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PESCARA – BOLOGNA 2-3: la partita vista da Pescara

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Non è bastato l’intero mese di calciomercato invernale, non sono bastati i due rigori concessi e trasformati da Weiss e D’Agostino, non è bastato andare due volte in vantaggio, non è bastato l’incitamento del pubblico che nonostante la pioggia ha incitato e sofferto per gli interi 95 minuti di gara, non è bastato nulla di tutto ciò, i biancazzurri escono nuovamente sconfitti dal terreno di gioco, la quarta consecutiva, ed entrano a tutti gli effetti nella zona rossa della classifica.

Bergodi inizialmente manda in campo Perin tra i pali, linea difensiva composta da Modesto, Cosic, Bianchi Arce e Zanon, a centrocampo D’Agostino, Rizzo e Cascione, in avanti Weiss ad agire alle spalle di Sforzini e Vukusic.

Dopo i primi minuti, dove le due squadre forse hanno badato più a non prenderle che a darle, iniziano a cercare i primi affondi. Leggera supremazia territoriale degli ospiti che però alla prima vera occasione del Pescara vanno sotto. Corre il minuto 30, gran bella azione personale di Weiss che con una finta di corpo si libera di due giocatori rossoblu, entra in area e viene steso da Sorensen. Per De Marco nessun dubbio, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta lo stesso Weiss che non sbaglia spiazzando l’estremo difensore felsineo. La reazione del Bologna non tarda ad arrivare ma il pareggio arriva su un orrore di Zanon che, 4 minuti dopo il prezioso vantaggio, regala un calcio di rigore agli avversari in modo che definire goffo è solamente un puro eufemismo. Come nella gara di andata sul dischetto si presenta Diamanti ma questa volta non sbaglia, tiro forte e centrale. Tutto da rifare. Il Pescara accusa il colpo e prova a reagire ma serve un’altra invenzione del calciatore Slovacco, vera spina nel fianco nella retroguardia rossoblu. Mancano pochi istanti al duplice fischio ed il solito Weiss si incunea con una delle sue serpentine in area di rigore, proprio al momento dell’ultimo passaggio cade rovinosamente a terra, De Marco non sembra intenzionato a concedere il secondo rigore ai padroni di casa, terzo di giornata, ma è l’assistente d’area che dice di aver visto tutto. Nell’occasione Weiss resta claudicante fuori dal terreno di gioco, sul dischetto allora si presenta D’Agostino che con un fendente terra-aria insacca il gol del nuovo vantaggio. Si va dunque al riposo sul risultato di 2-1.

Nella ripresa gli uomini di Pioli, forti di una formazione collaudata e con tanta qualità, trovano subito il pari. Punizione dai 30 metri di Diamanti, una vera pennellata per la testa di Gilardino che indisturbato insacca la rete del 2-2. Il Pescara sprofonda in una depressione cronica, non riesce più a proporre gioco ed il Bologna ne approfitta. Al 66’ arriva la rete del definitivo 2-3, bella azione sulla sinistra, cross sul secondo palo dove Kone liberissimo insacca con un bel tiro al volo a fil di palo. Inutili gli ingressi nel finale di Abbruscato, Celik e Bjarnason, il Pescara non riesce a mettere in difficoltà la solida retroguardia ospite, solo qualche azione confusa da palle inattive. Dopo 3 minuti di recupero De Marco manda tutti sotto la doccia, doccia gelata per Bergodi ed i suoi ragazzi che abbandonano il campo sotto i cori della Nord che hanno incitato in più di un’occasione a tirar fuori gli attributi. In virtù del gol di Rigoni all’ultimo secondo di gioco, il Genoa scavalca il Pescara che viene relegato al terzultimo posto, e Domenica altro scontro decisivo, si va a Palermo, altra squadra alla ricerca di una vittoria scaccia crisi.

 

 


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