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Bologna

Il punto di Bettu 17/12/2012

Pubblicato

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Napoli-Bologna

 

Medjugorje, Lourdes e San Paolo. Parola chiave: miracolo.

Miracolo fino a un certo punto però, dato che Pioli anche l’anno scorso ha dimostrato di preparare benissimo le partite contro le grandi squadre, ottenendo risultati importanti.

Ieri il Bologna si è schierato con un 4-3-1-2 con Khrin regista, Taider e Guarente mezzali, Alino dietro a Gabbiadini e Gilardino.

Il Napoli da parte sua è sceso in campo col classico 3-4-1-2.

Le chiavi tattiche della partita sono state diverse. Taider ne costituisce sicuramente una. Ha letteralmente bloccato Inler, saltandogli addosso come un macaco dispettoso.

Il regista del Napoli non è così riuscito ad impostare il gioco con lucidità e dai suoi piedi non è partita nessuna idea degna di nota.

Maggio e Zuniga sono stati inoperosi grazie al buon lavoro compiuto da Motta soprattutto, ma anche da Cherubin. Hamsik comunque non li ha di certo aiutati.

Antonsson ha giocato una partita perfetta contro un cliente, abbastanza più impegnativo di Paponi (con tutto rispetto) in partitella.

Il Bologna è andato a Napoli con la volontà di vincere, non chiudendosi, ma giocando a viso aperto contro la terza squadra più forte del campionato.

I grandi successi, quando si ottengono, si ottengono così.

La partita inizia subito benissimo con il gol di rotula di Gabbiadini, concluso dopo un’azione magistrale della truppa rossoblu terminata con il bel cross di Cherubin dopo un buon inserimento sulla fascia.

Su questo gol, la difesa del Napoli è stato veramente imbarazzante.

Britos è “uscito” a centrocampo per pressare Diamanti lasciando così da soli Gamberini e Cannavaro contro Gilardino e Gabbiadini.

Quando Cherubin ha effettuato il cross, il turbato Cannavaro (è una ruota che gira) sale inspiegabilmente sul primo palo, dove c’era già Gamberini su Gilardino.

Manolo ringrazia e sale sul tappeto rosso portando in vantaggio i rossoblu.

Si poteva vincere soffrendo di meno. Cross stupendo di Guarente per Gilardino che sbuca e incorna De Sanctis. Il guardalinee ha però la bandierina alzata.

Va bene,
vinceremo nonostante le ingiustizie arbitrali.

Prima della fine dei 45’, viene sostituito un buon Guarente per Morleo, così il Bologna si trasforma con la difesa a tre, centrocampo a cinque con Motta e Morleo esterni, Diamanti mezzala sinistra e G&G in attacco.

A inizio secondo tempo, cambia anche il Napoli con l’ingresso di Pandev per Britos. Gli uomini di Mazzarri si schierano perciò con il 4-3-3 con Inler regista, Behrami e Hamsik mezzali e Pandev, Insigne e Cavani in avanti.

Il Napoli pareggia. Gol preso malamente non seguendo un taglio di Insigne su una rimessa laterale e non anticipando l’esultante Gamberini che pareggia. Il bolognese in maglia azzurra castiga i rossoblu.

Sembra tutto segnato quando sempre lo “scugnizzo” partenopeo che ha tanta strada lastricata davanti a lui, pennella in mezzo per Cavanti che sovrasta Cherubin e trafigge l’incolpevole Agliardi.

“Ecco, al saveva me. Quando vai in vantaggio, poi ti annullano un gol regolare, è ovvio che perdi”, iniziano le prime riflessioni malinconiche degli umarell. “E’ destino.”

Io al destino non ci credo, anche se tentenno un po’ in merito quando entra Konè. Stavo iniziando a crederci.

Entra anche Garics, i due non ne combinano una nei primi minuti sul verde del Napoli e le imprecazioni si sprecano.

L’austriaco pennella una bella palla in mezzo, il greco compie un gesto tecnico non aggettivabile.

“Se l’avesse fatto Messi girerebbe per trent’anni in tv…”, continua impavido a chi ad Internet non si è ancora abituato.

Evviva! Evviva Garics e Konè! Il terzino destro e il trequartista più forti del mondo.

I napoletano sugli spalti sono increduli, ma purtroppo hanno ancora visto tutto.

88’. Punizione di Diamanti sulla quale si tuffa Portanova e si, Auriemma, gonfia la rete.

Pochi secondi alla fine, anche se Mazzarri invoca i supplementari. Quando gli viene ricordato che non sono previsti, assicura che secondo il suo orologio mancano ancora 58 minuti.

Bene, è il momento di svegliarsi. E’ mattina, inizieranno i rammarichi perché si, era davvero un bel sogno. Sarebbe stata una gran partita, se fosse finita così.

Puliamoci gli occhi, stavolta non è un sogno.

Doveva finire così. Il gol del capitano su assist del vice capitano, l’eurogol di Konè.

“Soccia  che bello sport il calcio!”, commentano in modo più o meno formale molti tifosi pseudo-giornalisti. Bologna è unica anche per questo.

 

Le pagelle del Bettu

 

Agliardi 7: bravissimo sulla punizione di Cavani e il tiro di Hamsik. Attento in tutte le altre circostanze. Incolpevole sui gol, anche se ho sentito dire da alcuni che doveva uscire sul cross di Insigne. Non scherziamo, lì non si esce mai.

 

Motta 6/7: finalmente gran partita sia in fase offensiva che difensiva. “E Zuniga dov’è?!” Serve Alino che poi non ne approfitta. Esce purtroppo infortunato.

 

Antonsson 7+: partita senza alcuna sbavatura su Cavani. Perfetto.

 

Portanova 7: non impeccabile in tutte le situazioni, gli tremano le gambe, ma la decide lui ed è giusto così.

 

Cherubin 6: tiene bene Maggio, serve benissimo Gabbiadini. Si fa scavalcare sul secondo gol napoletano, ma non lo reputo un errore gravissimo.

 

Taider 7: partita strepitosa per grinta e spirito di sacrificio. Grandissimo lavoro sporco su Inler.

 

Khrin 6,5: che avesse i piedi buoni già lo si sapeva, sta trovando anche quella continuità necessaria a renderlo un signor regista. Amministra con ordine il gioco.

 

Guarente 6+: bellissima palla per Gilardino. Gioca pochi minuti, ma di qualità. In crescita.

 

Diamanti 7: nel bene e nel male, Alino Diamanti. E’ l’anima del Bologna, corre tantissimo e occupa più ruoli contemporaneamente con grande dedizione.

 

Gabbiadini 6/7: sblocca la partita, poi continua ordinatamente. Anch’egli in continua crescita.

 

Gilardino 6,5: non venite a dire che non segna. Se gli annullano gol regolari è poi anche difficile no? Nonostante venga servito poco, è sempre pericoloso.

 

 

Morleo 6: fatica su Maggio, compie un brutto gesto simulando in area. Per il resto la freschezza gli permette di strappare la partita con buone ripartenze.

 

Konè 10: il gol, basta.

 

Garics 6: male male fino all’assist. Konè compie il gesto tecnico, ma ci vuole anche qualcuno che gliela mette lì alla giusta velocità.

 

 

Pioli 8: dimostra per l’ennesima volta di imbottigliare le grandi, soprattutto il Napoli. Legge benissimo la partita e azzecca i cambi. Più di così?

 

Voto al Bologna: 7,5.

 

 

Successi del genere fanno capire come bastava veramente poco costruire una squadra degna di un’alta posizione di classifica.

Era alla portata di qualsiasi dirigenza, partendo dal buonissimo gruppo dell’anno scorso.

Nonostante smantellata, è un Bologna che si sta ritrovando, perché non siamo da Champions League, ma neanche da penultimo posto.

Con questa vittoria abbiamo pareggiato certe brucianti sconfitte e mi balena sempre il pensiero che se avessimo battuto Milan e Pescara, tanto per fare due esempi, chissà dove saremmo.

Nell’Altro Spogliatoio della scorsa settimana ci auguravamo di poter usare appropriatamente lo slogan della pubblicità dell’Amaro Montenegro.

“Sembrava un’impresa impossibile, ma ce l’abbiamo fatto”.

Si, ce l’abbiamo fatta.

Tutto verrebbe vanificato però da una sconfitta col Parma, per cui ora l’importante è restare coi piedi per terra, continuando su questa strada.

Grazie ragazzi, avanti Bologna!

 

Bettu

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