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Bologna

Il nostro orgoglio è rossoblù – Alino Diamanti – 13 set

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Amici di 1000cuorirossoblu.it diamo il benvenuto ad Arianna Capirossi che ci terrà compagnia  quest’anno con una sua rubrica dedicata ai nostri ragazzi che secondo lei meritano un ricordo per meriti che non necessariamente passano solo dal campo.

Questo primo articolo non poteva non essere dedicato al nostro attuale Capitano, Alessandro Diamanti, che ha appena cominciato la sua terza stagione in rossoblù. Dopo un’estate di Confederations Cup e dubbi sulla sua permanenza, finalmente il 28 agosto un comunicato ufficiale ha confermato il prolungamento di contratto fino al 30 giugno 2018 firmato dal giocatore. Ciò significa che Alino, seppur cercato anche da squadre sulla cresta dell’onda come la Juventus, ha scelto noi, i nostri colori, la nostra città per affrontare questo nuovo campionato di serie A da protagonista, con la fascia da Capitano al braccio e con la voglia di rimanere un giocatore in primo piano in vista dei prossimi Mondiali del Brasile. La sua scelta è premiata dalla tifoseria bolognese, che lo sostiene con orgoglio anche in azzurro, e spera di continuare a vedere dei giocatori rossoblù convocati in Nazionale. Non dimentichiamo che, in questo senso, il rossoblù gli ha portato fortuna: Alino infatti è entrato stabilmente nel giro dell’Italia di Prandelli solo nel 2012, durante la sua prima militanza in serie A con i nostri colori; un discorso simile si può fare per Alberto Gilardino: lui, pur essendo uno dei campioni del mondo 2006 e quindi un azzurro blasonato e già ben collaudato, dopo più di un anno di assenza riesce a rientrare nel giro della Nazionale nell’ottobre del 2012 proprio grazie alle ottime prestazioni in rossoblù del mese di settembre. Ora, in azzurro, dei nostri è rimasto solo Alino, e siamo sicuri che ci possa dare belle soddisfazioni con entrambe le maglie.

Tornando al Campionato, l’esordio del Bologna in serie A, nella partita contro il Napoli, non è stato per nulla convincente, ma l’unico a salvarsi (sebbene per poco), insieme forse a Kone, è stato sempre Diamanti, a dimostrazione di quanto ormai la squadra sia modellata intorno a lui e di come lo sviluppo delle nostre azioni sia legato soprattutto al suo estro e alle sue invenzioni (e, se è spento Alino, si spegne un po’ tutto il nostro gioco…). Passando alla partita casalinga contro la Sampdoria, il primo pareggio nasce da un suo calcio d’angolo, che insidia Da Costa tanto che il portiere blucerchiato non riesce a impedire il tap-in vincente di Moscardelli. Alino trascina la squadra e cerca sempre di tenere attivo il nostro fronte d’attacco fornendo palloni ai compagni e tentando di trovare la rete con le sue precise punizioni, spesso in grado di salvare le partite (ad esempio, la partita di Coppa Italia contro il Brescia, la sua ex-squadra, lo scorso 17 agosto).

Col suo carattere schietto e vivace, anche se a volte un po’ impetuoso e impulsivo, e con le sue stravaganze ci ha conquistato e continua a sorprenderci dentro e fuori dal campo. Alino bisogna prenderlo così com’è: buffo e sorprendente, come le sue camicie. Bologna lo ha “adottato” volentieri insieme alla sua famiglia, e inoltre, proprio nel marzo di quest’anno, ha dato i natali al suo terzogenito Taddeo. Insomma, Bologna e Alino sembrano fatti l’uno per l’altra… anche perché il domicilio più appropriato per una “cartola” come lui non può che essere la nostra città. Speriamo che l’unione duri il più a lungo possibile… verso il 2018 e oltre, chissà!

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