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Il Resto del Carlino – Tocca a Christo, ultimo amuleto – 10 Marzo

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Si sapeva, si immaginava, che prima o poi sarebbe accaduto e quella frase sarebbe stata pronunciata: Lazaros!! alzati (dalla panchina) e cammina (ma se corri con l’Inter è molto meglio)!! Il modulo a cui Pioli ha legato le sue ultime fortune, cioè quello che prevede la contemporanea presenza di 4 uomini nel roaster d’attacco, ha ormai scavato il solco nella mente del tecnico di Parma tanto che neanche la squalifica di Kone può metterlo in dubbio contro la corazzata Inter. Lazaros ha conquistato, così scrive Marcello Giordano nel suo articolo odierno, posizioni all’interno delle gerarchie della squadra, tanto da essere preferito a Pasquato e Moscardelli, come scelta iniziale. “Ci sarà utile, ha solo bisogno di prendere confidenza con un metodo di lavoro e con il nostro calcio”, raccontava il Mister in tempi non sospetti quando il greco era solo un convocato, di cui non si trovava trovava traccia nella formazione iniziale. Il suo arrivo all’ultimo giorno utile di mercato, cioè circa un mese fa, un velocissimo apprendistato e il goal con la Fiorentina sono la breve cronaca del suo percorso in terra italica: dalla Grecia rimbalza la notizia che sia stato lui a volere rescindere il contratto con il “Pana” e darsi questa possibilità di soli 6 mesi (il suo contratto scade infatti a Giugno di quest’anno) con un’opzione di due anni per il suo prolungamento, quando aveva capito la sua carriera in terra ellenica era ai titoli di coda. Per questo la resurrezione di Lazaros potrebbe essere il titolo più giusto per questo scorcio di campionato, se darà seguito alle buone impressioni che ha suscitato nelle sue prime apparizioni. Giocatore di grandissima gamba e affondo, duttile e con grande spirito di sacrifico, Pioli ha visto in lui un emulo di Kone, ma con maggiore fisicità, capace di ricoprire con successo tutti i tre ruoli dietro alla prima punta, Mr Gila. E la sua occasione, capitata a pochi minuti dalla fine di Bologna-Fiorentina, l’ha colta al volo, segnando di controbalzo e regalando, molto probabilmente e col senno di poi, la svolta del cammino dei rossoblù in questo campionato. E da stasera dovrà mantenere quanto di buono fin qui ha fatto, per copertura e fase offensiva, per provare ad impensierire l’Inter, a corto di idee agonistiche in queste ultime partite. Il suo nome (ma anche il cognome) evoca qualcosa di mistico e di imponderabile: ma sarebbe paradisiaco se stasera, grazie ad una sua prodezza, si portasse a casa la posta intera dalla Scala del calcio.

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