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Bologna

A tu per tu con Paolo Aghemo – 9 nov

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La nostra inviata, Valentina Cristiani, ha incontrato Paolo Aghemo, torinese, classe ’76, giornalista di Sky Sport, per fare il punto sul Bologna FC dopo undici turni di campionato.  

 

Per i rossoblù 7 punti nelle ultime 3 partite (e soprattutto in una settimana) per un bilancio che li vede quint’ultimi a 10 punti, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte con 13 reti segnate e 22 subite. Ha raccolto quanto seminato, a tuo avviso, il Bologna? Giusta la classifica per la mole di gioco prodotta ed il valore della squadra? 

“Credo che la classifica potesse essere migliore, soprattutto la partita con la Samp ha lasciato rimpianti. Ma in generale il Bologna ha come obiettivo la salvezza e dovrà faticare perché rispetto allo scorso anno ha cambiato molto. Sarà tutto più difficile”.

 

Voci di mercato danno possibile lo scambio Belfodi-Bianchi a gennaio. Cosa ne pensi? E soprattutto come mai Rolando non riesce a trovare la sua dimensione in questo Bologna? 

“Bianchi ha bisogno di essere al top della condizione per rendere. A inizio stagione ha avuto problemi fisici che lo hanno condizionato, ma essendo un generoso ha stretto i denti. Arriva da un ambiente in cui era il protagonista assoluto, amato dai tifosi e stimato. Si é rimesso in gioco e, partendo male, ora deve riconquistare la fiducia. Non mollerà é molto orgoglioso e lavorerà per quello. Io credo che l’opzione mercato possa essere valida solo se in questi due mesi non riuscisse proprio a trovare spazio. Ma é presto”.

 

Lato positivo: da tre giornate i rossoblù non subiscono reti. Note negative: nel pareggio casalingo a reti inviolate, col Chievo, Garics, Kone, Laxalt e Morleo, sono parsi  tutti sottotono e sotto la sufficienza. 

“Sono dinamiche che non posso giudicare. Penso che giocare ogni tre giorni possa incidere, può centrare la preparazione, ma é un’ipotesi. Sul pari credo abbia influito la necessità di non perdere, innanzitutto, per entrambe le squadre”.

 

Domenica, nella delicata sfida Atalanta-Bologna, i rossoblù, oltre ad essere rimaneggiati in fase difensiva, saranno privi a centrocampo di Perez e Pazienza, mentre i bergamaschi di Denis, tutti causa squalifica.

“In proporzione pesa di più l’assenza di Denis, in gran forma. E’ un bene non ci sia per il Bologna”

 

Persino Diamanti fatica più del previsto quest’anno. Kone, inoltre, rende maggiormente quando gioca avanzato, una posizione più consona alle sue caratteristiche. Qual è il modulo ideale più adatto ai rossoblù e l’11 ideale da schierare? 

“Diamanti é sempre braccato dagli avversari. Lo conoscono e lo temono. E’ l’uomo di qualità, punto di riferimento, bisognerebbe dargli più spazio portandogli via gli uomini, servirebbero alternative al gioco che passa sempre da lui. Così se blocchi lui blocchi il Bologna spesso. D’altronde Pioli non ha molte alternative in mezzo. Il modulo dipende: se vuoi sfruttare uno come Bianchi devi fare cross e giocare con due esterni offensivi. Oppure far convivere Kone e Diamanti dietro ad una punta”.

 

A tuo avviso, a cosa è dovuto il successo di Moscardelli … dalla lunga barba o dal fatto che sia “l’antidivo per eccellenza”? 

“Moscardelli intanto ha qualità discrete e può stare benissimo in A. Dopodiché é stato bravo a creare dal nulla un personaggio, forse inconsapevolmente all’inizio. Un bell’esempio in un calcio che ha bisogno di sorridere e di storie così”.

 

A Gennaio su chi punteresti in chiave mercato? Possibile un ritorno di Gilardino? L’arrivo di Borriello? Altri nomi che farebbero comodo?

“Escludo sia un ritorno di Gilardino che l’arrivo di Borriello, quest’ultimo impossibile direi. Più che altro servirà puntellare la difesa e recuperare Bianchi. Operazioni low cost comunque. Occhio sempre al bilancio in difficoltà”.

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