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Bologna

A tu per tu con Xavier Jacobelli – 5 dic

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“Se il Bologna vuole salvarsi, per prima cosa deve fare i conti con se stesso”.

Alla vigilia della delicata sfida Bologna-Juventus,  la nostra inviata, Valentina Cristiani, ha intervistato una delle più prestigiose penne del giornalismo italiano, Xavier Jacobelli, direttore editoriale del sito Calciomercato.com, on line dal 1996, nonché primo sito italiano di calciomercato. Praticante a vent’anni e giornalista professionista a ventidue, è stato direttore di Tuttosport, Corriere dello Sport-Stadio, Il Giorno, QS Quotidiano Sportivo e Quotidiano.net. In merito ai rossoblù, Jacobelli, non ha dubbi: “Il Bologna si salva se lotta. Se molla, è spacciato. Le garanzie del Bologna sono due: Pioli e Diamanti”.

 

Con i due preziosi punti contro Inter e Parma (quest’ultimo peraltro ottenuto in 10 contro 11), il Bologna ha ritrovato continuità di rendimento e, soprattutto, di risultati. In questa stagione inoltre, il Bologna ha dimostrato di saper mettere in difficoltà le compagini più blasonate: l’Inter ha appena pareggiato al Dall’Ara e, ad inizio campionato, anche il Milan strappò con unghie e denti un misero punticino. Ha poi però perso punti, ingenuamente, con squadre sulla carta più abbordabili. Che 11 si aspetta che schiererà mister Pioli e con quale modulo tattico?

“Credo che dopo la strigliata di Pioli alla squadra, in calce alla clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Siena, non sia importante quale modulo adotterà il tecnico. Semmai, sia ben più importante una reazione psicologica della squadra ad un passo falso che edulcora il significato dei pareggi ottenuti contro Inter e Parma. Ha ragione Pioli: “Dal Bologna mi aspetto sempre una maggiore determinazione. Sono molto deluso e arrabbiato per l’eliminazione dalla Coppa Italia”. Se il Bologna vuole salvarsi, per prima cosa deve fare i conti con se stesso”.

 

Domani, al Dall’Ara, la delicata sfida con la Juventus, ricordando che, i bianconeri di Conte, hanno quasi sempre faticato ad avere la meglio sui rossoblù. In campionato, il primo anno con il tecnico pugliese in panchina, i bianconeri raccolsero due pareggi, mentre a Torino, nella gara di andata della scorsa stagione, ci volle una rete di Pogba allo scadere per regolare gli emiliani. Passando all’attualità, la Juve domenica ha trovato la vittoria all’ultimo minuto contro l’Udinese grazie ad uno strepitoso  “Re Leone” Fernando Llorente ed al “ritrovato” Gigi Buffon, reduce da un grigio avvio di stagione. Saranno loro le armi in più juventine per battere il Bologna?

“La Juve vive in stato di grazia: 37 punti, 12 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta, 29 gol segnati, 10 subiti, 6 partite senza incassare una rete eguagliando il record della stagione 2002-2003, primato assoluto di successi consecutivi stabilito da Conte nell’arco della sua gestione. Il ko di Pirlo non ci voleva, ma la Juve ha un centrocampo tale da sopperire anche alla temporanea assenza del solista”.

 

Kone, con 4 reti, si è guadagnato il titolo di capocannoniere in solitaria della rosa rossoblù. Con l’ennesima straordinaria prestazione con l’Inter (ed il secondo goal consecutivo) conferma ancora una volta di essere l’uomo del momento. Il greco ha, infatti, portato in dote 6 dei 12 punti dei rossoblù. A suo avviso possono coesistere Diamanti e Kone, dietro alla punta Bianchi? Oppure quale pensa sia la maniera più consona per sfruttare al meglio le qualità e potenzialità del centrocampista Kone che, sino ad ora, ha regalato reti importanti e di pregevole fattura?

“I buoni giocatori possono coesistere sempre. Soltanto in questo meraviglioso Paese si discetta su argomenti come questo. In questo momento, Kone è il giocatore più prezioso del Bologna. Pioli sa come impiegarlo al meglio, con o senza Bianchi”.

 

Curci, grazie ai 6 interventi decisivi col Parma, come la domenica precedente con l’Inter, ha ottenuto il riconoscimento di migliore in campo. Il giocatore sta ritrovando la serenitá a suon di parate di qualità. Erano eccessive le critiche piombategli addosso?

“Quando Curci ha sbagliato, è stato giustamente criticato. Ma, ritornando ai massimi livelli di rendimento, ha dimostrato di avere una grande forza interiore. Anche per questo, gli elogi che sta ricevendo se li merita tutti”.

 

Poco prima del derby col Parma il dg del Bologna, Roberto Zanzi, ha dichiarato che la società non sta cercando un altro attaccante per gennaio, preferendo sfruttare giocatori che finora hanno avuto poco spazio come Acquafresca e Moscardelli. Per quanto concerne il ruolo del portiere, invece, da un mese paiono cinque gli obiettivi nel mirino: lo svincolato Adan, le ipotesi low-cost Bizzarri, Amelia e Castellazzi, poi Sorrentino (da sempre stimato da Pioli), mentre il desiderio resta.. il ritorno di Viviano. Quale di queste ipotesi-portiere le pare più plausibile? Il reparto avanzato (nonostante la scarsità di reti di Bianchi e Cristaldo) è giusto ritenerlo “intoccabile”?

“Credo che il Bologna abbia bisogno di rinforzi sia in difesa (la peggiore del campionato assieme al Catania: 26 gol subiti in 14 partite), sia in attacco. Bianchi e Cristaldo hanno segnato troppo poco”.

 

Numeri alla mano, infatti, il Bologna ha la peggior difesa in compagnia del Catania, fanalino di coda. Cosa si può fare per invertire questa rotta?

“Rafforzando per prima cosa la retroguardia”.

 

Questo Bologna si salverà? A suo avviso quali sono le tre squadre più “indiziate” a retrocedere?

“E’ troppo presto per dirlo. All’inizio della stagione, si diceva che il Sassuolo fosse spacciato almeno tanto quanto il Chievo. Ora Livorno, Samp e Catania sgomitano sul fondo. Ma ci sono ancora  24 partite e 72 punti a disposizione e tutto può succedere. Il Bologna si salva se lotta. Se molla, è spacciato. Le garanzie del Bologna sono due: Pioli e Diamanti”.

 

Dulcis in fundo, mi svela com’è nata l’idea del libro ‘Te lo do io lo scoop’? E’ soddisfatto di questo nuovo capolavoro editoriale?

L’idea di fondo è fare una cavalcata a ritroso nel tempo, ripercorrendo gli ultimi vent’anni di calciomercato, quel festival dei sogni al quale ogni tifoso desidera partecipare, grande o piccolo che sia. Alfredo Pedullà rivela aneddoti e racconta episodi inediti di alcune fra le più importanti trattative andate in porto (Cassano alla Roma anziché alla Juve; Ibrahimovic e la rumba sull’asse Juve-Inter-Barcellona-Milan; Balottelli via dall’Inter per andare al City e guadagnare il Milan, Pogba soffiato allo United, Tevez soffiato dalla Juve al Milan) o saltate (Pato al Psg). Io ho tracciato un’analisi del momento attuale del nostro calcio, con particolare riferimento alla sua disorganizzazione in materia di stadi, deficit di bilancio, presidenti interessati solo e soltanto alla spartizione dei diritti tv, infischiandosene dei diritti e delle esigenze dei tifosi. Adesso, come sempre, il giudizio spetta al lettore”.

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