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A Tu per Tu con….Enrico Nicolini di Vale Cristiani – 4 Luglio

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La nostra inviata, Valentina Cristiani, ha incontrato Enrico Nicolini, il “Netzer di Quezzi” (paragone riferito al campione tedesco e ricordando il suo quartiere di origine), genovese,  opinionista televisivo nelle trasmissioni sportive dell’emittente Telenord, ex calciatore, ruolo centrocampista che, con la casacca rossoblù, ha disputato 64 partite, realizzando 6 reti nelle stagioni 1985-1986 e 1986-1987. Enrico recentemente è stato anche osservatore per il Bologna e ci racconta tutte queste fantastiche esperienze, ma non solo…

 

Dopo l’esordio da allenatore con il Novara in C2, il Vigor Lamezia, il Palermo in B, e varie esperienze in Serie C, è “vicinissimo” a diventare il vice di Andrea Mandorlini all’Hellas Verona, neopromosso in Serie A. Manca solo l’ufficialità. Per scaramanzia, non gli domandiamo nulla a riguardo, lo faremo nella prossima intervista … stay tuned … !

 

Enrico, partiamo dai giorni nostri, prima di fare un’emozionante tuffo nel passato. A gennaio hai preso le redini del Bogliasco, squadra genovese militante nel campionato di Serie D, portandolo alla salvezza. Che esperienza è stata?

 

Aver avuto la possibilità di tornare ad allenare, di per sé è stata un’esperienza positiva. Il campionato di serie D è un bellissimo campionato, con allenatori molto preparati. La regola dei fuoriquota è, secondo me, penalizzante per la qualità del gioco. Comunque nel complesso, è un’esperienza che mi ha arricchito dal punto di vista professionale.

 

Quali sono le difficoltà che hai riscontrato nel campionato dilettantistico?

 

Difficoltà molte. Giocatori che lavorano, che studiano, che devono anticipare l’allenamento se no perdono il treno… Tutto inconcepibile per chi è stato professionista per tantissimi anni!

 

Osservatore per il Bologna. Cosa ci racconti di questa esperienza?

 

A fare l’osservatore del Bologna mi ha portato l’amico Fabrizio Salvatori. Abbiamo monitorato tutti i campionati dalla C2 alla serie A. Io andavo spesso a vedere il campionato francese, a Monaco. E’ stata un’esperienza molto positiva che rifarei con grande piacere.

A Bologna, nelle stagioni 1985-1986 e 1986-1987, hai collezionato 64 presenze con 6 reti. Quali son stati i ricordi più belli e quelli meno belli?

Due anni che ricordo con grande nostalgia perché a Bologna sono stato veramente bene. Sul piano professionale non furono stagioni esaltanti, ma sul piano dei rapporti umani, ho ricevuto tantissimo.

 

Sei rimasto in contatto con i tuoi ex compagni di squadra?

Mi sento ancora con Villa, Marronaro e soprattutto con Loris Pradella. Ottimi amici.

L’emozione più bella che il calcio ti ha regalato?

Esordire in serie A, a 19 anni, nella squadra del tuo cuore (Sampdoria), in un derby contro il Genoa, credo che sia l’emozione più bella che un calciatore possa provare!

 

In carriera hai collezionato complessivamente 237 presenze e 25 reti in Serie A, e 155 presenze e 9 reti in Serie B. Hai notato differenze nel calcio attuale, rispetto a quando giocavi tu? Il livello si è alzato o abbassato?

 

Penso di aver fatto la carriera in linea con quelle che erano le mie potenzialità. Ora si gioca un calcio molto più fisico e molto più organizzato. Che emozione però marcare Maradona, Platini, Brady e Falcao………!!!

Provo ad azzardare. Il tuo sogno nel cassetto è quello di allenare la Samp in futuro…

Visto che sognare non costa niente, chissà, magari un giorno non troppo lontano…..

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