron Castillo, centrocampista nato in Colombia e che sembrerebbe aver falsificato i documenti?

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