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Bologna

Il punto di Simone Monari – 12 mag

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Siamo tornati a trovare Simone Monari di Repubblica, un grande amico del nostro sito 1000cuorirossoblù, che in esclusiva ci ha raccontato il suo punto di vista sul campionato condotto dal Bologna e ci ha rivelato le sue sensazioni riguardanti il prossimo futuro rossoblù.

Iniziamo parlando del processo di maturazione del Bologna, che è cominciato più di un anno e mezzo fa con lo sbarco dell’americano Tacopina e del Canadese Saputo. Molte cose sono cambiate sia in campo che nelle tasche societarie. Hai voglia di sbilanciarti in un giudizio generale?
“E’ davvero cambiato tutto; in passato si faceva tanta fatica, dal punto di vista finanziario, a deliberare gli aumenti di capitale, mentre l’attuale proprietà è quasi riuscita ad azzerare gli ingenti debiti che si portavano alle spalle le precedenti società. Saputo sta investendo davvero tanto su questa squadra, si potrebbe anche discutere del fatto che alcuni investimenti  non hanno dato i risultati sperati, ma il calcio è sempre stato imprevedibile. Ci sono giocatori che non hanno reso tanto in questa stagione e hanno giocato poco, ma non si possono considerare “bocciati”. Quando Federer aveva 15 anni, non rientrava nella top 3 dei giocatori in Svizzera, e questa metafora illustra perfettamente come ogni atleta abbia i propri tempi di maturazione. In generale, valuto questa stagione in maniera molto positiva. E’ stato un campionato segmentato; una partenza in salita che si poteva benissimo prevedere, considerando gli innumerevoli innesti di mercato che non avevano mai giocato insieme, seguita da una parte centrale estremamente proficua, caratterizzata da brillanti prestazioni, e una nervosa corsa verso la salvezza finale che è costata molte energie e che si poteva evitare. Tutto sommato, le promesse da parte della società sono state mantenute, l’obiettivo di consolidare la massima serie è stato raggiunto con ampio merito, quindi ora si guarda al futuro.”

Insomma, Joey Saputo continua a mobilitarsi per far capire al calcio italiano chi è il Bologna. Non sarà semplice, perché la Serie A non è la Premier League quindi ci vorrà ancora molto tempo per vivere la favola che stanno vivendo i sostenitori del Leicester.
“La ripartizione dei diritti televisivi in Italia è molto differente rispetto a quella della Premier League. Saputo ha detto la sua sul tema, auspicando una distribuzione più equa tra i vari club, ma questo è un discorso complicato, che non dipende solo da noi ma anche dalla Lega e dagli equilibri di potere che si andranno a creare. La favola del Leicester mi ricorda lo scudetto del Verona del 1985, ma è una cosa completamente diversa, è un qualcosa di semplicemente irripetibile. A detta dei bookmakers inglesi, il Leicester era una delle principali candidate alla retrocessione, anche perché l’anno prima si era salvata in extremis. E’ una società che ha un fatturato infinitamente inferiore a quello delle big ( Totthenam, Arsenal, Liverpool, Manchester..) quindi il discorso dei diritti televisivi conta solo fino ad un certo punto, in questo caso. Onore a questa squadra e a Ranieri che hanno compiuto un’incredibile impresa calcistica! Ad ogni modo, Saputo riconosce di avere tra le mani una squadra che vanta 7 scudetti, due Coppe Italia e fu la prima squadra italiana a vincere a livello europeo, quindi ha la volontà e la capacità di riportare il Bologna dove merita di stare, a piccoli passi.”

L’estate si avvicina, i motori del calciomercato si stanno già scaldando. Tra gli attuali rossoblù, da chi ripartiresti per costruire le basi della futura stagione?
“L’attuale squadra può vantare due portieri di altissimo livello, che non cambierei per nulla al mondo. In più, lascerei in difesa il capitano Gastaldello, da Masina e da Maietta, che hanno condotto un ottimo campionato. Ferrari lo si potrebbe prestare a qualche squadra, nella speranza di vederlo giocare un po’ di più, dandogli la possibilità di crescere e di essere riproposto in rossoblù in futuro perché è un giocatore molto interessante. Al centrocampo non può mancare Ciccio Brienza, giocatore favoloso che a 37 anni può ancora dare tanto a questa squadra. Inoltre, costruirei un attacco partendo da Destro e da Floccari, arruolando una seconda punta in più che si sacrifichi per i compagni, correndo molto e alzando il baricentro della formazione. Onestamente, sarà difficile vedere ancora Giaccherini in Rossoblù, nonostante lui abbia ribadito la sua forte volontà di voler rimanere. Non mi sembra un’operazione facile, perché se vuole restare, dovrà ridursi sensibilmente lo stipendio e la società dovrà allungargli il contratto. Ne sarei solo contento, perché Giaccherini è lo specchio dell’intera squadra.”

Un errore che venne commesso l’anno scorso fu quello di iniziare il campionato con un organico incompleto. Quest’anno si rischia di iniziare il mercato senza ds.
“ La scorsa estate la squadra è stata assemblata con molto ritardo, ma è stato inevitabile. Vorrei comunque fare i più sinceri complimenti a Fenucci e a Corvino che hanno messo in piedi una formazione che mi ha letteralmente stupito, con colpi di mercato a sensazione come Diawara e Donsah. Non ci resta che aspettare di sapere chi sarà il nuovo ds, i tempi non possiamo prevederli noi.”

Torniamo con i piedi sul presente, manca ancora una partita al termine della stagione; Chievo-Bologna.. che partita ti aspetti?
“Mancheranno ben 9 giocatori, quindi scenderà in campo una formazione totalmente forzata. Mi auguro solo che Crisetig possa giocare, sfoderando una delle sue migliori prestazioni perché è un ragazzo che ha subito molto, dal punto di vista psicologico, l’exploit di Diawara. Mi aspetto una partita caratterizzata da voglia di far bene e determinazione per chiudere in bellezza questa magnifica stagione.”

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