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A tu per tu con Francesco Rocchi – 7 feb

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Puntuale, preciso e sempre sul pezzo Francesco Rocchi, giornalista di Raisport, con cui la nostra inviata, Valentina Cristiani, ha fatto due chiacchiere alla vigilia del delicato match Torino-Bologna di domenica all’ora di pranzo (12,30). 
 
“La mia carriera, lo ricordo ancora, è iniziata poco prima di un concerto di Elio e le Storie Tese nel lontano ’98, dove mi fu proposta la possibilità di partecipare ad un corso di giornalismo, mia antica passione, in quel periodo studiavo per diventare architetto! – ci confida Francesco – Da lì tutto è cominciato, uno stage ad Italia 7 Gold proprio mentre nasceva la redazione sportiva dell’emittente, e in quella redazione sono rimasto per quattro anni. Ho curato la prima edizione di Settesport insieme a Sabrina Gandolfi che poi ho ritrovato anni più tardi in Rai. Sono poi passato al gruppo Class Editori, dove prima ho partecipato alla realizzazione della Webtv di Intesa Sanpaolo, per poi chiudere a Class Cnbc, la tv principale del gruppo. Quattro anni in una tv economica che mi hanno permesso di allargare la mia esperienza professionale. Poi nel 2007 la chiamata di “Mamma Rai”, un sogno che si realizzava, grazie soprattutto a due colleghi che hanno creduto in me e che ci tengo a ringraziare, Sabrina Gandolfi e il caporedattore della redazione di Milano, Marco Lucchini. Per Raisport ho avuto la fortuna di seguire l’Inter di Mourinho, poi per oltre tre anni Genova è diventata la mia seconda casa, fino ad oggi dove per il momento mi occupo prevalentemente del Milan. E lasciatemi aggiungere prima di concludere, grazie alla mia passata esperienza lavorativa attualmente curo e realizzo la mia prima rubrica di calcio ed economia “Money Goal” in onda ogni venerdì all’interno di “Pomeriggio da Campioni” su Raisport 1.
 
Francesco, partiamo dalla stretta attualità. Accordo raggiunto: Diamanti vola in Cina al Guangzhou dove verrà allenato da Marcello Lippi per tre anni. Queste le prime dichiarazioni dell’ex rossoblù: “Sono contento di poter iniziare insieme alla mia famiglia questa nuova avventura e esperienza di vita. Ringrazio tutta la società: il presidente che ha capito la mia scelta, i miei compagni, il mister, lo staff, tutti i dipendenti e soprattutto la città di
Bologna che in due anni mi ha fatto sentire importante in campo e fuori. Spero solo di essere riuscito in qualche modo a trasmettere il mio entusiasmo per il 23 che ho indossato dal primo all’ultimo giorno. Grazie Bologna”.
 
“Era nell’aria. Lo stesso giocatore da tempo ha ribadito la volontà di lasciare il club rossoblù, destinazione chiara, la Cina. Lippi lo voleva fortemente nel suo Guangzhou. Tenere un giocatore controvoglia non è mai positivo, al tempo stesso cedendolo a mercato italiano chiuso non lo si può più rimpiazzare ed è una grave perdita dal punto di vista tecnico. Il Bologna ha perso davvero il giocatore più rappresentativo e più determinante sul campo. E come dicevo nella precedente risposta, Ibson è ancora tutto da scoprire. Ma va capito anche il presidente Guaraldi che vuole monetizzare una cessione importante soprattutto per le casse della società”. 
 
Il Bologna, negli ultimi minuti di mercato, ha ufficializzato l’acquisto di Ibson (presentato alla stampa mercoledì, ndr). Cosa pensi di questo centrocampista brasiliano arrivato a Bologna dal Corinthians a titolo definitivo?
 
“Trequartista brasiliano con una discreta esperienza alle spalle, ha vinto in Portogallo con il Porto, ha giocato in Russia e poi in Brasile. Ha 30 anni, non giovanissimo, ma nel pieno della sua maturità calcistica. Dire che lo conosco, sarebbe una falsità, informandomi sulla sua carriera noto che pur essendo un centrocampista avanzato non ha molta familiarità con il gol, in 10 anni di carriera ha segnato solamente 29 reti. Senza che nessuno si offenda, è una scommessa e il Bologna ne ha vinte tante. Oggi il mercato in Italia è questo, soldi pochi, bisogna quindi scommettere su talenti poco conosciuti al grande pubblico ed economicamente accessibili”
 
Passiamo al calcio giocato. Sabato, contro l’Udinese, un Bologna inesistente nella prima frazione di gioco e solamente qualche tiro dalla distanza nella ripresa. Veramente troppo poco. Il 3-5-1-1 proposto da Ballardini a tuo avviso è il più consono per i rossoblù? 
 
“Conosco bene Ballardini, soprattutto nella sua militanza nella Genova rossoblù, subentrato per ben due volte in corsa sulla panchina del Grifone, la prima prendendo il posto di Gasperini, la seconda di Delneri. In entrambe le occasioni ha salvato il Genoa da altrettanti momenti difficili, addirittura nel 2011 centrando il decimo posto, lo
scorso anno salvando la squadra con due giornate d’anticipo. Queste due situazioni che ho vissuto direttamente sul campo con Raisport mi fanno dire che è l’uomo giusto per i momenti difficili. Personaggio introverso, silenzioso ma estremamente concreto. Ora a Bologna il clima è teso, la polemica nei confronti di Gianni Morandi non porta a nulla, lasciatemelo dire qui da Milano, è un grande della canzone italiana e anche uno dei numeri uno della nostra televisione, ama il Bologna, non ha certo bisogno di farsi pubblicità in situazioni come queste. Come dice Clarence Seedorf per il suo Milan, sostenendo che nei momenti difficili, più dei moduli conta la grinta e la cattiveria  agonistica, ecco questa è la ricetta giusta per il Bologna”.
 
Cosa occorre cambiare per far punti nel delicato e fondamentale confronto col Toro di domenica alle 12.30?

“Ho appena seguito, per la Domenica Sportiva, la sfida di sabato scorso tra Milan e Torino. I granata di Ventura sono tosti, una delle più belle realtà di questo torneo. Hanno imbrigliato i rossoneri nei primi 45 minuti sfruttando le ripartenze di Cerci e Immobile, in alcuni momenti devastanti. Ricordo 21 reti in due! Per cui serve prudenza e una gara d’attesa e non permettere al Toro di colpirti in contropiede. Ma penso che Ballardini conosca bene la situazione e i pericoli”.
 
Dulcis in fundo, quali sono i punti di forza del Torino e quanti punti pensi possa fare il Bologna nei prossimi 4 match: Torino, Milan, Roma e Verona (tre su quattro in trasferta)?
 
“Non mi piace fare pronostici, così anche per scaramanzia onde evitare inutili gufate! Certo a leggere le partite che il Bologna dovrà affrontare fa venire i brividi. Sempre rifacendomi alla mia esperienza giornalistica vissuta proprio al fianco di Ballardini soprattutto nella scorsa stagione dove il Genoa si è salvato in extremis, posso dire con quasi assoluta certezza che non saranno queste le sfide decisive per la salvezza della squadra. Per cui serve avere freddezza e lucidità da parte di tifosi e società, certo queste partite non arrivano nel momento giusto, con una contestazione in atto e una piazza in agitazione che chiede addirittura le dimissioni della società, ma ripeto saranno decisivi gli scontri con le dirette concorrenti. La classifica è corta, sarà un febbraio di fuoco, ma per capirci, vado una giornata più in là rispetto alla tua domanda, mi riferisco a domenica 9 marzo quando il Bologna affronterà al Dall’Ara il Sassuolo, un derby emiliano che risulterà con ogni probabilità decisivo per entrambe le formazioni, lì il Bologna non può assolutamente sbagliare, fino a quella data calma e sangue freddo”.

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