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Il nostro orgoglio è rossoblù – Tra un Curci ritrovato e un Bologna smarrito – 20 Dic

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Tra un Curci ritrovato e un Bologna smarrito

Il bilancio di queste ultime giornate è dolorosamente negativo. Questo perché, a ridosso del Natale, è confermato che il Bologna è rimasto, dopo quattro mesi, una squadra priva di identità e punti di riferimento. Il suo destino appare confuso e, soprattutto questa settimana, dopo l’inqualificabile performance contro la Fiorentina, sono rimaste ben poche le ragioni a costituire la legna che fa ardere il nostro orgoglio. In campo, infatti, qualsiasi forma di orgoglio viene ben presto smarrita; e parlo di quello collettivo, che dovrebbe essere l’ingrendiente speciale in grado di tenere unita e compatta una squadra di calcio. Evidentemente, nella crisi attuale, rimangono confusi anche gli obiettivi verso i quali occorrerrebbe intraprendere uno slancio deciso e definitivo. In tutto questo, una riflessione sul ruolo del portiere: questo è il ruolo delicato dell’ultimo baluardo per la difesa, su cui si concentra tutta l’attenzione quando gli attaccanti avversari eludono l’ultima linea di difensori. Ha il ruolo di salvatore quando il gioco sembra ritorcersi tutto contro la propria squadra. Gianluca Curci ci ha provato, e inizialmente i risultati sono stati sempre davvero troppo, troppo inferiori alle aspettative. E così, per diverso tempo, la ricerca del capro espiatorio di un momento per noi difficile ha portato a lui come destinatario di tutta la rabbia e le ingiurie. Il portiere è un ruolo solitario, come quello dell’unica punta in attacco; questi ruoli sono i due estremi della squadra schierata, e sono sempre protagonisti dei momenti clou delle partite, che possono portare solo a due soluzioni opposte: o la gloria o l’infamia. I loro movimenti costituiscono il punto finale della frase dell’azione, frase che può concludersi, per l’attaccante, con “gol strepitoso da salvataggio partita” o al contrario con “gol decisivo stupidamente sbagliato” ; per il portiere, con “gol sventato con maestria” o con “gol subito miseramente”. Tra le due situazioni si apre un abisso su cui si giocano le emozioni dei tifosi. Se i gol miseramente subiti da un portiere cominciano ad accumularsi, sembra sempre più difficile recuperare. Curci ce l’ha fatta. Dopo la disfatta di Bergamo con quell’errore plateale sembrava calare definitivamente il sipario su di lui, e invece il riscatto è arrivato subito dopo, contro l’Inter, e poi anche contro il Parma: per due volte migliore giocatore in campo. E anche dopo, quando siamo tornati, dopo i pareggi, a subire sconfitte, ha mantenuto il rendimento positivo diventando sempre più decisivo nei nostri tentativi di fare risultato. Così, con disinvoltura, si rispediscono le critiche direttamente ai mittenti: sbattendogli in faccia la propria qualità e le proprie capacità. Curci ha messo a tacere tutti e ha saputo ridare di sé e del proprio ruolo un’immagine rinnovata e totalmente opposta rispetto a quella scialba e votata perennemente a soccombere che era emersa prima. Bene, ora è tutto il Bologna che deve avere questo slancio di orgoglio. È vero, è più difficile farlo per una squadra intera rispetto a un individuo solo; però se il tempo ha dato ragione della fiducia riposta nel nostro portiere, perché non dovrebbe farlo per tutta la nostra squadra? È vero, spesso ci sembra decisamente di stare aspettando un po’ troppo queste gioie calcistiche; eppure, anche contro la Juventus, una partita svoltasi esattamente due settimane fa, non ci era sembrato di vedere poi una squadra così mediocre. In queste ore qualcosa si sta muovendo e auspiachiamo di poter finalmente riuscire a cambiare rotta: siamo stufi di recitare sempre la parte dei perdenti nel gran teatro della serie A. Qualche numero ce lo abbiamo, dobbiamo giocarcelo bene, facendo ognuno la propria parte. Speriamo che anche le Feste possano portare ispirazioni positive… Forza Bologna sempre!

Auguri di Buon Natale e Buone Feste a tutti i cuori rossoblù!

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