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Essere e DS…ere con Paolo Borea

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Di questi Direttori Sportivi non ne nascono più. Un uomo d’altri tempi, un signore per eleganza, educazione e cordialità, un serio protagonista di un calcio romantico, pulito ed affascinante che oggi è solo un miraggio. Vincente come pochi sulla piazza di Genova, sponda Samp. Paolo Borea, ex ds di un Bologna griffato Fabbretti, abbraccia 1000cuorirossoblu in un esclusivo viaggio nel campionato 2012/2013.

Direttore, una bella boccata di ossigeno per il Bologna la vittoria con l’Atalanta di ieri.

“Fondamentale, per il morale e soprattutto per la classifica. Una vittoria di carattere, d’orgoglio, di sacrificio contro una formazione ben organizzata come quella orobica. Guardando la zona bassa della classifica si fatica ad individuare, Pescara a parte, le pretendenti alla retrocessione. Vedo male il Genoa, è il Genoa più debole degli ultimi anni, perde in casa ed in trasferta, la classifica non mente. Il Siena ha perso ma avrebbe sei punti in più, il Chievo espugna Marassi, il Palermo perde con un autogol…alla luce di tutto questo si intuisce l’importanza del successo di ieri”.

Sbaglio se dico che la differenza di punti tra Bologna e Atalanta sta nella differente idea di gioco e manovra che le due compagini mostrano in campo?

“No, è un ragionamento corretto. Il Bologna trasmette la sensazione di una certa improvvisazione nello sviluppo della sua manovra e soprattutto emerge l’importanza di un giocatore come Diamanti dal quale dipendono le sorti dell’undici in campo. Squadra gioca come centrocampo gioca diceva sempre il mio amico Vujadin Boskov, è una verità, il centrocampo è la chiave di Volta della squadra. Il Bologna ha carattere e temperamento, ha qualche limite tecnico ma nulla di irrimediabile. In attacco è forte, serve un rinforzo in mezzo e qualcosa dietro, soprattutto sulle fasce”.

A Suo avviso Pioli ieri era all’ultima spiaggia in caso di mancata vittoria?

“Mi auguro proprio di no, Pioli salverà questo Bologna. Lo stimo molto, è una persona seria, pragmatica, solida, ha la squadra in mano e la squadra è viva, lasciamolo lavorare in pace”.

Possibile un ritorno in auge di Zanetti a livello societario. Paolo Borea che idea si è fatto?

“Da esterno c’è la sensazione di un impegno generoso e forte da parte di Guaraldi & C. ma innegabilmente vincolato ad uno scarso peso economico. Zanetti sarebbe la persona giusta per riequilibrare la situazione ma occorre porsi in maniera umile e costruttiva per il bene del Bologna. Il primo Zanetti ha commesso qualche errore ma un suo nuovo coinvolgimento attivo in società può essere soltanto visto positivamente”.

Paolo Borea è stato un grande DS, Zanzi in analoga posizione?

“Zanzi è un grande professionista, ha lavorato con serietà per squadre importanti ma è chiaramente più un Direttore Generale. Giudico comunque sufficiente il suo operato, con un paio di innesti a gennaio il Bologna è sistemato”.

Paolo Borea è stato anche un grande scopritore di talenti. Cosa ne pensa di El Shaarawy?

“Semplicemente un campione. L’ho visto giocare a Padova in serie B e sono rimasto folgorato. Ogni estate mi reco al mare a Milano Marittima, in albergo c’è un cameriere tifosissimo del Milan. Mi dice…Dottore come lo vede il Milan quest’anno? Avete preso un grande campione, El Shaarawy, rispondo io. Lui ride e mi fa…ma Dottore El Shaarawy chi?! Corsa, entusiasmo, cinismo e tecnica, un fuoriclasse!”.

Juve, Napoli, Inter e Milan più attardato. La classifica rispecchia i reali valori del lotto?

“Per le prime due posizioni sì. Juve e Napoli le ho pronosticate da tempo in lotta per lo scudetto. L’Inter resta aggrappato ai suoi grandi vecchi, alle individualità, Milan idem. Splendida la Fiorentina, bella la Roma di Zeman. Io il boemo lo adoro”.

Telenovela Sneijder in casa Inter. Il commento di Paolo Borea?

“Bisognerebbe conoscere il caso per bene, sicuramente la sua esclusione domenicale non è una scelta tecnica. In queste situazioni occorre parlare con chiarezza con il giocatore ed il suo procuratore, se lui è sotto contratto con l’Inter deve giocare ed impegnarsi senza pensare ai rinnovi contrattuali. Se poi Moratti ha deciso per una politica di contenimento dei costi che condivido, il giocatore cosa vuole?! Non lo reputo comunque un campione per il quale fare pazzie”.

L’arresto dello zingaro Gegic. La serie A trema di nuovo?

“Ovviamente sì, non credo che Gegic si stia divertendo ad inguaiare persone estranee ai fatti. E’ una vicenda triste soprattutto per la gente che crede nei valori del calcio. Non mi stupiscono queste cose, certe aggiustatine si facevano anche in passato verso fine stagione ma mai legate a scommesse personali. Il calcio italiano è in declino, all’estero ci sono cultura ed etica calcistica differenti”.

Vincenzo Montella è l’allenatore dell’anno?

“Una grande sorpresa anche per me che lo conosco bene. Da giocatore un fenomeno negli ultimi 16 metri, da allenatore poche parole e tanti fatti. Freddo, serio, calmo e soprattutto equo nei confronti dei suoi ragazzi che lo adorano, rivedo in lui lo stile di Eriksson. La Fiorentina è la squadra che gioca il miglior calcio in Italia, bravo Vincenzo, mi hai stupito”.

Tre giocatori di una grande Sampdoria 1990/1991 per portare il Bologna nelle grandi del calcio italiano.

“Non ho dubbi: Cerezo, Vierchowod, Pagliuca, una bella spina dorsale per un Bologna in Europa, ahahahahah”.

Grazie Direttore!

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