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INCREDIBILE: multa al Bologna per cori razzisti a Milano!-17 gen.-

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Lo ha deciso il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel a proposito della gara disputata martedì sera e valida per i quarti di finale della Tim Cup tra Inter e Bologna. La partita era dedicata a Arpad Weisz, allenatore ungherese espulso dall’Italia nel 1938 in quanto ebreo e che trovo’ la morte nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz

 
Coppa Italia, Inter-Bologna

Coppa Italia, Inter-Bologna

Bologna, 17 gennaio 2013 – Ammenda di 10.000 euro al Bologna per “avere suoi sostenitori, al 36esimo del primo tempo, indirizzato ad un calciatore della squadra avversaria delle grida costituenti espressione didiscriminazione razziale”. Lo ha deciso il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel a proposito della gara disputata martedi’ sera e valida per i quarti di finale della Tim Cup tra Inter e Bologna.

Eppure proprio quella sarebbe dovuta essere una partita “speciale”, dove i valori di uguaglianza sarebbero dovuti essere ancora più protagonisti in campo e fuori. L’incontro infatti era stato dedicato  all’allenatore ungherese Arpad Weisz, alla guida di entrambe le formazioni (Inter-Bologna), che fu espulso dall’Italia nel 1938 in quanto ebreo e che trovo’ la morte nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz. 

La figura di Arpad Weisz è stata protagonista, insieme ad altri sportivi dell’epoca, della mostra “Lo sport europeo sotto il nazionalsocialismo”, e dei convegni collegati alla rassegna, uno dei quali dedicato proprio all’allenatore ungherese, promossi dall’Assemblea legislativa poche settimane fa a Bologna. “Il Novecento è un secolo che ha ancora vaste zone d’ombra, lo studio dello sport puo’ contribuire a illuminarle- aveva ricordato il presidente dell’Assemblea in occasione dell’inaugurazione della mostra, a novembre- lo sport in quegli anni si è presentato sia come straordinario strumento di manipolazione nazionalistica, di propaganda e di costruzione dell’identità nazionale, sia come atto di resistenza e di affermazione della propria esistenza”.

 


 

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