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Bologna

Sampdoria-Bologna

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Rabbia. Tanta rabbia. Avrebbe dovuto essere la partita della svolta; non lo è stata. Avrebbe dovuto essere la partita per uscire definitivamente dal tunnel nel quale eravamo già quasi arrivati in fondo; non lo è stata. Avrebbe dovuto essere la partita per dare continuità alla vittoria col Palermo; non lo è stata.

Perdere in quel modo dà rabbia e fa tanto male.

Il Bologna era partito deciso e convinto, avendo riacquistato fiducia nei propri mezzi dopo domenica scorsa.

In campo c’era solo una squadra, oltretutto vogliosa e carica di portare a casa il risultato.

Perfino la sciagurata espulsione di Morleo non ha abbattuto il morale felsineo.

Il morale però, il resto si.

Giusta l’espulsione all’esterno sinistro rossoblu per un mix di fattori. In primis, l’intervento cattivo e scomposto, che però essendo al quinto minuto avrebbe comportato probabilmente solo un’ammonizione. Il secondo, si poteva etichettare quel fallo come da ultimo uomo. L’arbitro, per cui, per stare sul sicuro, ha estratto giustamente il cartellino rosso.

L’espulsione di Morleo ha compromesso inevitabilmente l’intera partita.

Le soluzioni da applicare potevano essere due. Mantenere la difesa a tre inserendo Pulzetti per Gabbiadini a fare l’esterno destro e spostare Motta sulla fascia sinistra, lasciando Diamanti a supporto di Gilardino in avanti; oppure, la scelta per cui ha optato Pioli, trasformare la difesa a quattro con Motta e Cherubin terzini di essa e Gabbiadini e Diamanti esterni di centrocampo.

Nel primo caso si sarebbe sprecato un cambio e un giocatore fresco come Gabbiadini, nel secondo si avrebbe avuto sterilità in attacco con Gilardino unico membro di questo reparto e anche snaturato di ruolo Diamanti e Gabbiadini.

Era inevitabile. Da qualche lato si doveva cedere, non peggiorare dopo l’espulsione di un terzino era impossibile.

Il Bologna ha comunque tenuto in scacco la Sampdoria, dominando sotto il profilo del gioco e dell’intensità, anche se dopo l’espulsione di Morleo sono stati i blucerchiati a recare qualche grattacapo ad Agliardi piuttosto che i rossoblu a Romero.

Era però un Bologna vivo, non arrendevole. 

Subire un gol come quello di ieri in Serie A è veramente pazzesco.

A difesa schierata, non ci si può fare infinocchiare da un “dai e vai” non seguendo il taglio di Poli.

Motta che fino a quel momento non aveva sfigurato come in altre circostanze, ha preso un abbaglio colossale.

Il Bologna successivamente ci ha provato con un’incursione di Konè subentrato a uno stremato Gabbiadini, due volte con Pasquato entrato per un Guarente un pochino in crescita e una volta con Gilardino partito in fuorigioco.

Nulla da fare. Partita cominciata male, finita peggio con Celi e la carica dei 101 suoi collaboratori che non vedono un evidente fallo di mano di Rossini.

Tra le partite che il Bologna ha perso meritatamente e quelle perse immeritatamente come quella di ieri, iniziano a essere un po’ troppe, visto che la maggioranza di esse sono scontri diretti.

Dopo il successo col Palermo, se il campionato fosse finito ci saremmo salvati, se il campionato finisse invece dopo questo turno andremmo giù diretti.

Inutile dare colpe a Pioli, soprattutto dopo ieri, che non ne ha.

Quoto le dichiarazioni di Galliani il quale ha detto che se avessero mandato via Allegri e poi pareggiato a Napoli, ottenuto l’accesso agli ottavi di Champions con un turno di anticipo e vinto con la Juventus, tutti avrebbero detto che era colpa di Allegri. 

Pioli ha dimostrato sia col Palermo che ieri di avere la squadra in pugno e finchè così sarà, sarebbe inutile e deleterio cambiare allenatore.

L’unica minima critica è di non avere messo Khrin al posto di Guarente, perché l’accoppiata Khrin-Perez, ovvero un regista e un incontrista, si completa a vicenda e crea un mix tattico perfetto.

Non vorrei che su Khrin si commettesse lo stesso errore compiuto per Sorensen, ma è anche vero però che se Guarente non lo fai mai giocare, non recupera più.

Domenica bisogna……ormai diciamo sempre così in vista di tutte le domeniche.

Si disputeranno Genoa-Chievo e Napoli-Pescara con due probabili vittorie casalinghe e Siena-Roma con la probabile vittoria della truppa di Zeman.

Se noi vinciamo, ritroveremo le famose tre squadre dietro di noi.

E’ una situazione critica e preoccupante, ma non impossibile.

 

Le pagelle del Bettu

 Agliardi 6/7: sicuro quando viene chiamato in causa e cosa non scontata nelle uscite. Miracoloso su Gastaldello ed Eder, non può nulla sul gol di Poli.

 

Antonsson 6+: partita ordinata e precisa. 

 

Sorensen 7: si sta via via confermando leader della difesa non sbagliando davvero un intervento, facendo sempre la cosa giusta ed essendo anche preciso nell’impostare.

 

Cherubin 6: tiene bene anche da terzino, non si fa sovrastare. Inevitabile che quando ci sarebbe da spingere sulla fascia, lui non ci sia.

 

Motta 5: partita non peggio di tante altre, rovinata da un errore colossale sul gol di Poli.

 

Perez 6+: grande grinta e tenacia nella fase di interdizione. E’ ritornato il giocatore che tutti conoscevamo, al quale ovviamente non gli si può chiedere di impostare il gioco, perché anche ieri ha dimostrato di non esserne in grado.

 

Guarente 6-: ancora indietro di condizione, non fa ancora quel che vorrebbe fare, ma è leggermente in crescita.

 

Morleo 4,5: sciagurato intervento che condiziona inevitabilmente il proseguo della partita.

 

Diamanti 6: l’unico a cui è affidata l’impostazione della fase offensiva, non avendo né registi né esterni in grado di fare ciò. Come sempre ci mette tanto impegno, ma spesso è raddoppiato dagli avversari per cui impreciso.

 

Gabbiadini 6: sacrificato in una posizione in cui rende poco e lavora tanto. Esce stremato.

 

Gilardino 6+: regge il peso dell’attacco rossoblu da solo, essendo sempre preciso nel suo operato. Si procura anche un rigore, che sembra si chieda troppo per vederlo.

 

Konè 6: entra in campo sempre con piglio propositivo, a volte confusionario. Compie una buona incursione dove si ritrova però troppo angolato per poter essere pericoloso.

 

Pasquato 6: sfiora il gol con un tiro al volo ciccato e uno rasoterra fuori di niente. Con la sua tecnica che mamma gli ha donato potrebbe fare qualcosa in più.

 

 

Pioli 6: il suo Bologna non demorde, gioca e tiene testa alla Samp. Piccolo particolare, esce per l’ennesima volta sconfitta.

 

 

Voto Bologna: 6

 

 

Bisogna continuare a credere in questa squadra perché abbiamo tutte le potenzialità per salvarci.

I giocatori devono essere consapevoli dei propri mezzi e fiduciosi in essi.

Tutti uniti nonostante sfortuna e arbitri, per raggiungere una salvezza che si sta facendo più dura del previsto.

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