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STADIO: In Coppa Italia il Bologna lotta fino alla fine – 18 gen

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Mercoledì 18 gennaio, due settimane alla fine del calciomercato invernale. Nonostante ci si trovi nel bel mezzo di un periodo che fa sognare i tifosi e vendere i giornali che speculano sulle trattative che riguardano le squadre di Serie A, “Corriere dello Sport – STADIO” nella sua sezione bolognese mette da parte nomi e trattative vere o ipotetiche. Si è infatti giocata ieri una gran bella partita di Coppa Italia, dove il Bologna ha ceduto all’Inter – squadra di ben altro spessore – ma lottando fino alla fine: il giornale quindi si dedica alla narrazione della gara e alle considerazioni che scaturiscono da un risultato di cui essere comunque orgogliosi.

Fino all’ultimo minuto

Nel gelo milanese il Bologna si trova davanti un Inter in formato dimesso, che da spazio a numerose riserve. Donadoni fa lo stesso, anche per necessità d’infermeria, e ne nasce una partita non bella che si accende però improvvisamente alla mezz’ora, quando João Mário pennella un calcio d’angolo che coglie tutti i presenti in area in contro tempo. Compreso Murillo, che però si inventa una rovesciata da cineteca e spedisce la palla alle spalle di Da Costa, portando i padroni di casa in vantaggio. Da lì, racconta l’inviato Furio Zara, la gara si accende, tutti osano e sbagliano di più, ma l’Inter ha qualità importanti e lo dimostra quando ancora João Mário, siamo al 39′, imbuca in area Palacio, che avrà pure 34 anni ma brucia sul tempo Oikonomou e raddoppia. Sembrerebbe una gara già archiviata, ma il Bologna ha la forza e la fortuna di riaprirla quando il primo tempo sta per andare in archivio: Džemaili spara in porta, Kondogbia devia e spiazza Carizzo, 1-2. Bisogna crederci, e gli ospiti ci credono: nel secondo tempo Masina pennella un cross che sorprende tutti, Donsah si inserisce, 2-2! Pioli ha da poco inserito Candreva e Icardi in luogo di uno spento Gabigol, atteso con curiosità e invece assai deludente. Anche se il Bologna corre, lotta e ci crede, alla fine la differenza è troppo netta in termini di valori tecnici: ai supplementari sono proprio Icardi e Candreva a lasciare il segno, con l’ex-Lazio che segna il gol del definitivo 3-2 grazie a un tiro, deviato da Oikonomou, che cala il sipario su una gara interessante e divertente.

Le pagelle di “STADIO”

“STADIO”, come sempre, assegna le pagelle del dopo-gara: per il Bologna i migliori sono Di Francesco, Pulgar, Džemaili e Donsah, cui “il prepotente gol del pareggio fa dimenticare gli errori.” Prendono 6,5, mentre il 6 va a Da Costa, Maietta, Masina, Mounier e il giovane Okwonkwo. 5,5 a Krafth e Nagy, che per timidezza non brillano, 5 invece a Oikonomou, che perde Palacio sul 2-0 ed è determinante anche sul 3-2 finale. Come il greco 5 anche all’impalpabile Rizzo, che però perlomeno ha la scusante di essere fresco di rientro dall’infermeria. Nell’Inter brillano invece Murillo, Candreva e João Mário, 7, mentre colpisce ancora Gagliardini (6,5 e “che personalità!”) e delude Gabigol, che prende 5,5: “tecnicamente non si discute, ma per ora è più fumo che arrosto.”

Casteldebole, tra mercato e infermeria

Qualche notizia di mercato infine arriva, poche righe che raccontano di alcuni nomi che per ora rimangono però solo tali in attesa di una riunione che si svolgerà oggi a Casteldebole per fare il punto della situazione. Con Cerci che pare sempre più tramontato, si parla di El Kaddouri, che al Napoli non trova posto ma che costa tanto: il Bologna potrebbe ripiegare sull’ex-Palermo Kasami, mentre un altro nome interessante sarebbe quello dell’esterno offensivo olandese Kishna, ex-Ajax e attualmente alla Lazio – dove non gioca. Mentre attende di sapere il futuro di Umar Sadiq il Bologna tiene in caldo il ceco del Bursaspor Tomáš Necid, mentre per la difesa si parla di Lam (finlandese del Nottingham Forest) e del polacco Salamon del Cagliari, che però i sardi non intenderebbero cedere. Queste notizie di mercato si affiancano alle notizie che arrivano dall’infermeria: Gastaldello si fermerà 20 giorni, Torosidis 10, di Sadiq ancora non si sa nulla di preciso. Donadoni dovrà inventarsi qualcosa, ma l’impressione è che dovrà farlo anche Bigon.

foto: gazzetta.it

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