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RdC – Verdi: “Il gol? Meglio i tre punti” – 24 ott

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È l’uomo del momento, ma è pure l’immagine della rabbia. Oltre ad essere l’unico rossoblu in grado di cogliere l’attimo. Sempre lui, ancora lui: Simone Verdi, ovviamente. Il ct si è accorto di lui, che non perde occasioni di farsi notare.  Ma ancora una volta il Bologna spreca la vittoria nei minuti finali, gettando al vento quanto di buono svolto, sciupando un’altra occasione per fare un salto di qualità in termini di convinzione e classifica. Così, quando il fantasista si presenta davanti ai microfoni nel post partita, non trova la forza di sorridere neppure quando gli si ricordano le parole spese da Ventura in settimana nei suoi confronti o quando gli si chiede della punizione vincente, quarta gemma stagionale: “Se verrà la maglia azzurra sarò felice ed orgoglioso. Ma a tutti questi discorsi quando vado in campo non medito. Penso al Bologna e a fare bene per una società, un tecnico e un ambiente che mi hanno dato fiducia. Ragiono inoltre sul fatto che dobbiamo imparare a chiudere le partite”. Il colore del volto di Verdi è tendenzialmente rosso, a dimostrare che il pareggio di Matri proprio non lo ha digerito. Peggio: “Questo è più grave di quanto successo a Roma. Perché oggi abbiamo giocato bene, fatto la partita praticamente dall’inizio alla fine. Abbiamo avuto tante occasioni per mettere un punto esclamativo all’incontro, ma così non è stato. Siamo stati puniti alla nostra prima vera sbavatura”. Invece i conti non tornano. Altri due mattoncini buttati nel cestino, dopo quelli dell’Olimpico e il punto smarrito contro il Genoa. “Ma questo è più deplorevole perché della gara contro la Lazio fa male solo l’episodio che ha portato al rigore: siamo onesti, i biancocelseti hanno tirato in porta 20 volte; meritavano il pareggio”. Insomma, praticamente uno spreco, l’ennesimo. Basti pensare alle occasioni di Krejčí, Floccari e Dzemaili, alla traversa di Torosidis, ai contropiedi maltrattati per movimenti scomposti. E questa volta non c’è un arbitro al quale appellarsi: “Rigore su di me? Lasciamo stare, nel primo tempo c’è stato un contrasto con Magnanelli, ma sul proseguo è arrivata la punizione del vantaggio. Il contatto del secondo tempo con Cannavaro? Non c’è niente, prima prende il pallone, poi mi frana addosso, tutto regolare. Dobbiamo rimpiangere solo la nostra mancanza di cinismo in prossimità della porta. È soprattutto sotto questo profilo che dobbiamo crescere”, -continua Verdi, che non accetta scuse. Tocca al Bologna fare un passo imponente e decisivo per migliorarsi. Lo stesso che sta facendo l’ala offensiva lombarda, che non perde occasioni per mettersi in mostra anche in ottica nazionale. Anche ieri, infatti, lo scout azzurro Sandreani ha potuto prendere appunti su un’altra prova del numero nove rossoblu, condita dalla splendida traiettoria vincente della marcatura: “La palla era in una posizione perfetta; la mia preferita”. Verdi, che si definisce mancino naturale, l’ha calciata di destro con la naturalezza che solo gli ambidestri possono avere. Una rarità. “Ma quando pareggi, c’è poco da festeggiare. Dobbiamo rifarci con il Chievo: ripartire dalla mentalità dimostrata”. Così come sottolinea altresì Marcello Giordano sul Resto del Carlino odierno, l’obiettivo rimane quello di cercare di compiere quel balzo definitivo in avanti, fin qui sempre sfiorato.

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