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Bologna

A tu per tu con…Paolo Borea

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E’ CON GRANDE PIACERE CHE, DA OGGI, ANNUNCIAMO LA NOSTRA COLLABORAZIONE CON IL  FAMOSO DS PAOLO BOREA. VI RIPROPONIAMO QUINDI LA PRIMA INTERVISTA CHE RILASCIO’ SU QUESTO SITO ALCUNE SETTIMANE FA, PER CHI L’AVESSE PERSA. UN GRAZIE AL DIRETTORE BOREA E BUONA LETTURA A TUTTI A VOI

 

In questo autentica esclusiva per millecuorirossoblu, dove abbiamo avuto la possibilità’ di conoscere, capire, per come il nostro interlocutore ha raccontato la sua straordinaria carriera piena di vittorie, premi e onori, cose che nel mondo del calcio spesso non sempre si ricevono.
Paolo Borea, ex direttore sportivo del Bologna e dell’epopea sampdoriana ha deciso di fare al nostro sito questo straordinario regalo dove partendo dal lontano 1980, anno in cui arrivò  al Bologna, continuando con i 15 anni di trascorsi  A Genova, fino ai fatti di strettissima attualità, toccando come vedrete punti anche a tratti comici, ma anche situazioni diciamo così “scomode”, passando attraverso una marea di campioni scoperti con grandissimo acume, ci ha raccontato la sua storia, quella di un vero direttore sportivo (specie oggi in estinzione n.d.r.), che giudicavano i giocatori senza you tube o altri metodi teconologici, ma solo tramite il suo incredibile talento, un vero e proprio, come aggiunge lui,  “dono di natura”.
“Prima di partire per questo lungo viaggio” , vorrei solo dare alcuni numeri per rendere meglio l’idea di come una società, se  e’ gestita da uomini di calcio, può sopravvivere alle problematiche del calcio moderno, perché inutile nasconderlo in giro c’è tanta troppa presunzione, che unita all’incompetenza porta poi a situazioni turbolente in molti club.
Bene Paolo Borea tra gli oltre 50 giocatori famosissimi scoperti o valorizzati, partendo da Marocchi, Mancini, Pagliuca, Vierchowod, Vialli, Lombardo, Pari, Mannini  ha fatto l’autenitca fortuna per le società per cui ha lavorato.
Raccontiamo di Claudio Bellucci (ex nostro capitano) ,che vide dopo una partita Della primavera della Samp con la Lodigiani, pagato 80 milioni di lire e venduto al Napoli per 5 miliardi, oppure il portiere Sereni avuto gratis e venduto per 15 miliardi, Lanna storico libero della Samp scudettata pagato 333 Mila lire rivenduto a 9 miliardi, ma il top forse che lo consacra mostro sacro fu la vendita di Chiesa che lo scopri a Porte Decimo ( quartiere di Genova ), lo Pagò 5 milioni e tenetevi forte senza cadere dallo stupore rivenduto per 16 miliardi più Veron che a sua volta fu rivenduto per 54 miliardi,per una somma che in totale raggiunge l’ipeebolica cifra di 70 MILIARDI!!!!!!!!!!  Ma anche oggi gente come Candreva, Lucchini, Jimenez (ex Cesena), Kharja sono sue segnalazioni, quindi possiamo dire standing ovation per Paolo Borea !
A tutto ciò aggiungiamo uno scudetto, ben 10 finali ( con 7 vittorie ) tra coppe nazionali e non, con la grande Samp di Mantovani cheLui “raccolse ” da neo promossa e poi diventò, grazie al suo intuito di manager del pallone, una regina del panorama calcio anche grazie alle sue immense risorse .
La vera consacrazione fu poi il GUERINO D’ORO come miglior direttore sportivo italiano nel 1989/90.
Dopo una buona tazzina di caffè e questa prefazione che definirei una vera chicca per tutti gli appassionati del gioco più bello del mondo inizia,una chiacchierata profonda e piena di contenuti con gag, citazioni che spero sia un autentico ” godimento ” per tutti i calciofili, vista la profondità degli argomenti toccati.

1000CUORI: Dott. Borea come fu il suo arrivo a Bologna nel 1980?
BOREA: Diciamo non fu proprio un inizio e un amore travolgente perché arrivai a metà anno, non fui scelto da Radice, ma dal presidente Fabbretti e quindi io ero come un separato in casa .
Il mister e il presidente erano perennemente in lotta ,ed io che non fui scelto dal tecnico ,ma da fabbretti stesso non venivo riconosciuto come suo collaboratore di fiducia e feci praticamente 6 mesi da separato in casa.
1000CUORI: Come era il presidente Fabbretti?
BOREA: Con me e’ sempre stato straordinario! Sapeva di non essere competente, sapeva di avere lacune vistosissime in materia, ma riconosceva questa situazione e si affidava completamente  a chi di calcio ne capiva e si lasciava consigliare e aveva intorno a se tantissimi collaboratori .
Poi certo aveva idee talmente fuori dagli schemi che ancora oggi mi viene da sorridere  e posso raccontare un aneddoto veramente buffo: essendo a Bologna Battara  che tutti ricordiamo bravissimo  a scoprire e a far crescere i portieri, pensava che per esempio prendendo un grande attaccante si potesse poi far crescere tra i giovani grandissimi attaccanti, quindi un giorno a Cesena allo stadio vide Boninsegna e da li’ l’ispirazione di ingaggiarlo per poi far nascere tra i giovani tanti altri simili al bomber di Mantova.
Tentai di spiegagli che se un portiere si può far crescere perché si allena da solo, un attaccante, come altri giocatori di campo, se non hai un gioco di  assieme e schemi collaudati non si poteva clonare, troppe erano le varianti.
Morale assunse lo stesso Boninsegna che dopo 15 giorni diede le dimissioni perché non capiva come e cosa doveva insegnare, essendo impossibile trasmettere doti che o sono  di gruppo o hai innate.
Fabbretti credeva tantissimo nei giovani e credo in questo nonostante le disgrazie che poi ebbe fu un grande precursore
1000CUORI: Secondo anno e retrocessione prima storica ,che annata fu?
BOREA: Facemmo una campagna acquisti soddisfacente, vendemmo due pilastri dell’anno prima alla Samp come Garritano e Vullo, vendemmo Eneas  ma prendemmo un grande giocatore come il tedesco Herbert Neuman, ma fummo sfortunatissimi se pensiamo che nel fare le ripetute in salita in ritiro prese una tallonite che ne pregiudico’ il rendimento di tutto l’anno e venendoci a mancare la “luce ” in mezzo al campo pur avendo degli attaccanti di tutto rispetto come Fiorini, Chiodi, Chiorri purtroppo andò come tutti sappiamo.
1000CUORI: Quell’anno pesantissima sconfitta a Cesena nel derby e…. Cosa accadde?
BOREA: Semplicissimo uno dei due errori clamorosi che fece Fabbretti  che come già detto essendo ed avendo tanti che lo “frastornavano” gli fecero prendere l’idea più malsana che si poteva licenziare Burghich (nel momento storico del licenziamento il Bologna era salvo n.d.r.) che aveva completamente in mano alla squadra per assumere Liguori.
Io tentai con ogni forza di oppormi, ma vuoi per la bruciante sconfitta del derby e vuoi per la paura di retrocedere impellente Fabbretti presa quella che oggi ribadisco fu una scelta assolutamente sbagliata.
1000CUORI: Borea ma quale fu il secondo errore?( ecco un vero scoop n.d.r.)
BOREA: Son passati tanti anni e lo posso dire, prima di quel Bologna – Udinese che poi diede inizio al tracollo finale di Ascoli, ci fu un tentativo di accomodamento del risultato finale da parte di un dirigente dell’entourage friulano, con cui ero in buoni rapporti, che mi propose il pari.
Rifiutai convinto di potermela giocare e fu un grandissimo rimpianto perché con quel maledetto punto ci saremmo salvati!
Anche ad Ascoli all’ultima era “tutto apparecchiato” per una facile vittoria del Bologna, poi in campo come spesso accadeva in quegli anni “qualcuno” disattese  le promesse e anche se fu ininfluente alla fine per la concomitanza di altri risultati negativi retrocedemmo lo stesso.
1000CUORI: In quella squadra giocava un “amico” del millecuorirossoblu,Giuliano Fiorini.
BOREA: Giocatore straordinario, vero centroavanti boa, col gol nel sangue, ma anche lui senza Neumann a centrocampo quell’anno soffrì e fece pochi gol, ma in assoluto un estroso dentro e fuori dal campo.
Racconto un aneddoto: un giorno a Casteldebole terminato l’allenamento mentre tutti se ne andavano lui in disparte e seminascosto inizio’ una serie di capriole, salti all’indietro ed io che mi accorsi di questo mi fermai a fissarlo non capendo cosa stesse facendo e perché.
La risposta era a dieci metri da me una bionda mozzafiato lo stava guardando e lui che era un personaggio stravagante ed estroso diciamo così si divertiva a fare l’esibizionista, ma come mi divertiva Giuliano!! La sua scomparsa fu un dolore incredibile per chi come me aveva lo aveva conosciuto.

1000CUORI:  16 maggio 1982 prima retrocessione storica in B come reagì la città?
BOREA: Fu presa alla “bolognese”, senza traumi, ci fu sconforto subito, ma siccome erano anni che ci si salvava allo spasimo in modi diciamo così anche poco ortodossi, fu vista come un inevitabile conseguenza di gestioni societarie molto, troppo travagliate.
1000CUORI: Retrocessione per il Bologna, ma per lei si aprono porte nuove, oppurtunità importanti: cosa accadde?
BOREA: Siccome a Bologna la città intera rivoleva Radice in panchina e come già detto io e lui non eravamo un gran connubio, il presidente Fabbretti  “fu costretto” a non riconfermarmi, ma io rimasi sempre con lui in ottimi rapporti e se per motivi di piazza non poté  trattenermi, fece ottime recensioni su di me a Paolo Mantovani che poi divenne il mio futuro presidente.
1000CUORI: Ma perché Lei fu scelto da un presidente di una squadra così ambiziosa ?
BOREA: Nacque tutto da un gesto di gentilezza che feci alla moglie di Fabbretti quando mi disse che non poteva confermarmi, mandai delle rose alla moglie perché ripeto era rimasta  grande stima e amicizia con lui e la famiglia tutta, ringraziandoLo per il trascorso lavorativo.
Questo gesto delle rosel fu raccontato a Mantovani che naturalmente prima di assumermi chiese referenze a Fabbretti e dopo qualche anno mi disse che l’eleganza di quel pensiero nonostante ci fosse stato un licenziamento, aveva fatto pendere l’ago della bilancia verso di me.
1000CUORI: Come fu l’approccio con Genova?
BOREA: Traumatico!! Al primo incontro, al quale partecipò anche la figlia, tifosissima della Doria, di Mantovani mi chiese : quale giocatore cambierebbe della squadra? ( era neo promossa, ma già con tantissime ambizioni n.d.r.).
Fui onesto e dissi :”Presidente venderei subito il centroavanti, Nicola Zanone.
Non sapevo però che era l’idolo indiscusso della figlia e quindi tornai dal colloquio col patron  (che tra l’altro viveva a Lugano  per problemi di giustizia e non poteva entrare in Italia), con pochissime chance di essere assunto.
Dopo tre giorni invece mi chiamo’ e mi disse di passare in sede a Genova per firmare.
1000CUORI: Firmare per quanto?
BOREA: Il doppio di quanto prendevo a Bologna cioè 100 milioni primo anno e 120 il secondo.
1000CUORI: Il suo più grande rammarico?
BOREA: Facilissimo direi, quella maledetta Coppa Campioni che ci sfumo ‘ a 7 minuti dalla fine dei supplementari col Barcellona! Una vera maledizione perché Pagliuca che quell’anno aveva parato un sacco di rigori aveva studiato benissimo tutti i rigoristi e credo senza ombra di dubbio che se fosse finita coi penalty avremmo sicuramente vinto.
1000CUORI: ah proposito di Pagliuca…..
BOREA: Fu una trattativa in cui ci fu chi credeva di fregarmi e invece rimase fregato se mi permette la ripetizione.
Dico la verita stavo trattando con l’allora ds del Bologna Governato il giocatore Marocchi, ma per l’esoso costo del cartellino, sebbene fossimo in presenza di un Bologna con pochi soldi( gestione Corioni) e una Samp abbastanza ricca di portafoglio, non riuscimmo a trovare un accordo.
Governato allora mi pregò quasi di comprare “qualcuno “, chiedendomi se della rosa proprio nessuno poteva interessare.
Io così senza mostrare troppo clamore dissi che ci sarebbe servito un giovane portiere per la primavera, ma giusto per fare un piacere al Bologna.
Faccio una doverosa premessa l’anno prima (come spesso accadeva), per il Viareggio presi in prestito dal Bologna Pagliuca che fece poi uno straordinario torneo in cui la Samp arrivò tra l’altro seconda,  facendo innamorare il presidente Mantovani che mi chiamò e mi disse : “Borea lei mi deve fare un regalo comprare quel ragazzo”.
Essendo il ragazzo a Bologna considerato un po’ troppo diciamo così esuberante a livello giovanile, mai fu seriamente preso in considerazione per la prima squadra e valutato per le sue enormi qualità, tanto che era destinato all’Ospitaletto.
Quindi quando andai a chiedere a Governato un portiere per la primavera della Samp non gli parve vero di potermi “rifilare” quel ragazzo che tutti ritenevano un esubero e morale portai alla Samp quel grandissimo giocatore di Pagliuca per 250 milioni delle vecchie lire!
1000CUORI: Con Mancini  invece come andò?
BOREA: Quando arrivai alla Samp io trovai già tutto “apparecchiato ” dal Ds che mi aveva preceduto, Claudio Nassi, che comprò per 1500 milioni più Galdiolo, Logozzo, Brondi e Roselli quello che era il più grande giocatore che io avevo mai visto giocare.
Mi bastarono 10 minuti per poter dire al presidente Fabbretti che era un ragazzo di un talento fuori dal comune e che sarebbe diventato sicuramente un campione.
Andai quindi a Senigallia dove era al mare con i genitori e tornai a casa col contratto in mano e gli dissi :”Roberto il presidente Mantovani vuole farti diventare la bandiera della Samp”.
Firmò per 4 anni per 40 milioni di lire  il primo anno poi a crescere 80,100 e 120 al quarto.
Naturalmente cifre che per lui che guadagnava solo il rimborso spese dal Bologna erano incredibili, ma dopo un anno di Doria e la sua consacrazione vennero subito ritoccate verso l’alto.
1000CUORI: Cerezo indimenticato campione brasiliano disse ” Lei Borea e’ il miglior ds del mondo”
BOREA: Toninho e’ stato un campione dentro e fuori dal campo con un solo difetto attaccatissimo ai soldi .
Non sapeva però che trattare con Mantovani era impossibile o quasi e quando andai a Roma a definire il suo acquisto ero autorizzato ad offrire 600 milioni, lui subito rispose che erano pochi, troppo pochi.
Mantovani che in affari era una volpe gli mandò una secca risposta se firmi oggi sono 600, se firmi domani sono 550 milioni, morale tirarono per le lunghe e Cerezo arrivò alla Doria per 500 milioni di ingaggio.!!

“Lei Borea, è Il miglior ds del mondo” cit. Toninho Cerezo


1000CUORI: Ci racconta Boskov?
BOREA: Straordinario e mi fa piacere questa domanda perché non sta bene purtroppo.
Uomo di una cultura vastissima, laureato in sociologia e psicologia, conosceva tante lingue, una vera forza della natura e sapeva districarsi da tutte le situazioni complicate.
Ricordo una volta perdemmo tre a zero in casa con la Roma e tutta la stampa era pronta a farci a fette dopo il match, ma lui in sala stampa invece che parlare della partita ripeteva solo ” Noi domenica vincere a Torino con giuventus”, così facendo sviava da polemiche e trasmetteva sempre positività.
Lui capiva subito se qualcuno o qualcosa non andava e mi diceva :” Tu chiama Mancini ha turbamento e’ innamorato” ,oppure “Tu indaga Vierchowod ha problemi”,e così potrei continuare con innumerevoli episodi.

1000CUORI: Dopo questo affascinate viaggio nel passato dove sono rimasto attonito e incantato, Dottor Borea vorrei parlare del Bologna attuale e le chiedo come vede la squadra?
BOREA: Con delle problematiche purtroppo, perché sebbene ci sia  una classifica ancora cortissima e due o tre giocatori sopra la media, non vedo una forte volontà societaria di investire sui giovani, di programmare un rilancio in grande stile e purtroppo ha solo un grande e immenso valore Stefano Pioli, al quale bisogna stare aggrappati in tutte le maniere, finché ci sarà lui il Bologna non correrà rischi, per questo ho raccontato di Burgnich che, cacciandolo, si decreto’ quel giorno la retrocessione della squadra. Non vorrei si ripetesse analoga situazione.
1000CUORI: Da Ds dove rafforzerebbe a gennaio il Bologna?
BOREA: A centrocampo, sicuramente, e’ il reparto dove si vincono e si perdono le partite e li’ il Bologna sia a Firenze sia anche domenica l’ho visto in evidente difficoltà.
1000CUORI: Dottor Borea, sono passate un ora e mezza di lezione di calcio e siamo ai saluti finali, ma prima ci dica il Bologna può fermare l’Inter?
BOREA: Sicuramente Pioli e’ bravissimo in questo tipo di partite, non solo può fermarla ma può anche vincere se saprà leggere la partita in modo corretto, con prudenza e con tanto timore reverenziale per l’avversario.

Bene abbiamo spaziato su tanti argomenti, ci ha dato incredibili verità anche su qualche partita un po’ così diciamo “aggiustata”, ha fatto conoscere le cifre degli ingaggi che nessuno mai ammette dei diretti interessati e si è’ potuto capire che se una squadra è in mano a chi di calcio ne conosce tutte le sfacettature, e’ anche facile saper reggere alla crisi che attanaglia tante squadre.
Un grande ringraziamento al dottor Paolo Borea

Per 1000cuorirossoblu
Il vostro Danieleang

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