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GENOA: Tifosi furibondi per una festa notturna -14 gen.-

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Genoa, tifosi furibondi per una festa
“Notti brave mentre si va in B”

Giocatori sotto tiro per un dopocena all’ex Albikokka di Quarto organizzata in onore di Floro Flores. La nuova sconfitta a Cagliari riporta la squadra al terzultimo posto

 

CAGLIARI –  Verità o una delle tante leggende metropolitane? Il tam tam che gira tra i tifosi rossoblù non ammetterebbe dubbi: giovedì notte i giocatori genoani
hanno fatto le ore piccole in un locale appositamente riservato a loro. Una festa privata. “A porte chiuse”, proprio come gli allenamenti al Pio. Un locale tutto per loro, con buttafuori alle porte per evitare che qualcuno non desiderato si potesse imbucare. Una riunione conviviale voluta da Floro Flores per festeggiare il suo ritorno al Genoa e anche per cementare lo spirito di gruppo.

Niente di particolarmente trasgressivo, fa sapere chi tra i giocatori genoani era presente giovedì sera al Kimkamea di Quarto, l’ex Albikocca assurta agli onori delle cronache notturne genovesi ai tempi dell’epopea genovese di Ruby, la celebre “rubacuori”. “Vediamo come va a finire a Cagliari e poi facciamo i conti” ha tuonato però un tifoso dal suo profilo facebook, portandosi appresso una sfilza infinita di proseliti.

In tutto questo baillame da parte della società rossoblù non c’è alcuna presa di posizione. Come per i casi che avevano visti protagonisti Melazzi e Borriello non esiste una nota ufficiale: vale tutto e il contrario di tutto. Così c’è una versione secondo la quale già prima delle 23 l’allegra brigata (non tutti i giocatori erano presenti, certamente non c’era il capitano Marco Rossi che aveva preferito raggiungere la moglie a Massa) si sarebbe sciolta e pochissimi sarebbero stati i giocatori rimasti a tirare tardi. Ma ce n’è un’altra che avvalla l’esatto opposto.

Eros Pisano, tra i migliori a Cagliari, e che al 92′ ha avuto la forza di andare sul fondo e mettere in mezzo la palla che Kucka ha spedito contro il palo, è l’unico che è voluto andare sull’argomento: “Credetemi, è stata una normalissima cena tra compagni di squadra… “.

Ma era di tutt’altro avviso il gruppetto dei tifosi presenti a Cagliari e che all’aereoporto si è imbattutto con la comitiva genoana. I giocatori sono sfilati via a testa bassa. “Moretti, stai cercando Ibarbo?”, ha buttato lì qualcuno. Una battuta ingenerosa perché l’attaccante cagliaritano con la sua velocità è in assoluto difficile da contenere e perché Moretti non ha giocato peggio di altri.

A parlare con i tifosi si sono fermati Marco Rossi, il mister Delneri e il direttore sportivo Foschi. Particolarmente vivace lo scambio di battute tra un tifoso che fa parte del gruppo “7 settembre” e il ds genoano. “E’ una vergogna, alcool e donne sino a notte fonda e noi finiamo in B… Non sono degni di indossare la maglia del Genoa”.

Foschi ha accettato il confronto: “C’è un regolamento e lei sa che io lo faccio rispettare, al punto che a Milano non ho fatto convocare Borriello. E se non avessimo fatto risultato la proprietà, squadra e probabilmente anche i tifosi sarebbero venuti da me a chiedere spiegazioni… Le cena al giovedì non sono vietate, solo che i giocatori si devono ritirare a dormire entro le 22.30… Mi dà delle notizie che a me non risultano. Facciamo così allora, la prossima volta lei mi viene a prendere nell’albergo dove alloggio a Genova e li andiamo a beccare insieme. E le assicuro che se c’è qualcuno che sgarra la maglia del Genoa non la indossa più”.

Si temeva per il rientro a Genova della squadra, ma in un Cristoforo Colombo blindato da una quarantina di agenti di polizia tutto è filato liscio.

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