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Bèla Bulåggna

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Bèla Bulåggna

Il tema che in queste settimane comincia a farsi caldo per i tifosi bolognesi è la permanenza o meno sotto le due torri, äl Dåu Tårr, dei giocatori più rappresentativi come Diamanti o Perez, che sono i più esposti alle offerte di altre società ben più pesanti dal nòster pôver Bulgnâz.

Come non ricordare allora i versi di una delle canzoni dialettali più conosciute, che dicono «C’è chi dice che è bella Milano…», «da Napoli vengono a dire:”lu sole, lu mare, ‘u Vesuvio”», ma «a Bologna c’e tutto di bello, l’é dal månnd la pió bèla zitè!»

Adrianén, al secolo Adriano Ungarelli, grande interprete di questa canzone, Bèla Bulåggna, ci ha lasciati proprio in questi giorni e vogliamo rendere qui omaggio al cantore di una bolognesità orgogliosa, ricordandolo anche a chi per motivi di età non lo conosceva.

Tornando ai nûster żugadûr, nel bilancino dei pro e dei contro fra andèr o stèr, pensiamo che il suo pur piccolo contributo, un scróppel, al peso del piatto del restare, lo possa anche giocare il fatto di vivere bene in questa città. E uno come Alino, tant par dîren ónna, non sarebbe certo il primo a fare questa scelta. Cantava Adrianén che Bologna è «..la città che ha inventato la spójja, al capån, i turtlén, äl tajadèl!». Certo, l’immagine della bella Hsieh che tira la sfoglia per fare dåu tajadlózzi col parsótt al piccolo Taddeo prima dell’allenamento nei pulcini del Bologna è ai confini della realtà, però… vût mâi dîr?

 

Alé Bulåggna !!!

5 d avrèll 2013

Gallo

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