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Auguri Rossoblù: Fulvio “Fuffo” Bernardini – 28 dic

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Yin e Yang

Rapporti complicati. Tremendamente. Convivenza necessaria. Fortunatamente. Mettiamola così: Renato Dall’Ara e Fulvio Bernardini, per tutti Fuffo, si odiavano. O meglio: non erano grandissimi amici; non si trovavano a fine serata per un bicchierino, non condividevano una sana colazione la mattina, magari vicino allo Stadio, posto ideale per lasciar correre la mente e parlare del più e del meno, ma soprattutto erano campioni nel lanciarsi frecciatine sul modo di lavorare, sia dell’uno sia dell’altro. Cos’avevano in comune quindi, questi due grandissimi personaggi dell’ambiente calcistico bolognese, ma non solo? Il Bologna appunto, e la voglia di farlo tornare in alto, a giocare in Paradiso, perché è quello il punto massimo d’arrivo. Ci riuscirono? In parte, nel senso che quando mancavano oramai pochi giorni alla finale spareggio per lo Scudetto del 1965 Il Presidentissimo spirò via, in silenzio, senza dire una parola. Lì, in quel momento, Fuffo si accorse per la prima volta quanto fosse necessaria la figura di Dall’Ara per completarsi, come due anime in perenne lotta ma ciononostante in equilibrio, in perfetta sintonia, senza ribaltamenti, rovesciamenti o simili. Li guardava l’Italia intera quando, quel pomeriggio, Il Mago Helenio Herrera si dovette inchinare a Lui, Fulvio, nato a Roma, cresciuto a Roma, perdente, sotto il punto di vista dei trofei, proprio a Roma; Lui che, con mossa audace e spregiudicata, schierò a uomo su Giacinto Facchetti Bruno Capra, solitamente terzino, nell’occasione avanzato a sorpresa nel ruolo di attaccante laterale di sinistra. Eureka! I Campioni siamo Noi, così mi pare di capire: Fulvio piange, Lui, Yin da sempre, piangeva il suo Yang, la sua complementarietà, il Suo Presidente. Si lascia tutto alle spalle l’anno dopo, carica le valigie e i suoi effetti personali in macchina e lascia, per sempre, Bologna. Da lì in poi alti e bassi, come se fosse realmente consapevole che non sarebbe più riuscito a tornare quello di un tempo, quell’allenatore vincente e innovativo, capace di veri e propri colpi di genio calcistici. Ora Fuffo, dopo aver combattuto tanti anni contro una bestia feroce che gli ha tolto, giorno dopo giorno, la capacità di parlare. È lassù, insieme al Nemico di sempre, pronti ad arrabbiarsi l’uno con l’altro, pronti a fare la guerra da un momento all’altro, pronti per riguardare, insieme, quella meravigliosa finale. Ciao Fuffo, O’ Professore!

 

 

 

Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

 

Foto HDwallphoto

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