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Bologna

Il Confrontista – 8 Ott

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A differenza di quello che Pioli ha dichiarato davanti ai microfoni nel dopo partita (“dopo una partita così vi sembrerà strano, ma il mio lavoro e stato semplificato”-!!??!?!!-…), il mio compito settimanale e’ un vero supplizio. Non sono un giornalista della rosea o di TuttoRube. Sono soprattutto un tifoso rossoblu’ che sta male a raccontare, spiegare, esprimere la propria opinione su una partita come quella di domenica. Iniziata male, con i 20 minuti di ritardo per i prevedibili (e’ da quando vado allo stadio che con il Verona Hellas e’ cosi’) tafferugli fuori dallo stadio con  una parte della tifoseria scaligera estremista-xenofoba (e i cori durante il minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa lo stanno ad indicare) scesa a Bologna con il solito intento di vendicare 68 anni di risultati elettorali, e finita ancora peggio, con 4 goal subiti, ma sopratutto con l’impressione, mai fino ad oggi nel campionato in corso così’ forte ed intensa, che la squadra quest’anno proprio non ci sia. Fisicamente, nel gioco, nei singoli, tecnicamente. In tutto, insomma. Un’impressione del genere la ebbi il primo anno del nostro ritorno in A, dopo la sconfitta interna, sempre per 1-4, contro il Siena in casa nostra, quando prendemmo goal da Calajo, Ghezzal, Kharja e da Daniele Portanova che, segnando nella nostra porta, non realizzo’ un autorete perchè ancora aveva in dosso la maglia del club toscano. Per dovere di cronaca il nostro gol lo mise a segno Marazzina, il Conte Max, che tanto ci fece gioire in serie B, ma tanto stento’ al ritorno in A, salvo essere bravissimo nell’incassare fino all’ultimo euro previsto dal rinnovo del contratto strappato, nell’euforia del ritorno in A, al patron Cazzola, contratto che forse rappresentò l’unico errore della egregia gestione del signor Alfredo. Nella partita dopo sulla nostra panca non sedeva più il serbo Sinisa Mihajlovic, ma il guru Papadopulo, fautore del “primo: non prenderne”che si salvo’ comunque grazie all’onesta’ sportiva di Diego Milito che da solo sconfisse in trasferta il Torino in casa, condannandolo di fatto alla retrocessione. Sempre per ricordare i fatti, il nostro campionato aveva visto la squadra collezionare nelle prime 10 giornate 6 punti, incassando 19 reti e segnandone 8, con 2 vittorie e 8 sconfitte. Dopo il 5-1 di Cagliari, l’omino romagnolo Arrigoni saluto’ la compagnia per lasciare spazio al serbo, tanto caldeggiato alla Foularda dalla Milano da bere nerazzurra. Era il primo anno del nostro ritorno in A e là davanti avevamo un certo Marco Di Vaio,  che bollava in tutti i modi, facendo reparto da solo e che si “gioco’ ” il primato nella classifica marcatori per il solo fatto di aver ceduto un tiro dal dischetto contro il Toro all’asfittico centravanti Bernacci, prelevato a suon di milioni dall’Ascoli. In difesa avevamo tra gli altri Lanna, Belleli, Zenoni, Britos (quello appena sbarcato dall’Uruguay…che esordi’ al Dall’Ara con un fallo da ultimo uomo contro l’Udinese e conseguente rosso diretto al 12′ del primo tempo); la squadra, di fronte a certe fragilità conclamate nella retroguardia, veniva spesso schierata in campo con un prudentissimo 4-5-1 che la dice lunga sul “non gioco” che la squadra proponeva. Perchè mi soffermo su questi dati? Perchè quell’anno ci salvammo con un metodo degno di Rocambole, dopo aver visto partite indegne, con sconfitte inopinate, con la penultima difesa del campionato, addirittura peggiore di quella del Torino retrocesso. Sto solo cercando di farmi coraggio, di pensare che si, siamo brutti…ma ne abbiamo visti ancora degli altri e forse di più brutti Bologna, di veramente brutti. Ma domenica…per assurdo questo 1-4 pesa di più del 5-0 raccolto a Roma. Nella capitale poteva anche starci, di fronte avevamo la squadra al momento migliore d’Italia. Si e’ vero: 5 gol sono tanti, ma per assurdo un’imbarcata con la prima della classe ci può anche stare. Ma contro il Verona neo-promosso no!  Iturbe  a parte (veramente notevole con un passo superiore: mi ha fatto tornare in mente il “nostro/loro” Gaston…), il resto della squadra di Mandorlini (che ricordo sempre infamato dalla nostra  tribuna in serie B prima di un esonero non indolore…)  non e’ niente di trascendentale, di irresistibile…siamo stati noi a trasformarli in favolosi giocatori. Innanzitutto la corsa: la squadra e’ letteralmente piantata per terra. Non corre. Gente fuori forma come se non avesse fatto la preparazione. Emblematico che quelli con più corsa nelle gambe sono i due (Laxalt e Cristaldo) che non han fatto la preparazione. Ma anche questo e’ vero fino ad un certo punto perche’ Taider, che nel gruppo ad Andalo e a Sestola c’e stato fino al 20 agosto, ora a Milano corre per 95′ …mi sto convincendo che i tortellini e la mortadella abbiano le loro colpe…i gialloblù quando ripartivano avevano una marcia in più cosi’come nella fase di non possesso recuperavano sui nostri uomini con una facilita’ incredibile. Fermi, piantati. Boh…
Il gioco latita: quando ad impostare la nostra azione viene chiamato Perez, che notoriamente e’ piu portato a coprire che a lanciare (anche perché il piede e’ quello che e’…) ecco che i dubbi sulla nostra capacita’ di fare la partita iniziano a diventare certezze. Da suoi passaggi sbagliati a ridosso del cerchio di centrocampo sono partite le azioni piu’ pericolose del Verona e da una di queste (in pratica un passaggio ad un avversario a 15 metri da lui!…) e’ iniziata l’azione del secondo gol, quello di Iturbe. Su quella azione la nostra retroguardia si e’ vista sfrecciare l’argentino per 35 metri senza che nessuno intervenisse, che tentasse un tackle o che provasse a fare un fallo, tattico o no, ma un fallo per una bella punizione a meta’ campo. Niente! Dopo averne saltati 4 (in pratica tutta la nostra difesa) ha potuto tirare liberamente nell’angolino basso di Curci, al quale ieri non abbiamo nulla da imputare se non che avrebbe potuto fare interventi da meritare 9 nelle pagelle del giorno dopo per evitare le 4 reti. Ma ricordiamoci che lui e’ Curci…ok: “uno dei primi 4 portieri del campionato…”…ma ieri ne ha raccolti 4 dalla nostra rete! Consolazione: avrebbero potuto essere anche tre o quattro in piu’…ma il merito va soprattutto alla mira infelice di Toni e compagni.
La difesa: un disastro! Antonsson e Morleo si sono ieri ufficialmente candidati con il sindaco Merola come sostituti del Gigante e di Galvani. “Sig.Sindaco: se pensa che i due monumenti abbiano bisogno di un restauro e per esigenze turistiche non vuole lasciare i piedistalli vuoti…conti pure su di noi!”. Sembra che Virginio sia uscito dal Dall’Ara rinfrancato dalla prestazione dei due… L’unico di tutto lo Stadio! Del resto lui sembra che tifi per il team Indonesiano di Milano … Il Bologna e’ l’unica squadra che permette triangolazioni, nemmeno troppo strette dentro la propria la propria area. Antonsson sul terzo gol di Toni rimane fermo – FERMO! – al limite dell’area mentre Iturbe va a prendersi il passaggio di ritorno per poi passare al liberissimoToni…ed eravamo  sull’1-2 e mancavano  ancora 30 minuti. Domenica ho visto fare triangolazioni ben fatte alla squadra scaligera, ma le potevano tentare perche” erano liberi di farlo. Della Rocca a centrocampo non ha seguito un avversario in quello che nel basket si chiama “dai e vai”. Come se avesse pensato ” tanto dietro c’e’ qualcun altro”. Ora se sei pagato per correre dietro ad un pallone e ad un avversario, lo fai perchè io, insieme ad altri 20.000 tutte le domeniche pago un ticket per vedere che lo fai. E allora lo pretendo! Il tanto rimpianto (quando venne venduto a 3,5/M per la meta’ a Zamparini…forse non era stata una scelta cosi’ sbagliata…) Chicco non ha subito l’onta della sostituzione prima della fine del primo tempo solo perche’ Perez, in occasione di uno scontro a centro campo aveva lasciato intendere a Pioli che si fosse infortunato. Ma Laxalt si era gia’ tolto il fratino ed era pronto per scendere in campo. Secondo me Pioli avrebbe fatto bene! Cosi’ come dico che bene ha fatto (e qui mi tirerò addosso gli strali di mezza Bologna) a togliere Bianchi. 40 minuti di nulla assoluto, passati a nascondersi dietro al proprio avversario, a non fare uno scatto, a smarcarsi,a farsi trovare pronto per una sprizzata, un appoggio, un cross davanti alla porta. Rolando dove sei? Sei connesso? In quale prateria stai vivendo? Qui nessuno ti chiede di far meglio di Gilardino…ma almeno un po’ meglio di Acquafresca, quello si! In 6 partite giocate, a parte un meraviglioso colpo di tacco con la Sampdoria (e li’ ammetto: sei stato bravo, ma hai avuto sfiga. Ma poi? Bloccato? Resettati, Rolando!) ho perso le tue tracce. Meno proclami, tanto impegno in campo, tanto movimento. Un centravanti se non segna deve almeno tenere sulle spine la retroguardia avversaria. Altrimenti qualsiasi Cacciatore viene avanti a triangolare/ pasteggiare nella nostra area e a far gol. Si e’ trattato di una bocciatura? Si’. Pero’ ora sta in te riguadagnarti il campo, far capire che sei vivo. Anche tu hai validi motivi tutti i mesi per dimostrare quello che vali. Ripeto: non dico goal, ma almeno dei tagli in area, uno scatto sul breve, provare andare a prenderla. Insomma far capire che se dietro non stanno attenti tu sei pronto a colpire…
Ma anche Pioli non deve aver fatto tutto cio’ che poteva fare per  la squadra. Domenica ho visto sia Antonsson che Sorensen nella fase di impostazione, timorosi. Con davanti praterie libere li ho visti aver paura a spingersi in avanti. Va bene che il Verona si sarebbe infittito a centrocampo su di loro, ma avrebbe giocoforza scoperto altre parti del campo. La paura di sbagliare? La paura di non rispettare schemi studiati in allenamento? Fatto sta che la distanza tra i reparti e’ un problema di questo Bologna che gioca da fermo, senza inventiva,che porta molto palla con i singoli, che si fanno recuperare. E’ normale che un avversario senza palla corra piu’ veloce di chi ha il pallone fra i piedi (ma per noi questa regola, al contrario, non e’ valida…purtroppo). La soluzione e’ far girare palla, possibilmente non in orizzontale, con rapidita’, a due tocchi massimo. Al Bologna, pur giocando con due trequartisti, manca chi salta l’uomo e crea la superiorita’, manca di rapidita’ negli scambi. Insomma non siamo pericolosi, siamo prevedibili. E qui e’ Pioli che deve trovare la soluzione, cambiando modo di giocare, dando un gioco alla squadra, adatto alla squadra. Rimescolando il limitato patrimonio tecnico a disposizione, privilegiando la freschezza atletica in assenza di tecnica. E’ una strada, si puo’ provare. Si deve provare, con scelte coraggiose. Magari come a Napoli nella partita di Coppitalia dell’anno scorso.
Il patrimonio tecnico. Parlare della sciagurata campagna acquisti del 2013 e’ come sparare sulla croce rossa. Zanzi ha un coraggio da praticante di parapendio quando dice di aver allestito una squadra all’altezza delle aspettative. Nessuno ha mai preteso gli Higuain, gli Strootman, i Callejon, i Tevez o i Pirlo. Ma preparare una cena di Natale andando a fare la spesa in un hard-discount  può comportare dei rischi sulla riuscita, anche per la massaia più brava dietro ai fornelli. Gli acquisti a costo zero rappresentano un rischio potenziale che la società ha deciso di correre. Ed adesso lo stiamo correndo. Zanzi non puo’ giro contare su Pioli le conseguenze delle sue scelte. Così come Guaraldi non può pensare di risolvere il tutto chiedendo scusa. Se lo fai e’ perché ammetti indirettamente di aver fatto delle grandi nefandezze. Nessuno ti ha obbligato a vendere (ma tante volte,anche svendere…) i vari Ramirez, Taider, non confermare Gilardino, non provarci nemmeno a mantenere Gabbiadini, Raggi stesso l’anno scorso. E poi tutto questo concentrarsi sul Centro Sportivo, il dispendio di energie, non solo economiche, ma anche mentali…caro Albano, quanti errori! Ed ora siamo alla resa dei conti. Attenzione perche’ una discesa in serie B sarebbe…tombale per questa società.
Bisogna rimboccarsi le maniche, chiedere uno sforzo ai piccoli soci, provare a coinvolgere il socio che…tanto piccolo non e’…avere un diverso atteggiamento, magari anche impostando un’operazione di trasparenza, simpatia, di maggiore verità sulle cose che riguardano il nostro Bologna, i nostri colori che sono di una città intera…di colei che insieme ai suoi colori e’ sempre in testa a tutte le classifiche di noi bolognesi.

FORZA BOLOGNA!

Ed un ciao ed un arrivederci dal vostro Beppesavo.

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