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A tu per tu con Alice Lopedote – 18 ott

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Alice Lopedote:

 

“Ti assicuro che un po’ di timore c’era nei romanisti prima di affrontare il Bologna. Sempre un gruppo molto ostico e compatto. Non dimentichiamoci che lo scorso anno, all’Olimpico, rifilò due gol alla Roma in un paio di minuti. Ne segnò tre alla fine, come i punti che portò a casa!! Ma è anche vero che era un’altra Roma. Il Bologna quest’anno è rimasto spiazzato da una squadra cinica, concentrata e ordinata…”

Questa settimana la nostra giornalista, Valentina Cristiani, ha incontrato Alice Lopedote, speaker di Elleradio che ci racconta la sua emozionante trafila giornalistica: “Durante la tesi (sono laureata in scienze della comunicazione) ho avuto la possibilità di fare 6 mesi di stage all’ ansa. Multimedia, interni e cronaca romana: sempre per le strade della capitale tra manifestazioni, eventi e fatti giudiziari. Devo ammettere di essermi fatta le ossa li. Di seguito 5 settimane a rainews24 fino all’approdo casuale in radio. Ed è stato subito amore: Easynews, un’agenzia di informazione radiofonica con esclusiva dei gr per Radio Globo, e RDS Roma. Comincio così sempre più a fondere le mie due passioni, il calcio e il giornalismo. Sempre casualmente mando il cv a Dahlia tv e inizio a lavorare li. Un’isola felice. Servizi di sport in generale e di calcio  in particolare, qualche conduzione, bordocampo. Divento una delle firme di Dahlia Calcio Show, trasmissione di punta condotta da Massimo Caputi, nostro direttore. La storia di Dahlia poi, la conosciamo tutti: fallimento e cassa integrazione, con una piccola parentesi di conduzione a Roma Channel e Palermo Channel (stessa società di Dahlia). Un paio di mesi dopo vengo contattata da David Rossi (noto speaker romano e romanista) per collaborare a Teleradiostereo dopo che due anni prima avevo rifiutato di andare con lui a Rete Sport, accettando Dahlia. E’ arrivato il momento di tornare al primo grande amore, la radio! Due anni a TRS, 24 ore al giorno di Roma. Solo colori giallorossi. Più che un lavoro, una passione! A settembre di quest’anno passo a Elleradio coconducendo “Universo Roma”, una trasmissione in onda dalle 11 alle 13 fatta con ex calciatori: Nela, Rizzitelli, Desideri, Panucci, Delvecchio, Petruzzi, Candela, Losi e molti altri. Sulla scia delle 6 vittorie consecutive della squadra vengo invitata da Criscitiello come ospite di “Calcio e Mercato” per parlare del momento Roma e dell’atmosfera che si respira nella capitale attraverso le radio”.

 

Come sei passata dalla cronaca allo sport? 

“Per caso. Anche se ho sempre seguito il calcio e la Roma, con 10 anni di abbonamento. D’altronde se a nemmeno 4 anni ti ritrovi davanti alla tv seduta su una piccola sediolina, a piangere per i rigori sbagliati da Conti e Graziani qualcosa vorrà pur dire…”

 

Roma-Bologna e Bologna-Verona sono state due disfatte per il clan rossoblù. Ora che si è toccato il fondo, a tuo avviso, da dove occorre ripartire per risalire presto la china? 

“Roma Bologna e Bologna Verona sono state senza dubbio due disfatte per i rossoblù. Ma c’è anche la partita con il Milan, che non bisogna dimenticare. Lì la squadra aveva fatto ben sperare. Aveva mostrato una sua identità. Ti assicuro che un po’ di timore c’era nei romanisti prima di affrontare il Bologna. Sempre un gruppo molto ostico e compatto. Non dimentichiamoci che lo scorso anno, all’Olimpico, rifilò due gol alla Roma in un paio di minuti. Ne segnò tre alla fine, come i punti che portò a casa!! Ma è anche vero che era un’altra Roma. Il Bologna quest’anno è rimasto spiazzato da una squadra cinica, concentrata e ordinata, così come l’inter. Se al momento è prima in classifica con 7 vittorie su 7 un motivo ci sarà…”

 

I dati allarmanti rossoblù dopo 7 turni: 3 pareggi e 4 sconfitte, 8 reti all’attivo (solo due provenienti dagli attaccanti, una di Moscardelli ed una di Cristaldo) e 20 subite. Fossi al posto di Pioli su cosa punteresti per invertire questa rotta? 

“Dall’esempio di Garcia. Per il terzo anno consecutivo la Roma fuori dalle coppe europee, 4 allenatori dall’inizio dell’era americana, la data del 26 maggio che nella testa (e nel cuore) di qualsiasi romanista è rimbalzata per mesi e mesi. Peggio di così.. Eppure ci si è rimboccati le maniche, formando innanzitutto un gruppo. Ripartendo da zero, lavorando psicologicamente su ogni giocatore e facendolo sentire parte integrante della squadra. Ognuno deve sentirsi importante e non deve mancare mai il rispetto reciproco. E’ l’unico modo che ha Pioli per non perdere credibilità e stimolare i suoi uomini”.

 

Nell’ultimo match mister Pioli ha sostituito Rolando Bianchi, sottotono, cinque minuti prima della fine del primo tempo. Per lui tanti fischi e mortificazione. Cosa pensi di questa decisione? 

“Un giocatore non andrebbe mai sostituito cinque minuti prima dell’intervallo, psicologicamente può crollare, andando incontro a quello che poi è stato: tanti fischi, vissuti da Bianchi come un’umiliazione. Cinque minuti dopo sarebbe stato tutto diverso e Pioli avrebbe avuto un problema in meno da risolvere nello spogliatoio. E’ anche vero, però, che se un allenatore si mette a pensare a tutte le volte che un calciatore può prendersela, non ne usciamo più!”

 

Prossima gara del Bologna, la trasferta, a Reggio Emilia, col Sassuolo. Cosa deve temere il Bologna dei neroverdi? 

“Il Sassuolo non ha nulla da perdere in questo campionato, se si salverà sarà come aver centrato L’Europa per una squadra come Lazio o Fiorentina. Il Bologna deve temere proprio questo, la spensieratezza dei cugini. Anche perché, non fare anche questa volta risultato pieno, per di più in un derby, vorrebbe dire aprire ufficialmente una crisi che sembra però già molto evidente. Ciò che non dovrà fare, invece, è giocare con la paura. Pensare troppo. Non è facile, ma deve provarci”.

 

Pioli è intoccabile o a rischio, a tuo avviso? 

“Pioli è un buon allenatore. Era anche circolato il suo nome, lo scorso maggio, tra i possibili candidati alla panchina della Roma. La piazza era divisa e un po’ scettica a riguardo, è vero, soprattutto per una questione di pressioni. Ritengo che, nonostante la classifica e le prestazioni, sia ancora ben saldo alla sua panchina anche perchè per lui parlano i buoni risultati delle due stagioni precedenti. E’ un allenatore tatticamente preparato ma, a parte Diamanti e Konè, onestamente ha una rosa di medio valore. Perez è una diga ma falloso, Cristaldo tutto da scoprire, la difesa non è certo impeccabile. Merita una possibilità in più. Non dimentichiamoci cosa fece qualche anno fa l’Udinese: 1 solo punto nelle prime 5 giornate, Guidolin più fuori che dentro, poi però centrò i preliminari di Champions..”

 

Parliamo della realtà romanista che conosci bene. Quali sono i segreti della Roma che quest’anno sta avendo risultati stratosferici: 7 vittorie su 7 partite, 20 reti effettuate e solo 1 subita? 

“7 vittorie su 7, 20 gol fatti e 1 solo subito. Non può più essere una casualità. Merito di Garcia che ha saputo ridare entusiasmo ad un ambiente devastato da due stagioni fallimentari e da una finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Un grande lavoro psicologico prima ancora che tattico. Ha ricompattato lo spogliatoio, ha saputo formare un gruppo. Emblematico il pomeriggio a Riscone di Brunico, durante il ritiro estivo, in cui annullò un allenamento per portare tutti a fare rafting. Il senso? “Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione”. Più chiaro di così!!! E ora anche la tifoseria è dalla sua parte. Merito dei risultati, certo, ma anche di quel suo modo di comunicare, diretto e intelligente. A Roma la sua famosa frase prima della partita con la Lazio “Un derby non si gioca, si vince” in molti ora vorrebbero tatuarsela sulla pelle..”

 

Oltre alla scia delle 7 vittorie consecutive anche il titolo della Roma, quotato in Borsa, negli ultimi 20 giorni ha più che raddoppiato il suo valore. 

“E’ normale che le oscillazioni del titolo in borsa vadano di pari passo con la vita della società e l’andamento della squadra. Dall’inizio della stagione le azioni della Roma si sono rivalutate, incassando un bel +35%. Merito di Garcia? Probabilmente si, anche se poi sono sempre dinamiche molto complicate e non sempre chiarissime. Il calcio, si sa, muove tanti interessi. Forse troppi. E poi, oggi si sta lassù in vetta alla classifica, ma (facendo tutti gli scongiuri possibili ed immaginabili) domani?”

 

Arbitri nella bufera. Basti pensare a Gervasoni nell’ultimo arbitraggio Samp-Torino. Più giusta una sospensione in questi casi o inserire la moviola in campo? 

“Sono sempre stata per la moviola in campo. Si eviterebbero tantissimi problemi. Si darebbe sicuramente più credibilità e giustizia a campionati troppe volte falsati per delle sviste. E si eliminerebbero anche tutte quelle pressioni psicologiche o meno sugli arbitri prima e durante i match. Samp-Torino l’ho seguita in studio a Sportitalia con Stefano Tacconi. Non avevamo dubbi che alla fine Gervasoni avrebbe concesso un calcio di rigore alla Samp. 2-2 e mani e coscienza pulita. Prevedibilissimo. Troppo facile così….”

 

Cosa pensi della norma sulla discriminazione territoriale? 

“Ho un’idea un po’ nostalgica del calcio e del tifo. Discorso delicato. Si sta rischiando di esasperare gli animi con tutte le restrizioni. Sono stata abbonata 10 anni in curva Sud, ho fatto trasferte in Italia e Europa. Tempi indimenticabili, momenti di coesione. Si gioiva, si soffriva, si piangeva. Ti sentivi anche un po’ stupido, però poi ti guardavi intorno e vedevi altre migliaia di persone “stupide” come te. Ora invece diventa difficile anche esporre uno striscione. Servono i fax. Per le trasferte, la tessera del tifoso. Mille autorizzazioni e restrizioni. Così facendo si sta rischiando di esasperare gli animi, peggiorando la situazione. Il discorso del razzismo è qualcosa di serio che però va combattuto a priori. Quello che manca in Italia è la cultura del rispetto. E quella si insegna a casa, nelle scuole. E’ alla radice che va affrontato il problema, non chiudendo le curve. Ora, anche la discriminazione territoriale. Per carità, parole pesanti. Ma finchè rimangono parole, fa parte del “gioco”. Gli sfottò, gli striscioni, le coreografie.. Ma perché a noi romani, quante ce ne dicono? Tanto ci sarà sempre qualcuno “più a sud di noi”, no? Anche se siamo nati a Messina… Lo ripeto, è alla radice che va affrontato e risolto il problema. Il calcio, facciamolo rimanere un gioco”.

 

Dulcis in fundo, ci commenti le ultime dichiarazione di mister Allegri: “I calciatori non devono fumare e non devono essere degli esempi perché si fanno la cresta o si mettono gli orecchini. Quando vedo qualche giocatore fumare gli dico di smetterla, e se qualcuno mangia in maniera malsana ci pensano i dottori. Per quanto riguarda il sesso è giusto farlo, ma magari usando le protezioni”. 

“Sai quante volte a Roma si è detto che un giocatore fosse scarso perchè si andava a ubriacare tutte le sere? Questi sono si dei professionisti, ma sono anche degli uomini. Qualcuno è proprio ragazzino! E’ vero che spesso e volentieri sono presi ad esempio dai giovani e devono quindi trasmettere dei valori ma non spetta a loro educare le nuove generazioni. Poi è ovvio che ci sono delle regole e quelle devono essere rispettate. E’ l’unico modo per essere un gruppo. Ma nessun dirigente ha mai messo bocca nella vita privata dei giocatori al di fuori dal rettangolo di gioco. Se la domenica in campo danno l’anima, rispettano i compagni e si battono fino all’ultimo, per me possono fare le 4 del mattino tutte le sere!”

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