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Cagliari vs Bologna 1 a 1: la cronaca del match – 29 gen

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Cagliari-Bologna è stato il match perfetto per dimostrare che il calcio è costituito da episodi più che da meriti e demeriti, da tattiche e dalla corsa. Al Sant’Elia la partita tra le due rossoblù termina 1 a 1. Un punto a testa ma nessuna delle due formazioni può guardare il bicchiere mezzo pieno. I sardi hanno agguantato il pareggio proprio in zona Cesarini, ma avrebbero potuto sbloccare la sfida anzitempo, viste le occasioni create nel primo tempo e nella parte iniziale della seconda frazione di gioco. I felsinei, invece, non hanno messo in campo una prestazione convincente, ma una volta trovato il vantaggio con il gol di Mattia Destro, stavano gestendo il possesso della palla con saggezza, grazie alla regia di Viviani. La controversa espulsione del regista ha inevitabilmente ribaltato gli equilibri in campo.
Ma riviviamo insieme le tantissime e intensissime emozioni di questa partita.

Il Cagliari deve fare a meno di alcune pedine importanti; tra tutte spicca il nome di Simone Padoin. Roberto Donadoni invece può guardare la sua rosa con più serenità. L’infermeria si sta svuotando e l’unica assenza pesante è quella dello squalificato Blerim Dzemaili. Simone Verdi parte dalla panchina per dare spazio a Di Francesco, ma l’attaccante di Broni è in fase di recupero. Gli occhi puntati sono tutti su Mattia Destro e Marco Borriello, i due bomber.
Al via scatta meglio il Bologna, proponendo un possesso palla abbastanza fluido, nonostante le caratteristiche di Pulgar e Donsah non siano le più adatte per tale soluzione. Il Cagliari invece parte a fai spenti, lasciando la manovra ai bolognesi. L’obiettivo è quello di studiare gli avversari e i loro punti deboli prima di provare a colpirli all’improvviso. Ed è proprio quello che fanno gli uomini di Rastelli. Le danze si aprono al minuto 8, con il tiro a giro di Borriello bloccato in tuffo da Mirante. I cagliaritani mettono a ferro e fuoco la metà campo felsinea, giocando con una intensità e con un pressing fuori dal comune. Gli ospiti non riescono più ad uscire né palla al piede né con verticalizzazioni perché vengono sempre e subito braccati dai bravi centrocampisti dei padroni di casa. All’undicesimo gli sforzi degli isolani rischiano di raccogliere immediatamente i frutti. Tachtsidis fa il pittore e dalla trequarti dipinge un pallone meraviglioso per l’inserimento di Sau: il piccolo folletto è una scheggia e si beve in un colpo solo Krafth e Mirante, per poi calciare a porta sguarnita. Il suo tiro da posizione defilata è però troppo carico di effetto e riesce solamente a soffiare sul secondo palo. Dopo aver rimproverato i propri compagni di squadra con voce stridula, Mirante può alzare gli occhi al cielo per ringraziare qualche divinità del pericolo appena scampato. Ma l’offensiva sarda non è ancora finita. Il Cagliari sfonda soprattutto sulla destra, dove Masina fatica a contenere Di Gennaro. Maietta spesso va in suo aiuto, ma la sua ammonizione al 13′ fa capire come non sia affatto facile arginare i padroni di casa. Al 16′ l’ultimo squillo dei sardi: Sau fa tutto da solo, sguscia tra le linee avversarie e fa partire un destro molto velenoso a giro che colpisce il palo più lontano. Per quanto ben messo in campo, il Cagliari di Rastelli non può mantenere tale intensità nell’arco di tutti i 45 minuti, e dopo questa fiammata è costretto ad alzare il piede dall’acceleratore. Di conseguenza però, gli isolani concedono il fianco alle ripartenze felsinee. Un esempio è al 25′, quando Krafth “piè veloce” riparte celermente e sfrutta i movimenti di Destro e Di Francesco per scardinare la difesa. Una volta al limite fa partire un buon tiro, neutralizzato abilmente dal buon Rafael. La conclusione dello svedese segna un po’ l’inizio della cessazione delle ostilità calcistiche. La sfida infatti si innervosisce, ma tra le due formazioni regna l’equilibrio più totale. Solamente un colpo di testa di Di Gennaro scuote una partita che da tanti viene definita come soporifera, ma che invece è un grande inno alla tattica. Dopo 45 minuti di partita maschia ma di livello, le due squadre vanno negli spogliatoi a reti bianche.
Né Rastelli né Donadoni effettuano cambi, convinti che i loro uomini sapranno farsi onore nel secondo tempo.

La ripresa inizia con lo stesso spartito della prima frazione di gioco. Il Bologna effettua uno sterile possesso palla, consapevole che il Cagliari aumenterà vertiginosamente i ritmi di gioco da un momento all’altro. Il problema è che gli uomini di Donadoni non sanno quando avverrà l’offensiva avversaria. I sardi decidono rompere le linee al 49′, e lo fanno con le stesse modalità dei primi 45 minuti. Tachtsidis fa il pittore e ancora una volta dalla trequarti serve con un tocco elegante di pennello lo scatto fulmineo di Sau. La saetta cagliaritana stoppa molto bene la sfera, punta Maietta e poi conclude in diagonale, ma trova il piedone di Mirante che salva il risultato. Neanche 60 secondi di respiro e il Cagliari continua la sua morsa sul Bfc. L’ispiratissimo Tachtsidis prende palla e decide di affrontare personalmente il portiere petroniano, lasciando partire un ottimo tiro dal limite dell’area. Il gatto di origini napoletane però non si lascia ingannare e si distende per deviare la conclusione in calcio d’angolo.
Donadoni non poteva prendere l’inizio della stretta dei padroni di casa, ma adotta in fretta degli accorgimenti per contenere i ritmi forsennati degli isolani. Donsah e Nagy partono più alti ad aggredire i portatori di palla, così da evitare di lasciar prendere velocità agli incursori del Cagliari. La prima mossa di Donadoni funziona e consente al Bfc di passare indenne alla furia offensiva dei ragazzi di Rastelli, i quali abbassano i ritmi di gioco. Proprio nel momento in cui il Cagliari si rilassa, l’allenatore del Bologna gioca la mossa vincente, usando la carta Verdi. Fuori Di Francesco, al numero 9 bastano pochi secondi per far assaggiare agli avversari il suo talento fuori dal normale. Al 64′ il talento di Broni prende palla, uno-due con Destro e passaggio tagliente sulla sinistra dove arriva Krejcí. Per il mago degli assist è un gioco da ragazzi servire su un piatto d’argento il pallone del vantaggio a Mattia Destro. Il numero 10 non manca l’appuntamento con il gol, forse più dolce di una uscita con sua moglie Ludovica. La gioia di segnare una rete mancava da sei turni, davvero troppi per un fenomeno come lui. Dunque 1 a 0 Bologna. In due mosse Donadoni è riuscito a neutralizzare i pericoli del Cagliari e ad essere letale per i padroni di casa. Ma gli accorgimenti del mister bolognese non sono ancora finiti… Al 72′ esce l’amuleto Nagy, autore di una discreta prova, per lasciare spazio a Federico Viviani. Questa scelta taglia le gambe al Cagliari. I sardi sono depressi per il gol subito, forse in maniera immeritata, e non riescono a mettere in campo la giusta cattiveria per reagire. A questo punto per Viviani è davvero un gioco da ragazzi fare quello che gli riesce meglio: comandare la regia della squadra. Il professore, nonostante un’ammonizione, insegna calcio e incanta tutti. Il Bologna colleziona quindici minuti di assoluto dominio. Il possesso palla emiliano è molto rapido a due tocchi, il che consente al Bfc di tenere lontani dalla propria area i cagliaritani. Addirittura Verdi e Krejcí rischiano in due circostanze di trovare il raddoppio, ma le loro conclusioni vengono murate dalla retroguardia isolana. Il calcio però è costituito da episodi, e sono quelli a determinare le partite. Basta pochissimo infatti, e tutto lo sforzo fatto dai felsinei per sbloccare la partita e gestire il vantaggio va alle ortiche. All’89’ Viviani, già ammonito, entra in scivolata con le ginocchia piegate per rubare palla a Tachtsidis. Il greco è lesto e gli tira la palla addosso per cercare il fallo. L’intervento dell’ex Hellas Verona non è assolutamente cattivo e pure il fallo sembrerebbe essere inesistente in base anche ai replay successivi. Tuttavia per l’arbitro Pairetto non ci sono dubbi, ed estrae il secondo cartellino giallo, con conseguente espulsione dello sfortunato mediano petroniano. In campo regna il caos, sta succedendo tutto così in fretta. Donadoni toglie immediatamente Destro per inserire Torosidis, un altro difensore, così da garantire equilibrio nel reparto arretrato. Gli schemi però sono saltati. I cinque difensori devono trovare l’intesa in pochissimi secondi e probabilmente anche suddividersi le marcature. Proprio da una mancata intesa tra i cinque giocatori bolognesi nasce l’altro episodio fondamentale per determinare e aggiustare il risultato. Al primo dei quattro minuti di recupero, Di Gennaro lascia partire una sciabolata in direzione di Borriello. La confusione totale fa sì che Krafth, fino a quel momento un dei migliori in campo, si perda la marcatura dell’ex Roma. Allo svedese non resta che una cosa da fare: stendere il centravanti avversario e meritarsi il cartellino rosso. La punizione è proprio dal limite dell’area e centrale, praticamente perfetta per un attaccante delle doti e dell’esperienza di Borriello. Il pareggio è ormai servito. La punta si incarica della battuta, va al tiro sul secondo palo e con una sassata batte l’incolpevole Mirante. 1 a 1. In due minuti è cambiato tutto; gli sforzi del Bologna in fumo. Il campo non cambia ulteriormente il proprio verdetto e Cagliari-Bologna termina in pareggio.

Pareggio davvero sfortunato per i felsinei. I bolognesi non hanno brillato fino al 60′, ma con gli accorgimenti tattici di Donadoni e con un po’ di coraggio il Bfc è riuscito a trovare non solo il vantaggio, ma anche un gioco convincente. Nel finale è arrivata la beffa, forse un po’ per sfortuna o per errori di gioventù, o semplicemente per volere del destino. Ciò che occorre però è ritrovare quel coraggio e quell’autostima che il vantaggio di Destro e la qualità di Verdi sono riusciti ad infondere alla squadra. La prossima partita con il Napoli sarà un test molto arduo, ma molto utile per capire quanto è maturato questo Bologna nel girone di andata.

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