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Bologna

Amarcord: Il gol “fantasma” di Savoldi

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Stagione 1974/75.

Ultima stagione della nostra grande bandiera Giacomo Bulgarelli.

Il Bologna arriva ad ottenere un 7° posto in classifica, un’eliminazione precoce in Coppa Italia ed un’eliminazione ai sedicesimi in Coppa delle Coppe.

Unico che avrebbe potuto festeggiare qualcosa forse, era Giuseppe Savoldi, che da grande bomber qual’era, arrivo in testa alla classifica marcatori a quota 17 assieme a Rivera e Pulici. Avrebbe, perché Pulici, con una partita giocata in meno, vinse la classifica ufficialmente. Ma avrebbe “dovuto” vincere comunque Savoldi, perché in realtà i suoi gol sarebbero stati 18…se l’allora sedicenne Domenico Citeroni, durante Ascoli-Bologna non ci avesse messo lo zampino.

Ed attenzione: Citeroni non era una giovane promessa dell’Ascoli, ma un “semplice” raccattapalle.

Primo campionato in Serie A dell’Ascoli, in città c’è ovviamente tanto entusiasmo ed i ragazzi, non vedono l’ora di poter vedere i campionissimi della Serie A nel loro stadio di casa. Domenico è uno di loro, ma ha un problema: non ha i soldi per poter entrare regolarmente allo stadio.

Ma quelli sono altri anni, e ad Ascoli, i primi 12 ragazzi che si presentano al campo possono entrare gratis, per fare i raccattapalle. Domenico Citeroni, si presenta regolarmente già prima delle 10, pur di poter assistere alle partite.

12 Gennaio 1975. Anche quella domenica, Citeroni si presenta tra i primi, ed assiste come raccattapalle ad Ascoli-Bologna. Il Bologna va in vantaggio, viene raggiunto sull’1-1 e poi Savoldi, con una doppietta, chiude virtualmente la partita. Quasi allo scadere però, Savoldi si presenta di nuovo al tiro, la palla supera il portiere dell’Ascoli, Masoni, e finisce in rete a fil di palo…ma appena superata la linea succede l’incredibile: Citeroni che era vicino alla porta calcia la palla, rimettendola in campo ed il difensore dell’Ascoli Castoldi, nonostante lo stupore, pensa bene di calciare la palla sul fondo. Il direttore di gara Barbaresco, evidentemente coperto, pensa che la palla abbia preso il palo ed assegna l’angolo.

Savoldi non si lamenta, anche lui era coperto. Bulgarelli si infuria, lui ha visto bene quanto è successo, ma la decisione arbitrale ormai è presa.

Racconta Citeroni che appena fischiata la fine, onde evitare problemi sgattaiolò subito fuori dallo stadio, andò diretto a casa e non raccontò a nessuno quanto accaduto. Non ebbe neppure il coraggio di guardare la Domenica Sportiva. Non disse nulla neppure agli amici, ma due giorni dopo venne raggiunto a scuola dai giornalisti: lo avevano trovato.

Così il giovane raccattapalle fini sui giornali ed in televisione dove strinse la mano a Savoldi che da gran signore non si scompose assolutamente, commentando solamente che pensava che Citeroni fosse più giovane.

Domenico divenne però il nemico numero uno degli arbitri e degli attaccanti: “tutti gli arbitri prima della partita mi volevano conoscere e vedere dove andassi” ricorda Citeroni, che ricorda anche come alcuni arbitri gli chiesero di mettersi vicino alle panchine e che una volta un’arbitro lo allontanò mostrandogli il cartellino rosso, perché a suo avviso perdeva tempo nel dare la palla ad un’avversario.

Così la settimana successiva, venne ripreso da Mazzone (allora allenatore dell’Ascoli), perché con l’Ascoli in vantaggio, ridava la palla troppo velocemente…

Citeroni ricorda anche che, una delle prime partite dopo che finì alla Domenica Sportiva per il gol “rubato”, si doveva disputare Ascoli-Lazio e venne chiamato a colloquio da Giorgio Chinaglia.

Long John lo fece portare negli spogliatoi e si fece assicurare che non avrebbe ripetuto lo scherzo, aggiungendo: “se  avessi rubato un gol a me, ti avrei strozzato”.

Così Savoldi non vinse la classifica marcatori, nonostante ne avesse diritto…oggi, se succedesse una cosa del genere, ci sarebbero polemiche infinite, per non parlare di multe e/o penalizzazioni richieste e magari concesse, alla squadra di appartenenza del raccattapalle. Allora, complice il risultato finale della partita comunque a favore del Bologna, tutto finì con semplici battute come quella di Savoldi e qualche ramanzina da parte degli arbitri che non sapevano se fidarsi di Domenico.

 

Eldias

Riproduzione Riservata

 

 La foto di Domenico Citeroni è tratta da un’intervista del Resto del Carlino.

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