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L’analisi di Inter-Bologna 3-2 – 19 gen

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A testa altissima. Sarà per la poca maturità, sarà per la mancanza di cinismo o di fortuna, ma il Bologna esce da San Siro sconfitto. E’ questa la triste verità che la serata di Coppa Italia ha portato in dote. Ma se andiamo a vedere la partita, o le partite, perchè contro l’Inter si sono visti tanti match in uno; notiamo un Bologna ritrovato nella grinta, nel temperamento, nella voglia di stupire e soprattutto ritroviamo giocatori importanti, che l’anno scorso hanno portato gioco, ma soprattutto punti, vedi Donsah. Allora si, la sfida di martedì va fatta vedere a chi riteneva che la Coppa fosse inutile, o solo uno spreco di energie preziose per il campionato. Certo, 120 minuti sul “groppone” domenica è probabile che a un certo punto peseranno sul alcuni giocatori, ma la consapevolezza che insieme qualcosa di buono si possa fare c’è. 

Tornando alla sfida di Milano: i due mister hanno schierato formazioni rimaneggiate, ma con una solida base di quelli che sono gli undici titolari. L’ex Stefano Pioli ha adottato l’ormai collaudatissimo 4-2-3-1 per sfruttare l’1 contro 1 sulle fasce. A destra, nei 3 dietro all’unica punta Palacio, ha agito per la prima volta da titolare Gabriel Barbosa, più noto come Gabigol. Il brasiliano era sicuramente il più atteso in casa Inter, e grandi risposte non sono arrivate. Per quanto riguarda gli ospiti; Donadoni ha inserito il solito modulo a 3 punte con Rizzo, a sinistra e Di Francesco,a destra, larghi ad assistere Destro. Le novità principali invece sono ricadute sulle scelte adottate in mezzo: con Pulgar in cabina di regia e Donsah mezz’ala destra. 
Da punto di vista tattico le due squadre sono rimaste molto compatte fin dall’inizio, cercando spunti con l’1 contro 1 sugli esterni offensivi e sulle sovrapposizioni dei terzini. In fase difensiva il Bologna andava a prendere i due mediani Kondogbia e Gagliardini, vera fonte di gioco nerazzura, con rispettivamente Donsah e Dzemaili. Il vero problema però è che molto spesso i giocatori andavano a compiere un pressing molto disorganizzato, con la linea difensiva che non si alzava per dare supporto al lavoro dei compagni.

La partita, abbastanza bloccata all’inizio, si è illuminata con l’acrobazia di Murillo al 33°:

I giocatori dell’Inter, prima si erano disposti uno dietro l’altro, formando una sorta di trenino; poi appena Joao Mario si è apprestato a calciare, hanno occupato bene l’area avversaria. Le coppie che si sono andate a formare sono state Masina-Gagliardini, Krafth-Kondogbia, Maietta-Murillo e Pulgar-D’Ambrosio. 

La battuta del corner non è stata delle migliori perchè indirizzata verso il limite dell’area; ma l’inaspettato succede: acrobazia straordinaria di Murillo e palla sotto l’incrocio dei pali. Certo, la marcatura poteva essere anche più stretta, ma contro una magia del genere si poteva fare ben poco.

Il Bologna subisce il colpo e 6 minuti dopo l’Inter firma il raddoppio.

Nell’azione di contropiede mostrata, si nota come Maietta vada a cercare di pressare Joao Mario, ma con una marcatura troppo molle, consentendogli di alzare la testa verso il centro dell’area. In questa zona di campo il pericolo potrebbe arrivare sia da Gabigol che da Palacio; ed è proprio quest’ultimo ad inserirsi in mezzo alla retroguardia ospite con i tempi giusti. L’errore di Marios però è da censura perchè non segue minimamente il taglio dell’avversario consentendogli di attaccare la porta.

Il pallone del neo campione europeo con il suo Portogallo è perfetto e Palacio non si lascia troppo pregare calciando ad incrociare beffando Da Costa. 

Doppio vantaggio interista, pubblico caldo e giocatori in fiducia: ma il Bologna non si disunisce, anzi. Al tramonto del primo tempo Dzemaili riapre il match.

L’azione parte da un’ottima palla di Pulgar nello spazio verso Di Francesco (posizionato a sinistra 4 minuti prima). L’Inter nella circostanza si fa trovare fortemente sbilanciata, con addirittura Eder a seguire il giovane esterno. Quest’ultimo non si lascia ingolosire dall’1 contro 1 per poi andare al tiro ma nota un Dzemaili colpevolmente solo al limite dell’area. 

Il pallone in direzione dello svizzero è perfetto e con i tempi giusti. L’elvetico gira su se stesso e lascia partire un destro che colpisce la gamba di Kondogbia e fortunatamente termina la sua corsa in fondo al sacco. Da sottolineare l’ottima transizione dei ragazzi di Donadoni, che con due passaggi sono arrivati al tiro in area. 

La seconda frazione si apre con un Bologna volitivo e con l’intento di agguantare la partita. Dopo la buona occasione di testa di Oikonomou, ecco il pareggio al 73°.

Masina viene servito con i tempi giusti da Nagy, appena subentrato a Dzemaili. Nell’immagine si nota come Mounier (entrato al posto di Rizzo) e Destro si apprestino ad attaccare la porta, con Donsah e Di Francesco più attardati. La difesa nerazzura in questo caso non era messa male, con Medel a coprire l’area, Murillo sull’esterno francese, Ansaldi su Destro e Kondogbia nella zona di Donsah.

Il cross di Masina è una delizia verso il centro dell’area. Donsah si avventa come un fulmine verso il pallone spedendolo all’angolino: 2 a 2. Il Bologna, come purtroppo poche volte capita occupa l’area con ben 3 uomini, con un quarto in appoggio: Di Francesco. Mounier sul primo palo, Destro al centro e Donsah sul secondo mettono in crisi una difesa disorientata, con Kondogbia che colpevolmente non segue il ghanese e Ansaldi che si fa completamente sovrastare. 

Da qui in avanti una partita tutto sommato equilibrata, con un Bologna forse meno sulle gambe, vista anche la presenza di molti giovani in campo, tra cui Okwonkwo, subentrato a Destro. 

Altri 30 minuti di tempi supplementari quindi, ma dopo 8 giri di lancette dall’inizio del primo, ecco il vantaggio definitivo della squadra di casa.

D’Ambrosio avanza sulla sua fascia di competenza senza essere minimamente attaccato sia da Masina che da Donsah. Il terzino cosi, indisturbato, serve un buon pallone verso Icardi. Nell’occasione la difesa in giallo-fluo sale molto male, soprattutto Krafth, molto attardato, mantenendo in gioco la punta argentina dell’Inter.

Sul successivo cross del numero 9 nerazzurro si avventa Candreva. L’esterno della nazionale calcia il pallone con il sinistro verso la porta e, complice una deviazione di Oikonomou, buca Da Costa. In questa circostanza l’errore viene commesso da Krafth e Marios, che non vanno ad attaccare l’uomo che si stava apprestando al tiro. Rimanendo a mezza via hanno consentito il tiro liberamente a Candreva; conclusione che, come detto, risulterà decisiva.

Un ottimo Bologna quello visto al Meazza. Contro una delle squadre più in forma del campionato non era sicuramente facile, ma i rossoblù, finalmente, hanno messo in campo quel qualcosa in più che non si vedeva da tempo. Sono arrivate anche ottime risposte dai vari Krafth, Pulgar, Di Francesco e soprattutto Donsah, che potrebbe essere il vero acquisto di questa sessione di mercato, vista la totale assenza fino ad ora. Si spera che l’ottimo atteggiamento di San Siro venga riproposto domenica contro il Torino. Dopo 4 trasferte consecutive contro Pescara, Juventus, Crotone e Inter si torna al Dall’Ara, sperando di trovare la stessa aggressività. 

Fonte immagini: sky

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