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Donadoni: “2016 anno positivo. Mercato? Bisogna fare le cose con equilibrio e intelligenza” – 29 dic

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Intervistato da Sky Sport, Roberto Donadoni ha tracciato un bilancio del 2016 del suo Bologna. “È stato un anno positivo” dice il mister rossoblu. “Nella prima parte di campionato era lecito aspettarsi qualcosa in più. Abbiamo lasciato per strada quattro cinque punti. Ma questo non è un alibi, piuttosto è una colpa che abbiamo. Una situazione che ci deve insegnare qualcosa, anche in vista del futuro”. Prima della sosta il Bologna avrebbe dovuto sfidare il Milan, ma la gara è stata rinviata per la Supercoppa. Dopo la sosta, invece, sarà la Juventus l’avversaria dei rossoblu. I bianconeri sono stati battuti proprio dai rossoneri, in Supercoppa. E proprio di questo parla Donadoni. “Dobbiamo prepararci al meglio per la sfida contro i bianconeri. Sappiamo di affrontare una grande squadra, ma andiamo a Torino per dimostrare il nostro valore”.

Dal campo al mercato, con la sessione invernale che incombe. “Quello di Gennaio è un mercato che riserva sorprese e possibilità, che spesso arrivano negli ultimi giorni. Adesso valutiamo e vediamo quali possano essere le scelte più fattibili per noi. Non c’è fretta e bisogna fare le cose con equilibrio e intelligenza. Nel valutare, però, occorre fare alcune considerazioni. Ad esempio, occorre che chi arrivi abbia il giusto entusiasmo. Giocatori dalla B? La Serie cadetta può dare opportunità e prospettive, ma sono comunque giocatori che arriverebbero da una categoria inferiore e il loro aiuto potrebbe essere ‘relativo’. Abbiamo bisogno di gente già pronta, che abbia voglia di farsi vedere per puntare ad obiettivi importanti. Biabiany? Penso abbia la volontà di riscattarsi e far vedere il suo valore. Vedremo, ma sicuramente non sarà un percorso semplice”.

Intanto si avvicina il rientro di Simone Verdi.Sta portando avanti il programma” dice Donadoni. “A metà gennaio dovrebbe rientrare con la squadra, ma mi auguro che possa tornare anche prima. Aveva iniziato alla grande, ma lo stop lo ha condizionato. La sua maturazione passa anche dalla continuità delle prestazioni. È logico che, anche in questa ottica, l’infortunio non l’abbia aiutato”.

 

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