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A tu per tu con Giovanni Guardalà – 17 gen

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“Ho iniziato ad avvicinarmi alla professione giornalistica quasi per gioco e quasi per caso nella mia città, Messina. – a parlare è il giornalista di Sky Giovanni Guardalà ai microfoni della nostra inviata Valentina Cristiani – Radio e Tv private. Poi il salto a Milano, Telelombardia, Telepiù, Stream fino alla nascita di Sky, nel 2003. A Sky ho iniziato come conduttore del tg dell’epoca “Sportime”, papà dell’attuale Sky Sport 24, e a seguire le partite come telecronista e successivamente come inviato a bordocampo. Ho seguito da inviato il Mondiale del Sudafrica nel 2010 e, sempre dal 2010, ho iniziato a seguire la Juventus.

 

Giovanni, partiamo dalla stretta attualità che concerne il mercato. Notizie dell’ultima ora: Lippi chiama Diamanti in Cina. Offerti 3 milioni a stagione per il fantasista rossoblù. Per Alino, inoltre, vi è l’ipotesi Milan, in prestito, in cambio di Cristante. Nel caso l’affare si concludesse, il Bologna ripunterebbe su una ex conoscenza, Gilardino.

“Andare in Cina adesso, con il Mondiale alle porte, sarebbe per me un errore. La visibilità è importante, quindi decisamente meglio il Milan anche se, mi sembra, da quelle parti abbia fin troppa abbondanza…”

 

Facendo un passo indietro, Alino Diamanti, nel dopopartita di Bologna-Lazio, alla domanda “Perchè i tifosi dovrebbero credere ancora in questa squadra?” ha risposto: “Non lo so, dovete dirlo voi”. Qualcosa si è raffreddato con la piazza o sente il peso di troppe responsabilità sulle sue spalle? Qual è la tua lettura?

“Può esserci una terza lettura. Forse Diamanti si è pentito di essere rimasto. Piaceva al Milan, è stato due volte ad un passo dalla Juventus, sia a gennaio di un anno fa che l’estate scorsa. Piace a Conte e avrebbe avuto un ruolo importante, il che lo avrebbe facilitato anche in Nazionale. Forse, ma ripeto, è solo una mia sensazione, oggi si è pentito della scelta. E le prestazioni ne risentono”.

 

Rimaniamo sempre sul calciomercato. Floccari, giocatore dotato di grande rapidità e fiuto del gol, pare ad un passo dal Bologna. Era stato proprio Ballardini a volerlo fortemente quando era alla guida della Lazio (stagione 2009-2010). Riuscirà a tuo avviso a portare quella prolificità mancante al Bologna?

“Floccari è un attaccante che stimo molto, tra l’altro ha esordito in serie A nella squadra della mia città con 2 gol alla Juventus… quindi lo seguo e ne apprezzo molto le qualità. Però non lo definirei un attaccante col fiuto del gol. Non ha mai segnato molto, perché fa un lavoro straordinario. E’ uno di quegli attaccanti preziosissimi perché difende bene palla e riesce a guadagnarsi tanti falli che, in una squadra che ha Diamanti, non è certo di poco conto. Sarebbe un ottimo acquisto, ma da lui non si può pretendere che sia un uomo da 15 o 20 gol a stagione”.


Oltre a Floccari, i felsinei sono interessati all’attaccante danese del Copenaghen, Thomas Delaney, classe 1991, per il centrocampo invece a Nicandro Breeveld, olandese, classe 1986, in forza al Panduri. Se la trattativa con Floccari si concludesse con esito positivo, in uscita vi sarebbe Bianchi alla Samp o all’Atalanta per Livaja. Cosa ne pensi?

“Delaney l’ho visto quando il Copenhagen ha affrontato la Juventus in Champions, ha ottime qualità e per il tipo di gioco che fa può adattarsi al calcio italiano e può dare una grossa mano al Bologna. Breeveld non me la sento di giudicarlo perché l’ho visto solo in qualche spezzone in tv. Livaja non credo possa cambiare faccia al Bologna”.

 

Ballardini è l’uomo giusto per salvare i rossoblù?

“Non conosco a fondo i problemi del Bologna, però se, come credo sia soprattutto un problema psicologico, allora dico che Ballardini può essere l’uomo giusto. Perché se fosse un problema tattico o tecnico, non credo che Ballardini possa fare meglio di Pioli. Ma mi pare di capire, dall’esterno, che i rapporti Pioli-società fossero ormai il problema principale, e i giocatori risentono di certe situazioni”.


Hai condiviso la scelta del modulo 3-5-1-1 apportata dal tecnico, sabato scorso, per fronteggiare la Lazio?

“Aspetterei per giudicare Ballardini. Al di la del 3-5-1-1 visto contro la Lazio, mi è sembrata una partita giocata per non iniziare male l’avventura. Spero per il Bologna di non assistere più a uno spettacolo così. Le belle partite sono

altre, ma sono sicuro che sia stato dettato dalla situazione contingente”.

 

Alla luce delle prestazioni e della mole di gioco prodotta dai rossoblù è giusto o troppo penalizzante il terz’ultimo posto solitario?
“Ho visto il Bologna dal vivo solo una volta, altre in tv, non mi sembra che la classifica sia bugiarda. Ho visto la brutta copia della squadra della scorsa stagione. Gioco se ne è visto poco, per questo, tornando al discorso di prima, sono convinto che sia più un problema psicologico e non tecnico o tattico, perché la qualità di giocatori come Diamanti o Kone, giusto per fare due nomi, resta quella di pochi mesi fa”.

Domenica alle 15 al Dall’Ara sarà di scena il Napoli senza l’infortunato Berhami. Quali sono i punti di forza del 4-2-3-1 espresso da mister Benitez? E quali contromosse suggeriresti a Ballardini per uscire indenne da questo delicato match?

“Il Napoli è un’ottima squadra dalla cintola in su, in difesa è ancora una squadra “normale”, quindi il suggerimento che do è quello di provare a essere aggressivi e non passivi perché con quella qualità un gol prima o poi lo fa. Dietro concede quindi il Bologna può fargli male”.

 

Questa settimana mister Ballardini ha scelto di fare allenamenti a porte aperte solo martedì e giovedì. Tu cosa ne pensi della decisione dei tecnici di “chiudere i cancelli” a tifosi e addetti ai lavori?

“Per lavoro sono abituato con Conte che non li apre mai, quindi a Bologna siete fortunati! A parte gli scherzi credo sia normale lavorare senza distrazioni, quindi non è questo che mi turba nel calcio”.

 

Cosa ti turba?

“Mi turba maggiormente la mancanza di cultura sportiva. Sentire sempre qualcuno che nasconde gli errori con l’alibi degli arbitri. Il giorno in cui sentirò qualcuno che dirà “oggi ci è andata bene, l’arbitro con un suo errore stavolta ci ha favorito” capirò che qualcosa sta cambiando, ma non succederà mai. Si guarda sempre ai torti senza mai vedere quando si riceve un involontario vantaggio”.


Ad oggi, a tuo avviso, quali sono le squadre maggiormente candidate alla retrocessione? Chi prevedi si rinforzerà maggiormente?

“Difficile rispondere. Il Catania sta risentendo maggiormente del brusco cambio di rendimento rispetto a un anno fa (ed ha ripreso Maran,ndr). Un po’ come il Bologna. Diciamo che rischia di più chi è meno abituato a lottare per non retrocedere, ma fare tre nomi mi risulta difficile. La classifica è cortissima. Se devo fare un nome, il Livorno mi sembra abbia qualcosa in meno rispetto alle altre. Riguardo il mercato lascio la parola agli esperti…”

 

Togliendoti i tuoi panni del mestiere e mettendoti quelli di direttore sportivo, che giocatori suggeriresti ai felsinei? Oltre al reparto avanzato (carente di gol) dove inseriresti altri innesti? Curci, a tuo avviso, non si tocca?

“Curci deve trovare continuità ma non è il male del Bologna. Oltre all’attacco rinforzerei la difesa, troppi 33 gol subiti, tante le disattenzioni. Mi concentrerei su quel reparto fondamentalmente… ma per fortuna del Bologna non faccio il direttore sportivo…”


Dulcis in fundo, di tutte le squadre che hanno cambiato allenatore, chi pensi abbia fatto la scelta più azzeccata e ne trarrà maggior beneficio?

“Per il rendimento Chievo e Samp. Corini e Mihajlovic hanno dato subito un’anima alla squadra. Vedremo se ci riuscirà anche Ballardini. Una piazza come Bologna lo merita”.

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