Bologna
Auguri Rossoblù: Paolo Orlandoni – 12 ago
L’amore per il Calcio è, anzi era, un qualcosa di indescrivibile, un qualcosa per il quale eri davvero disposto a fare di tutto; Paolo Orlandoni, che di calcio viveva e che aveva nelle parate e nelle respinte corte il suo pane quotidiano, venne sin da subito notato dall’Inter che vedeva in lui un ottimo prospetto, grazie soprattutto alle doti fisiche non indifferenti che lo accompagnavano. Fatto sta che Paolo, per riconoscenza nei confronti della squadra che per prima aveva scommesso in lui, decise di partire per l’Italia, guanti in valigia, pronto a cambiare squadra e a giocare il più possibile; ad un certo punto, dalla titolarità che aveva in qualsiasi compagine, Paolo iniziò ad essere il Numero 12, il portiere di riserva, l’estremo difensore di Coppa, impiegato solamente per far rifiatare il titolare e, in rare occasioni, per far fronte ad un infortunio o ad una squalifica del suo collega di reparto. E così andò anche a Bologna dove Paolo, arrivato nella capitale emiliana in gennaio, si ritrovò davanti un certo Gianluca Pagliuca che lasciò al portiere bolzanino briciole di presenze. E Paolo, dopo un altro viaggetto nel quale, sempre da secondo portiere, ebbe la possibilità di vestire le maglie di Lazio, Piacenza e soprattutto Palermo, probabilmente l’avventura più fruttuosa degli ultimi anni di carriera; poi, la promessa che venne mantenuta: Orlandoni tornò a Milano, sponda Inter, dove decise di chiudere la sua avventura calcistica da terzo portiere, con la società di Appiano Gentile che gli diede persino la possibilità di esordire in Champions League. Ed ecco che Paolo, terminata l’avventura da giocatore, decise di insegnare ai più giovani i segreti del mestiere, entrando a far parte dello staff del Fenerbahce, in Turchia. Oggi compie 44 anni e noi, ad un giocatore che ha deciso, piuttosto che lasciare il Calcio, di mettersi per ultimo, là in fondo, come se non esistesse, non possiamo non augurare un buon compleanno!
L’amore per il Calcio è, anzi era, un qualcosa di indescrivibile, un qualcosa per il quale eri davvero disposto a fare di tutto; Paolo Orlandoni, che di calcio viveva e che aveva nelle parate e nelle respinte corte il suo pane quotidiano, venne sin da subito notato dall’Inter che vedeva in lui un ottimo prospetto, grazie soprattutto alle doti fisiche non indifferenti che lo accompagnavano. Fatto sta che Paolo, per riconoscenza nei confronti della squadra che per prima aveva scommesso in lui, decise di partire per l’Italia, guanti in valigia, pronto a cambiare squadra e a giocare il più possibile; ad un certo punto, dalla titolarità che aveva in qualsiasi compagine, Paolo iniziò ad essere il Numero 12, il portiere di riserva, l’estremo difensore di Coppa, impiegato solamente per far rifiatare il titolare e, in rare occasioni, per far fronte ad un infortunio o ad una squalifica del suo collega di reparto. E così andò anche a Bologna dove Paolo, arrivato nella capitale emiliana in gennaio, si ritrovò davanti un certo Gianluca Pagliuca che lasciò al portiere bolzanino briciole di presenze. E Paolo, dopo un altro viaggetto nel quale, sempre da secondo portiere, ebbe la possibilità di vestire le maglie di Lazio, Piacenza e soprattutto Palermo, probabilmente l’avventura più fruttuosa degli ultimi anni di carriera; poi, la promessa che venne mantenuta: Orlandoni tornò a Milano, sponda Inter, dove decise di chiudere la sua avventura calcistica da terzo portiere, con la società di Appiano Gentile che gli diede persino la possibilità di esordire in Champions League. Ed ecco che Paolo, terminata l’avventura da giocatore, decise di insegnare ai più giovani i segreti del mestiere, entrando a far parte dello staff del Fenerbahce, in Turchia. Oggi compie 44 anni e noi, ad un giocatore che ha deciso, piuttosto che lasciare il Calcio, di mettersi per ultimo, là in fondo, come se non esistesse, non possiamo non augurare un buon compleanno!
Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi
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