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I Nostri avversari – L’Atalanta di Gian Piero Gasperini – 25 nov

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Il Bologna ritrova il sorriso e i tre punti, che mancavano dalla 5° giornata (vittoria sulla Samp), superato il Palermo, ed ora è atteso dal secondo incontro casalingo di fila, a far visita ai rossoblu domenica ore 15:00 è l’Atalanta, la squadra più in salute del Campionato. La squadra di Gasperini vola, sette vittorie nelle ultime otto partite e cinque vittorie consecutive. Numeri impressionanti quelli dei neroazzurri, 25 punti in classifica, 4° posto in classifica da dividere con la Lazio, a 8 punti dalla capolista Juventus. Atalanta che può contare su un Presidente tifoso, Antonio Percassi ex difensore negli anni ‘70 della Dea, a livello dirigenziale su persone capaci come il Responsabile Area Tecnica Giovanni Sartori, il Direttore Sportivo, ex Rimini, Gabriele Zamagna, e soprattutto la specialità della casa: il florido settore giovanile, da sempre fiore all’occhiello della società. A Zingonia si crescono talenti con l’intento di valorizzarli sul serio, diversi di questi, infatti, hanno poi indossato la maglia della prima squadra con grande successo, gli esempi sono innumerevoli, uno di questi è proprio il tecnico dei felsinei Donadoni, ex di lusso della partita.

Strano il cammino sin qui di Gasperini nella sua avventura in terra orobica, era la 5° Giornata di Campionato, l’Atalanta affronta in casa il Palermo: l’occasione sembra propizia per risalire la classifica dopo 3 sconfitte e 1 vittoria nelle prime 4 partite. La gara è combattuta ma Nestorovski segna il gol della vittoria per il Palermo. I neroazzurri escono tra i fischi dello stadio. Dopo la partita, l’esperienza del tecnico sulla panchina della Dea sembra già finita e a salvarlo è probabilmente il turno infrasettimanale, che non consente alla dirigenza di trovare in tempo utile per la partita successiva un sostituto. A venire incontro a Gasperini è anche il calendario che, alla giornata successiva, gli pone di fronte il Crotone ultimo in classifica, sul neutro di Pescara. L’Atalanta segna 3 gol nel primo tempo e da quel momento non si ferma più! La squadra non è molto diversa da quella della passata stagione: l’acquisto più costoso del calciomercato è quello di Alberto Paloschi (6 milioni allo Swansea, per sostituire Marco Borriello). Lasciano Bergamo Gabriel Paletta (che torna al Milan per fine prestito), Luca Cigarini (Sampdoria) e soprattutto Marten De Roon, perno del centrocampo, ceduto per 15 milioni al Middlesbrough, una grande plusvalenza, oltre la solita marea di prestiti in giro per l’Italia e non solo, la maggior parte usciti dal serbatoio lombardo. Invece tornano dai prestiti i giovani Mattia Caldara e Franck Kessiè (entrambi dal Cesena), Andrea Petagna (dall’Ascoli), rientra a casa anche Grassi in prestito dal Napoli, oltre gli arrivi di Konko, Spinazzola, Berisha, Zukanovic, Pesic, Cabezas. Dei nuovi acquisti sinora è Alberto Paloschi la delusione. Sette presenze in stagione e nessun gol per l’ex Chievo, diventato terza scelta del reparto d’attacco dopo Petagna e Pinilla. Soltanto diciassette minuti per il compagno di reparto, il serbo Aleksandar Pesic, in prestito dal Tolosa, non ha ancora esordito Bryan Cabezas, ecuadoregno classe ‘97. Alberto Grassi è rientrato dal Napoli ma anche in questa stagione non trova molto spazio, Abdoulay Konko è passato da titolare al ruolo di riserva di Conti, Ervin Zukanovic è quello più impiegato ma tra i difensori quello con il minor rendimento. La sorpresa, l’unica dal mercato, è Etrit Berisha: in prestito dalla Lazio, ha preso il posto da titolare ai danni di Sportiello.

L’Atalanta è una delle squadre dal gioco maggiormente caratterizzato e riconoscibile, derivante dalle convinzioni del suo allenatore. Pur avendo più volte manifestato la preferenza per il 3-4-3, e più in genere per gli schieramenti con i 3 difensori, prima del modulo sono i principi di gioco del calcio a identificare le sue squadre. Il calcio di Gasperini richiede giocatori dalla grande versatilità, doti atletiche e psicologiche adatte a sostenere l’aggressività del gioco proposto: la continua variabilità degli schieramenti in campo in risposta a quelli degli avversari necessita di calciatori in grado di giocare più ruoli e di variarli all’interno della stessa partita.

Nel momento della difficoltà iniziale, l’ex tecnico del Crotone ha utilizzato con maggiore continuità i giovani. Petagna, Caldara, Frueler, Conti e Gagliardini hanno avuto molto più spazio e probabilmente l’allenatore ha trovato in loro una maggiore capacità di aderire ai rigidi principi di gioco. Il calcio del tecnico atalantino richiede applicazione, energia e giocatori adattabili al sistema proposto, tutte caratteristiche riscontrabili forse più comunemente in giocatori in cerca di identità ed affermazione, più motivati. In campo i maggiori rischi per la squadra bergamasca stanno nella sua capacità di continuare a mantenere inalterato il livello atletico e di attenzione, il sistema di Gasperini rischia di saltare, in fase difensiva, se le marcature, e le conseguenti scalate, perdono di aggressività e precisione, lasciando spazi nello schieramento nerazzurro. In fase offensiva, un calo della dinamicità della manovra, rischia di rendere prevedibile un calcio basato più che sulla tecnica, sul movimento e sulla velocità degli interpreti. Ai difensori è richiesta la capacità di giocare costantemente in anticipo, e le qualità tecniche necessarie ad applicare un giro palla proficuo e in grado di innescare le fasi più avanzate della manovra (solitamente i tre centrali sono Toloi, Caldara, Masiello, come visti contro Inter e Fiorentina). In difesa gioca il primo dei tanti giovani che stanno trovando spazio nella squadra di Gasperini, Mattia Caldara, prodotto del settore giovanile della Dea, già protagonista con la Primavera di Bonacina. Dopo due stagioni in prestito in Serie B, a Trapani e Cesena, è stato richiamato alla base: difensore elegante, pulito, che fa del tempismo una delle peculiarità, abile nel gioco aereo e pericoloso (tre reti già realizzate) sui calci piazzati. Un altro giovane che si sta mettendo in evidenza a suon di prestazioni è l’esterno destro Andrea Conti. Anche lui, come Caldara, è un ’94 cresciuto in casa e, a testimonianza dei progetti del club, reduce da due stagioni in prestito (Lega Pro e Serie B), a Perugia e Lanciano. Tornato la scorsa stagione è esploso definitivamente quest’anno, mostrando grandi capacità aerobiche che gli consentono di coprire l’intera fascia e discrete dote tecniche per dialogare coi compagni della catena di fascia destra e rifinire coi cross. Caldara e Conti due tasselli fondamentali anche per l’ambiziosa Under 21 di Di Biagio. In mezzo al campo è sorprendente la crescita dell’ivoriano Kessiè, cannoniere della squadra con 5 reti, che sta continuando quello di buono espresso a Cesena in Serie B, a 19 anni mostra grande forza fisica, buoni fondamentali tecnici, capacità di inserimento e personalità che lasciano presagire un roseo futuro, giocatore che ai tempi della Primavera ricopriva il ruolo di difensore centrale. Accanto a Kessiè stanno crescendo lo svizzero Remo Freuler (’92) oltre al neonazionale Gagliardini (’94). Freuler è arrivato in silenzio a Gennaio della passata stagione proveniente dal Lucerna; rappresenta, come Kessiè e lo stesso Gagliardini, il centrocampista ideale del calcio di Gasperini, che non ha bisogno di un organizzatore di gioco, bensì di centrocampisti dinamici, capaci di gestire il sistema di marcature adottato, di pressare con intensità, di attaccare le seconde palle e di accompagnare la manovra offensiva. Sta disputando un ottimo Campionato lo sloveno Jasmin Kurtic (3 gol e 2 assist per l’ex Palermo, Gasperini gli ha trovato la giusta collocazione e, grazie a lui, equilibrio a centrocampo e in attacco) che rappresenta il vero grimaldello tattico di Gasperini che lo muove per il campo per adattare il suo schieramento a quello degli avversari. Kurtic finalmente ha trovato l’ambiente giusto e la fiducia del tecnico dopo un girovagare per l’Italia senza troppa continuità, ora sta dimostrando finalmente le qualità che mise in evidenza ai tempi di Varese, elemento che abbina grande forza fisica a tecnica, duttilità a servizio della squadra: da interno di centrocampo, a esterno offensivo sino a trequartista, l’Atalanta transita dal 3-5-2, al 3-4-3, al 3-4-1-2 senza dovere cambiare uomini in campo. Altra grande rivelazione è Andrea Petagna (’95), attaccante che personalmente per caratteristiche mi ricorda Vieri, punta che ha vestito tutte le maglie della Rappresentativa Nazionale dalla Under 16 sino alla Under 21, da sempre considerato promessa del Calcio italiano, ma il Milan non ci ha creduto, dopo averlo prestato in giro traSampdoria, Latina, Vicenza ed Ascoli. A Bergamo il triestino ha vinto la concorrenza grazie anche alla sua capacità di fungere da riferimento offensivo, sia per far risalire la squadra che per finalizzare il gioco prodotto sull’esterno, giocatore dalla grande prestanza fisica e dotato di un ottimo piede sinistro. Infine, sono determinanti per le fortune offensive degli orobici, le giocate del “Papu” Gomez. Sul lato sinistro del fronte offensivo garantisce qualità, imprevedibilità, i suoi dribbling concorrono alle creazioni di situazioni di superiorità numerica sull’esterno e di calci piazzati a favore, così importanti nell’economia dell’attacco orobico. Il gioco si sviluppa in preferenza sulle fasce e progredisce tramite la formazione di triangoli e rombi mobili che forniscono soluzioni in appoggio e profondità al portatore di palla. Nel 3-4-1-2 o nel 3-5-2, sul lato destro a formare il vertice alto del rombo può essere il trequartista (Kurtic) o un attaccante (Petagna), mentre sul lato sinistro il vertice è con continuità “Papu” Gomez. Una volta che i rombi si sono formati la manovra si sviluppa tramite combinazioni ed interscambi di posizione, cercando superiorità posizionale in fascia. L’azione offensiva nasce dalla circolazione della palla tra i 3 difensori, che ha l’obiettivo di trovare un’uscita laterale per innescare il meccanismo dei rombi. Il centro del campo solitamente viene utilizzato per ribaltare il gioco da un lato all’altro quando l’azione non riesce a progredire su una fascia o per approfittare degli spazi creati sul lato debole dal sovraccarico del lato forte. In un sistema offensivo così congegnato la figura del regista di centrocampo, come detto, è superflua. Lo sbocco naturale delle azioni neroazzurre è il cross verso l’area, attaccata dalla punta centrale, dalla punta del lato debole o dal trequartista e, se possibile, dall’esterno del lato opposto. I centrocampisti accompagnano l’azione con inserimenti e ribattute. Alla pericolosità offensiva dell’Atalanta contribuiscono in maniera determinante le situazioni di palla inattiva, già segnato molte reti, Bologna avvisato. Atalanta reduce dalla gloriosa vittoria sulla Roma, con una ripresa di gioco davvero importante (emblematico il numero di calci d’angolo battuti dai padroni di casa, nessuno nel primo tempo, ben 10 nel secondo), per il Bologna un avversario a dir poco ostico, che vive sulle ali dell’entusiasmo e capace di mettere sotto chiunque in questo momento.

 

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