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A tu per tu con Sara Benci – 13 dic

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A poche ore dal derby dell’appennino, Fiorentina-Bologna, la nostra inviata, Valentina Cristiani, ha intervistato Sara Benci, aretina, volto di Sky Sport24. Sara ha iniziato la sua carriera ad Arezzo a “Teletruria”, emittente locale, dove è rimasta per 4 anni. Dopo la laurea in Lettere Moderne ha iniziato uno stage prima a Disney Channel, poi a Tele+. Successivamente ha lavorato qualche mese a Telenova (a Milano), per poi passare a Sky. Il resto è attualità: Sportime, Mondiali di Germania 2006 come inviata, bordocampista di serie A e infine Sky Sport24 e Benedetta Domenica.

 

Grazie Sara della disponibilità. Siamo a pochi giorni dalla delicata sfida Bologna-Fiorentina. I rossoblù, dopo 15 turni, hanno racimolato solo 12 punti e sono al penultimo posto in classifica con 16 reti segnate e 28 subite. Che squadra ti aspetti schiererà mister Pioli domenica?

“Il Bologna sta vivendo di alti e bassi in questo campionato. Senza infortuni l’andamento della stagione sarebbe stato diverso. La classifica però, per le squadre che lottano per la salvezza, è talmente corta che bastano un paio di risultati positivi per risalire e superare quella soglia psicologica di pericolo e ritrovare lo slancio.  La Fiorentina è un’ottima squadra, quindi anche un pareggio non sarebbe da buttare, però è con le vittorie che si scalano posizioni, quindi mi aspetto una squadra d’attacco”.

 

Al Bologna mancheranno Perez, affaticamento muscolare (rientrerà col Genoa, ndr), e Sorensen, quest’ultimo tornerà nel 2014 a causa del colpo all’anca subito in Coppa Italia col Siena. Pertanto niente due punte in attacco (Bianchi e Cristaldo), idea palesata da Pioli giorni fa, ma si ritornerà al 4-2-3-1, arretrando Kone. Scelta giusta?

“Il Bologna più coraggioso visto nel finale di partita con la Juve poteva essere una base dalla quale ripartire, ma gli infortuni in questa stagione hanno spesso condizionato le scelte di Pioli, soprattutto in difesa. L’assenza di Perez può essere tamponata da Pazienza, altro buon costruttore di gioco, senza snaturare la squadra. In avanti è normale che Pioli si affidi ancora a Cristaldo, dato che è l’attaccante che ultimamente ha fatto vedere le cose migliori, ma l’ennesima panchina di Bianchi rischia di fare sempre più rumore”.

 

La Fiorentina, dal canto suo, sarà priva di Ambrosini, uno dei suoi giocatori cardine, causa squalifica.

“Montella recupera Pizarro che non era in condizione contro la Roma, quindi in campo ci sarà quasi tutta la formazione titolare. Il sistema di gioco dovrebbe restare lo stesso, il 4-3-3 che riesce ad esaltare le qualità degli esterni e la capacità di palleggio dei centrocampisti”.

 

Problematica su cui riflettere: sino ad ora le punte rossoblù hanno segnato, totalmente, tre reti: Bianchi (1), Cristaldo (1) e Moscardelli (1).

“Cristaldo si sta mettendo in mostra, ma mi meraviglio della situazione di Bianchi. E’ sempre stato un attaccante da cui ci si aspettava molto di più di quanto è riuscito a fare in carriera, ma credo che con un po’ di fiducia possa ancora dare tanto al Bologna. Moscardelli è quello dei grandi numeri: in passato ha mostrato di saper fare bene anche le cose più difficili ed è perfetto per cambiare l’inerzia di una partita”.

 

Il Presidente Guaraldi ha ribadito che fino a giugno mister Pioli non si tocca. Il tuo pensiero?

“Anche se i numeri spesso dicono che chi cambia ha un miglioramento dei risultati, non c’è mai la controprova. E’ vero che spesso questa mossa dà una scossa all’ambiente, ma non è nemmeno giusto che a pagare sia sempre l’allenatore. Nel caso specifico del Bologna, Pioli è molto preparato e credo che a meno di crolli clamorosi, sia giusto dargli fiducia”

 

Il portiere Curci, dopo un avvio poco positivo, nelle ultime tre giornate è stato il migliore in campo. Lo confermeresti?

“Il portiere è uno di quei ruoli che vive davvero di momenti. Quello che sembra scarso in una stagione, poi diventa un fenomeno nella successiva. Bisogna valutare poi quali sono le alternative. Se si lascia andare Curci per prendere un “omologo” allora non vale la pena cambiare”.

Senza errori arbitrali, il sito www.calciomercato.com da questa come classifica “reale”: Roma 41 37 (-4), Juventus 36 40 (+4), Fiorentina 30 27 (-3), Inter 27 28 (+1), Napoli 26 32 (+6), Torino 22 19 (-3), Verona 19 25 (+6), Atalanta 19 17 (-2), Genoa 18 19 (+1), Milan 18 18 (0), Udinese 18 17 (-1), Chievo 18 15 (-3), Parma 17 18 (+1), Lazio 17 17 (0), Sampdoria 16 14 (-2), Sassuolo 15 14 (-1), Cagliari 14 18 (+4), Livorno 14 13 (-1), Bologna 12 12 (0), Catania 7 9 (+2)”.

“Penso che gli errori arbitrali sono umani e fanno parte del calcio. Semmai si può discutere sull’uso della tecnologia”.

Da mercoledì il Bologna non ha effettuato sedute di allenamento a porte aperte.  Lati positivi e negativi della scelta di mister Pioli?

“Io sono sempre per la condivisione degli allenamenti con i tifosi e la stampa. E’ giusto però mantenere il segreto della parte tattica oppure preservare la squadra da contestazioni pericolose”.

 

 Attualmente quali sono le squadre che possono lottare per lo scudetto e quali sono seriamente a rischio retrocessione?
“L’unica avversaria della Juve è la Juve stessa. Difficile al momento trovare un’antagonista, ma c’è da valutare quello che succede dopo l’eliminazione dalla Champions e l’impegno al giovedì in Europa League. In chiave retrocessione è tutto molto fluido: il Catania è la squadra più in difficoltà, al di là della classifica. Le altre, dal Bologna a quota 12, al Torino a 19, credo siano tutte coinvolte. Presumibilmente si può escludere solo Milan.”.

 

Grazie allo speciale di Masterchef su Sky abbiamo avuto il piacere di vedere i calciatori del Bologna, a Casteldebole, in una nuova veste, quella culinaria. Può questo, a tuo avviso, avvicinare maggiormente i calciatori al pubblico per farli conoscere meglio?
“A me piace molto quando si vedono i calciatori fuori dal loro habitat. Si fanno conoscere molto di più quando non sono nell’ambito istituzionale della classica intervista. Purtroppo non tutti i giocatori e le squadre si rendono conto che questo tipo di “pubblicità” al club è molto proficuo. Spesso c’è una sorta di inspiegabile chiusura verso questo tipo di situazioni, quando invece è proprio così che diffondi il tuo nome e il marchio  e allarghi anche il tuo pubblico”.

 

Dulcis in fundo, siamo nel 2013, alle soglie del 2014 e gli stadi suono vuoti, quasi deserti. Sempre meno giovani e famiglie vanno a vedere le partite. Anche le gare di cartello stanno perdendo pubblico. Rincari dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, tessera del tifoso, tornelli, stadi vecchi ed obsoleti, alcune delle cause. Cosa si può fare per incentivare la gente ad ammirare una partita dal vivo?
“La vivibilità dei nostri stadi è veramente al limite. Con “vivibilità” intendo una serie di fattori che comprendono la sicurezza, la modernità e anche la visibilità. L’appeal dei nostri impianti ora come ora non può competere con lo spettacolo che si può seguire comodamente in televisione. L’incentivo dovrebbe essere dato dal prezzo (e invece i biglietti costano sempre di più) e dall’atmosfera. Ma un padre che vuole portare il figlio allo stadio, ha più stimoli o fattori deterrenti? Un genitore si chiede perché rinunciare alla comodità per il rischio di non essere tutelati.
La partita allo stadio dovrebbe essere un momento di festa, ma con il tempo si è perso il fattore ludico”.

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