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QUARTO: i campi elettromagnetici della discordia -2 febb.-

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Erano due i campi “esposti” alle onde elettromagnetiche del traliccio nel futuro centro tecnico rossoblù di Quarto. Parola di Gian Paolo Rimondi, consigliere del Bologna, che ai microfoni di Radio International Bologna aveva parlato di porzioni di terreno che non consentivano alle persone un’esposizione superiore alle quattro ore e mezzo. Poi è arrivata l’udienza conoscitiva di Palazzo Malvezzi e con lei, i dati di Arpa che “tranquillizzano” e “rassicurano” tutti. Ma i campi esposti sono lievitati: da due a “tre, quattro, ma alcuni solo marginalmente“. Cinque, o almeno così sembra, in realtà. E sui dodici totali non sono poi così pochi. Ma c’è fiducia da parte di tutti, dal sindaco di Granarolo Loretta Lambertini ai vertici della Provincia di Bologna: tutti convinti che nonostante siano attesi nuovi dati e rilevamenti (ma quali? Non erano già stati tutti prodotti?), il centro tecnico del Bologna si farà e non ci saranno problemi. Sono tutti talmenti sicuri che lo stesso Rimondi la settimana scorsa ha confermato che “in primavera, a maggio, i lavori cominceranno“. Peccato che qualcuno gli abbia poi fatto notare che inizieranno, certo, ma solo se tutte le norme di sicurezza saranno rispettate e se non ci saranno controindicazioni all’operazione. Solo dettagli, però, per chi sa già che il centro tecnico si farà. Punto e basta. Critiche o non critiche. Criticità o non criticità.

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