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Bologna

L’inaDieguato – Tanti Auguri Bfc – 3 Ott

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Abbiamo chiesto al Nostro caro Diego Costa di aiutarci a fare gli auguri al Nostro caro vecchio Bfc. Ecco il suo pezzo, molto “intimamente” personale, che ci prende per mano e ci racconta, meravigliosamente, il suo Bologna. Auguri caro Bfc.

 

Caro Bologna, quanti anni abbiamo trascorso insieme, consapevolmente? Tu soffi su 104 candeline, io sono a metà della tua strada. E quella che ho percorso, per buona parte, ti ho avuto accanto e ti ho cercato. Con gli occhi, con il cuore. Ti ho visto vincere, e io con te ho esultato. Ti ho visto cadere, e ho provato a sorreggerti e a sorreggermi, perché con te anche una parte di me era precipitata. Ti ho visto sognare, soffrire, gridare al Cielo la rabbia dei giusti e… a volte, anche accontentarti di briciole pur di restare vivo. Con te, e nel tuo nome, ho prrovato identiche sensazioni. 
Lo diciamo spesso: gli attori cambiano, ma tu rimani. E così sarà sempre, in questo gioco delle parti che si rinnova, in questo film che ci fa sorridere, piangere di commozione, incazzare. A te si legano molti personaggi: i buoni, i cattivi, gli eroi, i bugiardi, i campioni e le loro parodie. E’ la vita, di cui lo sport – e il calcio più di altri – è una metafora.
Ho combattuto molte battaglie nel tuo nome, e ho conosciuto molte sconfitte. Il cuore è rimasto lo stesso. Negri, Furlanis, Pavinato… si sono trasformati da campioni a leggende. Quel calcio, l’ho capito bene, non esiste più. Sarà forse un vezzo letterario, romantico, ma mi piace quel saperti “essere stato” “lo squadrone che tremare il mondo fa” anziché il vedere che lo sei diventato in questi nostri tempi moderni, cosi contraddittorii. Noblesse oblige. Come un’opera d’arte. La Gioconda mica è stata dipinta adesso, no? Noi bolognesi siamo così. Ogni tanto ci fermiamo a guardarti, quando giocavi come in Paradiso, e ti teniamo lì, in una sala, ben sapendo che è qualcosa che nessuno ci porterà mai via. Né la bandierina erroneamente alzata di un guardalinee o un rigore scientificamente non dato. Ecco, caro, vecchio progenitore di tanti figli rossoblù, ti abbraccio e ti onoro come si fa con un padre. Tu, nobile vero e d’altri tempi e non certo un Conte di questi giorni così grami…

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