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Il Grillo Pensante – L’anno del gallo – 8 gen

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Anche il 2017, come ogni altro suo predecessore, ha preso possesso del nostro tempo accompagnato da rinnovate e variegate ambizioni, accolto come un colpo di spugna che cancella ogni delusione regalando una lavagna linda da colmare di speranze e desideri; invece, purtroppo, l’anticamera del nuovo anno si è tramutata nel luogo in cui si è consumato un dramma che tutti i tifosi bolognesi hanno dovuto assorbire con dolore e mestizia: la scomparsa di bomber Ezio Pascutti, uno dei titani del Grande Bologna che con i colori rossoblu nella maglia e nelle vene fu protagonista di quasi 300 presenze e ben 130 reti tra il 1955 ed il 1969.

Le bandiere sono ormai merce rara ed un figlio di Bologna come lui non potrà mai essere dimenticato: rimarrà custodita con orgoglio viscerale nel cuore di tutti l’immagine indelebile in cui plana sul prato del Comunale di Bologna, accompagnato in volo da un’altra bandiera (Burgnich) che, impotente, tenta di contrastare bomber Ezio proteso a gonfiare la rete ed a regalare ai postumi un’iconografia ormai scolpita nella storia.

Le circostanze prevedono che questo drammatico evento si verichi nella settimana in cui riprenderà il campionato di Serie A dopo la sosta natalizia; non esiste occasione migliore di onorare la memoria di un personaggio tanto caro sfoderando una prestazione gagliarda nell’inespugnabile Juventus Stadium, con l’obiettivo di regalare una gioia a colui che non si risparmiò nel regalarne a Bologna. I pentacampioni d’Italia hanno pensieri meno romantici di questi tempi, trovandosi improvvisamente boicottati dai ponti d’oro cinesi che accompagnano in Estremo Oriente giocatori sempre più importanti tra cui Witsel, promessa sposa juventina fuggita con l’amante orientale più facoltoso; ed anche tra le mura domestiche Marotta non potrà dormire sonni tranquilli considerando che Milano è ormai un feudo di nidi di rondine e già le prime minacce si sono materializzate dalla sponda nerazzurra (Gagliardini ha ormai imboccato la strada della Pinetina).

La Cina ha preso improvvisamente coscienza che l’industria “Soccer” possa essere potenzialmente il Sacro Graal del business contemporaneo e si è immersa totalmente in questa realtà con tutti i suoi interpreti: proprietari, dirigenti ed addetti ai lavori, armati di mortai colmi di denaro, hanno innescato un’escalation di lievitazione dei prezzi (cartellini e soprattutto ingaggi) finalizzata a convogliare nella Chinese Super League giocatori ed allenatori nel pieno della loro carriera e non più soltanto per svernare. La consapevolezza che Carlos Tevez guadagni circa 114.000 € al giorno suggerisce inequivocabilmente che qualche limite, perlomeno morale, è stato fragorosamente infranto; l’ammissione di Jorge Mendes sull’esistenza di un’offerta faraonica di un club cinese al suo assistito Cristiano Ronaldo non stupisce considerando il trand, ma le cifre svelate (300 milioni di euro al Real Madrid ed oltre 100 milioni di euro all’anno al giocatore) creano uno scollamento mentale con la realtà…il procuratore ha rispedito al mittente l’offerta, ma che l’operazione complessiva su un singolo giocatore possa muovere capitali analoghi al PIL annuo di San Marino può confondere anche le menti più elastiche. Per il calendario cinese il 2017 sarà l’anno del Gallo, ma in modo molto più semplicistico giocatori e procuratori considerano la Cina l’imparentata Gallina dalle Uova d’Oro…l’unico segnale in controtendenza proviene dall’Amministrazione Generale dello Sport per la quale “certe cifre sono irrazionali, presto saranno messi dei tetti agli stipendi dei giocatori e alle spese per i trasferimenti, per riportarli entro ragionevoli limiti”. Fortunatamente fa capolino anche un po’ di saggezza dall’Estremo Oriente, riportando la mente ai nostri campioni scomparsi in tempi in cui sui piatti della bilancia c’era posto non solo per il denaro; viene poeticamente naturale immaginare che Capitan Bulgarelli possa finalmente riabbracciare Ezio, suo compagno di mille battaglie, dopo averlo atteso con ansia per anni in quanto, nei palcoscenici in cui fu costretto a trasferirsi per giocare, non vi è traccia di cannonieri capaci come Pascutti a cui servire palloni…ora, insieme, oltre al mondo potranno far tremare anche il cielo

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