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Bologna

Il punto di Bettu 07/01/2013

Pubblicato

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Genoa-Bologna

 

Una domenica memorabile, di quelle che difficilmente si dimenticano. Si, i sogni a volte si realizzano. Il Bologna che perde malamente a Genova, mentre Sampdoria e Pescara riescono nella titanica impresa di espugnare Olimpico e Franchi.

Contentezza per le battute e non proprio amate Juventus e Fiorentina, d’altro canto amarezza per i balzi in avanti effettuati in classifica da due pericolanti, con il Bologna piantato nelle più ardue sabbie mobili.

Dubbi sull’attestato dei giocatori del Bologna. Calciatori o medici? Macchè, divinità. Questi addirittura fanno resuscitare i morti e ridanno energia agli oppressi. Che bravi ragazzi.

Il Bologna è sceso in campo privo di tre titolarissimi come Perez, Diamanti e Gabbiadini.

L’ormai collaudato (si, la nonna) 4-2-3-1 di Pioli era composto da Khrin e Guarente alfieri davanti alla difesa, Taider, Pasquato e Konè sulla trequarti dietro a Gilardino.

Il Bologna ha iniziato bene il match, ponendo sotto gli occhi di tutti la pochezza tecnica genoana.

Non che la squadra di Pioli abbia sostenuto chissà quale ritmo catalano, ma ha comunque tenuto il pallino del gioco al dispetto di un Genoa timido e incapace di produrre qualsivoglia azione.

Piccole particolare. A little bit. Mai un tiro in porta degno di pericolosità.

Nel calcio per vincere bisogna non subire e fin lì c’eravamo, però bisogna anche tirare in porta. E qui…

Brutto infortunio a Konè, uno dei più in palla. Subentra Morleo, il quale va ad occupare l’identica posizione del greco giocando ala sinistra nel trio dietro a Gilardino.

Finisce il primo tempo di un Bologna “piutòst ch’e gninta, mei piutòst”.

Si rientra in campo con gli stessi ritmi. Il Bologna che ci prova un po’ di più, senza però rendersi pericoloso.

Su palla inattiva, un tiro pericoloso di Portanova viene rimpallato. Questa la miglior occasione.

Una bella combinazione in velocità tra Immobile e Borriello, quest’ultimo non seguito da Sorensen, porta in vantaggio il Genoa che finalizza proprio con uno dei pochi veramente sfortunati fidanzati di Belen.

Il Bologna a quel punto si squaglia come il più tristo Danette lasciato sotto il Sole ad Argenta il 15 luglio.

Diamanti non fa in tempo a toccar palla che grazie a un rimpallo sempre Borriello raddoppia. Notte fonda.

Zero reazione, zero voglia di riacciuffare il risultato.

Ultima mezzora scandalosa, deprimente. Finisce così.

“Retrocediamo! Cacciate Pioli! Non riscattate Gilardino!” e via dicendo.

Come sempre, le sconfitte non fanno bene ai bolognesi che di primo impulso, ma spesso si sale coi numero degli impulsi, pronunciano assurdità.

Come ho sempre sostenuto, il Bologna è una squadra inferiore all’anno scorso, ma che si sarebbe più o meno tranquillamente salvata.

Dunque? Perché allarmarsi? Nel senso, il Bologna ha quattro squadre dietro a sé e secondo la mia modesta opinione, finirà all’incirca così, squadra più squadra meno dietro al deretano.

Pioli ha fra le mani una squadra scarsa, mettiamocelo in testa. Una squadra che può ambire a quelle posizioni di classifica. Più di tanto non si può fare.

Si diventa ripetitivi dicendo sempre le stesse cose, ma c’è poco da fare, è così.

Quando il problema è alle fondamenta, cioè nella società, è inutile aspettarsi che l’edificio verrà stabile. Alti e bassi sono inevitabili.

Essendo scarsi tecnicamente, bisognerebbe dare sempre il massimo come grinta, convinzione e agonismo. Ciò non è sempre possibile.

L’anno scorso certe doti tecniche potevano coprire mancanze di grinta, quest’anno no. Non siamo come certe squadre che vincono col minimo sforzo. Purtroppo per portare a casa i tre punti bisogna svenarsi. Grazie prof.

Capitolo Gilardino.

Quando arrivò non ho nessun problema ad ammettere che reputai sbagliato il suo acquisto. Mi farebbe anche comodo quindi dargli contro adesso sostenendo la mia tesi iniziale ed andando dietro a chi vorrebbe la sua testa.

Mi sono dovuto ricredere invece. Gilardino ha fatto sette gol, se non otto con quello di Cagliari. Non ha giocato la prima partita col Chievo.

E’ quindi a una media di quattordici gol finali, avendo saltato anche la prima partita di campionato. Più di così credo sia impossibile chiedergli.

Gilardino è comunque un giocatore totalmente diverso da Di Vaio, il quale si creava lui stesso gli spazi sfruttandoli in gol.

Gilardino ha caratteristiche diverse. Va servito e se non lo si serve non ha nelle sue corde la capacità rendersi pericoloso con azioni personali.

In una squadra del genere, la quale gli offre pochissime chance di incidere effettuando pochi cross ben fatti, non è forse l’attaccante giusto alla causa, tutto qua. E’ per questo che sostengo che sta facendo un ottimo lavoro rapportato alle caratteristiche della squadra.

Ieri inoltre la difesa del Genoa in primis con Granqvist ha sempre allontanato i pochi cross provenuti dalle fasce.

A proposito, qualcuno vuole insegnare ai giocatori del Bologna di non crossare dalla trequarti per favore?

Il Bologna ha chiuso il girone di andata con diciotto punti, uno in meno rispetto all’anno scorso. Se si chiudesse in egual modo il girone di ritorno, probabilmente si retrocederebbe. Bastavano due pareggi con Parma e Genoa, o una vittoria in queste due partite per essere in tranquillità. A noi però ci piace soffrire. Che brutto è salvarsi quattro giornate in anticipo? Vuoi mettere il brivido di salvarsi all’ultima giornata con gol di Pazienza da trenta metri e il rigore parato di Agliardi?

A parte gli scherzi, adesso vanno sfruttati i numerosi scontri diretti che si giocheranno fra le mura amiche, molti dei quali persi nel girone di andata.

 

 

Le pagelle del Bettu

 

Agliardi 5,5: insicuro su alcune uscite, che per fortuna non comportano disastrose conseguenze. Incolpevole sui gol; evita un passivo peggiore con un grande intervento su Floro Flores.

 

Garics 5: inizia benino, poi peggiora non azzeccando un cross e spalancando le porte della sua fascia ad Antonelli che ha vita facile. Cercasi terzino destro.

 

Sorensen 6-: è preciso quando viene chiamato in causa, anche se si capisce che non è al 100%. Perde Borriello sul primo gol, anche se la fattura dell’uno-due tra quest’ultimo e Immobile è molto pregevole.

 

Portanova 5+: non è il solito leader e non è impeccabile come altre volte.

 

Cherubin 6: il più completo dei difensori. Ancora una volta disputa una partita ordinata, senza però eccellere.

 

Khrin 6: qualche geometria la imposta, fino alla sua permanenza in campo la squadra è abbastanza ordinata.

 

Guarente 6: sta crescendo di partita in partita, seppur lentamente. E’ solido e perlomeno indovina diversi buoni passaggi.

 

Taider 5: molto confusionario e pasticcione. Impreciso nell’impostare e  nell’attaccare.

 

Pasquato 5,5: comincia benino, poi piano piano sparisce non riuscendo ad incidere fino a che scompare definitivamente con l’ingresso di Diamanti.

 

Konè 6+: è il più attivo e pimpante, quello che sembrerebbe avere tanta voglia e grinta. Esce purtroppo a causa di un infortunio, speriamo non troppo gravoso.

 

Gilardino 5,5: è preciso negli stop e si batte tanto per tenere palla solo contro tanti avversari. Mai gli capita però una palla gol.

 

 

Morleo 5,5: non riesce ad incidere essendo pericoloso sulla fascia, nemmeno servendo Gilardino in area.

 

Diamanti 5,5: anche lui non al top, non riesce a scuotere la squadra. Penalizzato anche dal raddoppio genoano segnato poco dopo il suo ingresso, E’ però troppo impreciso calciando male troppe punizioni.

 

 

Pioli 5: i giocatori sono quelli, certo, un po’ di colpa la avrà anche lui. Il centrocampo è troppo fragile e l’entrata in campo di Morleo non è stata forse la più efficace. Anche se parlare col sennò di poi è facile.

 

Voto al Bologna: 5.

 

 

 

Pensiamo al Chievo che è meglio, chiediamo ai Maya di far iniziare il calendario da sabato prossimo.

Fino alla fine forza Bulaggna!

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