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Repubblica:Mingardi e l’anima rossoblù… “I miei duetti con Guaraldi” – 23 apr

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Come si legge nell’articolo di Simone Monari pubblicato su Repubblica, Andrea Mingardi sarà il mattatore di “Ballando in Rossoblù”, la festa dei tifosi in programma al Caab, in via Canali 1, mercoledì sera (domani, ndr). Una festa aperta a tutti: dagli “azionisti” che aderirono alle quattro associazioni varate da Giovanni Consorte al momento del salvataggio del club, ai semplici tifosi. Biglietto d’ingresso 10 euro, parte del ricavato alla Fanep del professor Franzoni, l’associazione fondata da un gruppo di genitori di bambini affetti da malattie neuropsichiatriche.

 

Mingardi, che festa sarà? Ci dia qualche anticipazione.

 “Dovrebbe esserci la squadra, o almeno qualche giocatore e penso venga anche il presidente Guaraldi”.

 

Concerto o cos’altro?

 “Musica sì, e diciamo intrattenimento”.

 

Farete un bel duetto, lei e Guaraldi?

 “Perché no, ne abbiamo fatto uno sabato sera, un po’ a sorpresa, ad una cena al Charlotte, a due passi dal centro tecnico di Casteldebole”.

 

Un duetto voi due? E com’è andata?

 “Beh, è stato divertente, Albano ci si è messo d’impegno, ha cantato Cuore Rossoblù, che per anni è stato l’inno del club, conosceva le parole”.

 

Non ci dica che era anche intonato?

 “Beh, adesso non esageriamo. Ma l’importante è il senso di comunità che mercoledì vorremmo creare, sarà una sorta di festa de ‘noantri, e gli organizzatori si aspettano che di gente ne venga davvero tanta. Cuore Rossoblù lo canto sicuro, l’ho cantato anche dieci giorni fa a Capoverde, due grandi serate”.

 

A Capoverde?

 “Massì, c’è un gemellaggio col comune di Zocca, cantavano tutti, i capoverdiani e non solo loro. C’erano tanti milanisti e romanisti e cantavano anche loro, quando si è lontani è il suo bello, certe rivalità si affievoliscono, ci si sente più uniti, è stato emozionante”.

 

Che futuro può avere il Bologna?

 “Mi sembra che Guaraldi stia studiando da presidente, e adesso che in politica vanno di moda gli inciuci, io vorrei che lui entrasse davvero nei meccanismi che contano, perché se hai buoni rapporti con le grandi, se davvero li conosci al di là dei saluti di rito, beh, è importante, puoi trarne benefici. Guaraldi mi pare rappresenti il buon senso di noi emiliani, lui e i suoi soci stanno facendo i miracoli, se ci pensiamo bene, senza troppi soldi ci hanno portato ottimi giocatori, Gilardino segna, Diamanti pennella, ci siamo tolti qualche grandissima soddisfazione, come vincere a Milano, per esempio. Io in radio l’avevo previsto, peccato solo che poi l’obiettivo sia sempre minimo, ‘sta benedetta salvezza. Un po’ come corteggiare Belen poi vedersela sempre sottratta. Ma anche domenica con la Samp c’erano 22 mila persone, non son mica poche”.

 

Altro è ipotizzabile, oltre la salvezza?

“Sarebbe bello, ma forse già non rovinarsi è tanto, di questi tempi. E poi chi resterà di questa squadra? Non so cosa succederà, speriamo bene. Certo, prendere ad esempio uno come Pozzo e il suo modello Udinese non sarebbe male, ma anche lui ci ha messo tempo. Mi sa che  mercoledì rivedo un po’ la canzone “Mogol Battisti” che ho cantato con Mina, “Ringrazio il cielo che esistete, Zanzi e Guaraldi, anche se si compra solo a saldi”.

 

Lei che farebbe se fosse in Guaraldi?

“Mi piacerebbe che la proprietà lanciasse un progetto sui giovani, che dicesse: ‘Ragazzi, abbiamo Pioli, ci affidiamo alla sua bravura, ma bisognerebbe compattarsi tutti assieme e portare pazienza per un po’ di tempo, perché coi giovani va così. Provando però a tenere i ragazzi più interessanti, penso per esempio a Taider, ma anche ad altri, perché se ogni anno i migliori li vendi dove vai?”.

 

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